"Dovresti seriamente smetterla di tenere quel broncio, sembri un cagnolino!" rise ed il biondo si voltò a guardarla con gli occhi verdi pieni di adorazione. Non vedeva Nate da due giorni, sembrava essere sparito nel nulla, ma per fortuna aveva Arleen che lo tirava su di morale. Le bastava fare una piccola smorfia con quella faccetta tenera che si ritrovava per smettere di pensarci. "Un cagnolino con il pedigree, però" aggiunse e continuò a ridere, bevendo uno shottino. Sebastian la guardava bere come un camionista, ma l'eleganza con la quale se ne stava dritta era impressionante.
"Non ci credo, sei ubriaca?" domandò un po' perplesso, perché da quando avevano cominciato a vedersi, lei non si era mai mostrata brilla, al massimo allegra. Le tese una mano per trascinarla fuori dal locale, ma la ragazza la scacciò e tornò a sedersi sullo sgabello, ordinando un altro bicchierino. "Ti piacerebbe" gli fece una smorfia e si arrese, sedendosi al suo fianco. "Non voglio che esageri però, ti voglio bella integra e sveglia" sporse appena il labbro in fuori e la ragazza gli si avvicinò con gli occhi scrutatori, ma divertiti. Era bella però, bella da togliere il fiato con le guance arrossate e gli occhi lucidi.
"Bel biondone, mai stata più sveglia" gli fece l'occhiolino e gli abbandonò un bacio all'angolo della bocca, facendogli trattenere il fiato. Averebbe voluto baciarla, lì in quel momento, ma non era pienamente in sé e non era così che immaginava di baciarla per la prima volta. "Ehi" gli carezzò il viso con il fiato, il suo volto fin troppo vicino, l'indice a scivolargli lungo la mascella come a volergliela delineare. Sebastian si sentì attaccato su tutti i fronti, l'agitazione tornò ad annodargli lo stomaco, sbattendo le ciglia chiare come se si fosse appena svegliato da un sogno.
"Arleen..." bisbigliò, tendendosi completamente sulla sedia. Il respiro gli si fece corto ma alla castana non sembrava importare. Lei si morse le labbra e si avvicinò molto più del previsto, forse un po' incantata dallo sguardo verde e lucido del ragazzo. "Non ti bacerò" gli fece sapere in un sussurrò, posandogli però le labbra sulla guancia, fino a scivolargli con leggerezza mandibola. Sebastian si irrigidì e strinse le mani in due pugni, aveva voglia di prenderla per i fianchi e farla sedere sulle sue gambe, per tenersela stretta. Maledizione, rimaneva comunque un ragazzo di ventitré anni con una bellissima ragazza piena di curve di fronte.
"Sebastian" sentì l'odore dell'alcool e prese un grosso respiro, immobile. Non rispose, ma fu lei a riprendere, tirandosi indietro per poterlo guardare di nuovo negli occhi. "Ti stavo mettendo alla prova" alzò le spalle e poi si allontanò di colpo, ringraziando il ragazzo dietro al bancone per il nuovo giro di shottini.
Il fotomodello rimase interdetto, sbatté le palpebre come se fosse caduto e poi si riprese. "Oh mio dio, sei proprio una gran stronza" si lasciò sfuggire, al che Arleen scoppiò in una risata, vedendolo mordersi le labbra, convinto di aver esagerato ed averla offesa. "Amo la tua faccia in questo momento" continuò a ridere divertita, mandando giù altro alcool e Sebastian rivide per un attimo lo stesso atteggiamento del suo amico. Era semplicemente assurda.
"Sicura di non essere la sorella di Gideon?!" sbuffò ed Arleen gli passò un bicchiere, spingendoglielo fra le mani, continuando semplicemente a ridere della sua tenera ingenuità.
*
Non sapeva perché lo aveva fatto. Però aveva sentito le mani prudere quel pomeriggio, ed il cervello cominciare a fumare per i troppi pensieri. Gli faceva male ancora il petto per i troppi battiti di prima, quando aveva scorto la foto di suo padre e dei suoi fratelli in cucina, avvertendo il dolore farsi largo dentro.
Eppure, prima di uscire di casa, aveva afferrato il suo zaino nero e, oltre ai libri, ci aveva buttato dentro del carboncino e l'album da disegno - rimasto per anni nascosto dentro al cassetto.
Non lo aveva ancora toccato da quando si era sistemato sulla sabbia morbida, annusando l'aria fresca. Sul molo c'era già fermento, bambini a schiamazzare al luna park e ragazzi in gruppo con birre in mano e tanta voglia di fare casino.
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The Perfect Storm
Roman d'amour"Joris, se non vuoi che ti baci, stenditi per favore" In quel momento, il francese, si sentì in trappola. Era focalizzato sulla sua bocca a cuore, sul respiro lento e caldo del ragazzo, su una sua mano che risalì lenta su una sua coscia. E poi succe...