Nate ci aveva perso il sonno per quel bacio. Aveva provato a chiudere gli occhi e a dormire, ma quando lo faceva, poi un paio di labbra screpolate prendevano pieno possesso dei suoi pensieri e del suo corpo. Assurda la sensazione che avvertiva dentro al solo ricordo, come se Joris fosse effettivamente ancora di fronte a lui, schiacciato sulla sua bocca incredula.
Si sentiva scombussolato al limite dell'incredibile e quella mattina, nonostante lo stordimento iniziale, era corso da Sebastian. Era stata una lunga notte per tutti quanti, molto dura anche per Gideon, di cui aveva finalmente scoperto il segreto - peccato che non avesse perso la sua indole nel frattempo.
Aveva provato a consolare l'amico il più possibile, cercando di togliergli dalla testa le peggiori ipotesi, ma a nulla era servito. E poi, Sebastian non era stupido, si era accorto del suo improvviso turbamento. Ma preso com'era dai propri di problemi non aveva avuto né la voglia né la faccia di chiedergli cosa stesse succedendo con Joris, perché in fondo era certo che fosse lui la causa dei suoi problemi.
Alla fine avevano deciso di uscire di casa e passare qualche ora a bere sul bar del molo, così da poter respirare la brezza marina e lasciarsi accarezzare il corpo dai leggeri raggi solari. Per un po' avevano smesso entrambi di pensare, il cervello pareva essersi momentaneamente spento ed insieme si erano divertiti a ricordarsi dei vecchi tempi andati, delle loro liti per quel posto di lavoro che alla fine avevano ottenuto entrambi perché "non possiamo separare due ragazzi del genere, con tutta questa passione nelle vene, incendieranno le fotocamere!", passando poi ai ricordi scolastici che avevano condiviso solo per poco insieme. Era stato piacevole e rilassante e ai due migliori amici mancavano un sacco quelle lunghe giornate passate nel bel dolce far nulla.
La loro vita sembrava essere stata coinvolta in un grosso uragano, senza via d'uscita. Ed il tutto era cominciato da quando Arleen aveva deciso di mettere gli occhi addosso a Sebastian ed il ragazzo si era finalmente deciso a farsi avanti. Da quel momento in poi, le cose si erano intensificate e complicate, intrecciate fra loro. Storie diverse ma uguali a tante altre persone nel mondo.
Però, quella pace era durata davvero pochissimo. Nate non aveva nemmeno finito il caffè che aveva ordinato giusto qualche minuto prima di sentire delle urla. Inizialmente non ci avevano dato molto peso, dando per scontato che fosse qualche ragazza al luna park, sulle montagne russe, terrorizzata. Poi era stato Sebastian a riconoscere in quelle stesse urla un aiuto. Ed era Arleen.
Nel pronunciare il suo nome, Nate inseguì Sebastian fuori dal locale, correndo come un folle. Poi lo scenario che gli si presentò davanti agli occhi gli mandò il cervello in blackout. C'era Arleen con le lacrime agli occhi, seduta malamente sulla sabbia, e due ragazzi davanti a lei che si picchiavano con ferocia tale da avvertire lui stesso del dolore.
Bastò un occhiata soltanto per riconoscere la sua felpa rossa e bianca, per riconoscere il corpo esile, per riconoscere i suoi capelli neri come la pece. Joris a terra, con un ragazzo che doveva essere almeno il doppio di lui addosso, che lo picchiava con talmente tanta forza da non ragionare nemmeno, come se non vedesse altro che rosso davanti ai propri occhi.
Ed era stato in quel momento che la sua corsa era iniziata. A perdifiato si era precipitato verso le due figure, sentendosi gelare il sangue. Nell'avvicinarsi il panico lo aveva invaso del tutto, perché il ragazzino francese aveva il volto sconvolto dal dolore e dal sangue. Dei brividi gli sconquassarono il petto e lo spinsero a gettarsi su quello schifoso energumeno che stava provando ad ammazzarlo. Lo aveva semplicemente afferrato per una spalla e lo aveva spinto con forza contro la sabbia, poi gli aveva lasciato un pugno che era certo non avrebbe dimenticato mai più nella propria vita. Gli aveva digrignato nelle orecchie di non farsi vedere mai più e con uno sputo si era alzato barcollando, sparendo dalla loro visuale.
STAI LEGGENDO
The Perfect Storm
Romantizm"Joris, se non vuoi che ti baci, stenditi per favore" In quel momento, il francese, si sentì in trappola. Era focalizzato sulla sua bocca a cuore, sul respiro lento e caldo del ragazzo, su una sua mano che risalì lenta su una sua coscia. E poi succe...