CAPITOLO 6

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Esco di casa, e torno alla mia. Entro di corsa, - Come è andata tesoro? - mi chiede mia madre. Marco sta giocando con il nostro gatto Matis. Sbuffo, non mi va proprio di raccontarle cosa è successo, - Quel ragazzo è stato cattivo mamma, non importa che ti spieghi nulla - rispondo fredda per poi chiudermi in camera. Non so perché sto così, cioè non mi importa di come mi ha trattato.. ma il problema è che sarà un tormento essere in classe con lui.. sicuramente me ne farà di tutti i colori. Mi metto il pigiama e mi metto sotto le coperte per poter riposare dopo un giorno abbastanza stressante. Vado a diritto anche per la notte... adoro dormire, e potrei farlo senza svegliarmi per le necessità. Drinnn Drinnn! La sveglia suona, la spengo e mi alzo sbadigliando. Scendo le scale stropicciandomi gli occhi. Marco sta bevendo il suo latte. Gli do un bacio sulla testa, - Buongiorno piccolo - gli dico sedendomi. - Ciao cara! - esclama mia madre porgendomi una tazza di latte fumante. Le sorrido. Una volta finito di fare colazione, vado in camera e mi metto un paio di leggins nere con una felpa grigia e le converse nere. Vado in bagno e mi lascio i capelli sciolti. Mi trucco e esco di casa pronta per andare a scuola. Mentre cammino, qualcuno mi afferra per la maglia, tappandomi la bocca per evitare un mio urlo. Non riesco a vederlo/a in faccia... ho davvero paura. Mi ritrovo in un vicolo, mi giro è guardo in faccia... Francesco! Vorrei prenderlo a cazzotti, però i suoi occhi mi frenano. Essi hanno un effetto notevole su di me, - Ma sei pazzo! -esclamo tirandogli una spinta. Però, una romanzina non gliela toglie nessuno. Appoggiando le mani sui suoi pettorali per spingerlo, sento le linee dei suoi muscoli e un brivido mi percorre la schiena. Lui mi sorride, e si appoggia un dito sul naso come per dirmi di star zitta. Sbuffo e sospiro per calmarmi prima di picchiarlo. Lui scoppia a ridere, - Finché non diventerai più dolce con me, ti farò tante sorprese come questa - mi sussurra all'orecchio. Un altro brivido mi attraversa la schiena, ma questo è un brivido più profondo... ma che dico? Francesco si è già avviato, e anche io mi avvio per andare a scuola, sperando di non incontrarlo più.

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