CAPITOLO 37

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- Perché sei così irritante? - mi domanda difendendosi come un bambino di fronte ad un'accusa. - Ah! Sarei io ľirritante! - esclamo tirandomi uno schiaffetto sulla coscia nuda, faccio una risatina isterica. - Ti sei offesa per qualcosa di inesistente - mi dice allargando le braccia. - Non dire stupidaggini! - esclamo sbuffando. - Non dico stronzate. Spiegami piuttosto che hai? - mi chiede in malo modo. Lo guardo male, - Ti sembra giusto dire ad una ragazza, che non vuoi farti vedere in giro con lei? - gli chiedo come se la cosa fosse scontata. Dovrebbe essere scontata, cavolo! - Ehh! Ne stai facendo un dramma! - esclama alzando gli occhi al cielo. - Va bene. - rispondo fredda, me ne vado quando scendo dal treno. Non parliamo finché non scendiamo. - Andiamo? - mi chiede notando che mi siedo sulla panchina. - No, grazie. Aspetto il prossimo treno per tornare a casa - rispondo accavallando la gamba destra e guardando i binari oscurati dalla notte. - Ma che dici? - mi chiede incredulo. - Io ti odio! - esclamo. Se non fossi così orgogliosa, avrei già cominciato a piangere. - Ah, se è per questo ti odio pure io - mi risponde ridendo. Sembra che non gli importi nulla di me. - Credevo che dopo oggi, fossi cambiato nei miei confronti! - grido con rabbia, non c'è nessuno, tanto. - Io sono sempre io, ti sei illusa - mi dice con un tono serio... - Già, me ne sono accorta. - rispondo semplicemente. Non riesco a trattenere le lacrime, mi rigano il volto. La cosa che mi fa più arrabbiare è che mi sono illusa di poter essergli amica, o che lui fosse cambiato... ma Francesco rimarrà sempre il solito stronzo. Mi giro, ma lui non c'è... probabilmente è andato a fare una girata data la noiosa compagna che aveva, ovvero io. Posso dar sfogo ancor più alle mie lacrime. Tutto il trucco si sbava. Il treno arriva e mi siedo ad un posto a due. Sicuramente non lo chiamerò per avvertirlo. Mi arriva un messaggio da Francesco. :"Stai sicura da qui in poi, non ti calcolerò nemmeno di striscio.:" leggo e mi viene da piangere di più, questa è un colpo da novanta. Appoggio la testa al seggiolino. Arrivo alla stazione e mi dirigo diretta a casa, spero di non incontrare nessuno. Infatti la strada è deserta, vado in camera e mi metto il pigiama per poi rimboccarmi sotto le coperte e cercare di dormire. Non ho neanche fatto i compiti, complimenti Alice. Drinnn Drinnn, apro gli occhi, menomale è venerdi... ho bisogno di alcuni giorni per riprendermi. Mi alzo, metto un paio di jeans normali senza strappi, una maglia grigia a maniche corte con una scritta nera :"choose happiness.:", le converse nere. Vado in bagno, ho un viso stravolto. Metto un sacco di correttore per nascondere la stanchezza di ieri, mascara e lucidalabbra. Mi faccio una coda alta e sono pronta per andare a scuola. Ľunica cosa positiva di ieri sera, è stata che non mi tormenterá più. Esco di casa e cammino. Oggi sembra che il cielo voglia piovere, ci sono delle nuvole nerissime. Raggiungo la scuola, - Ciao Ali - mi dice Emma appena mi avvicino. Le sorrido, ma sono assente. Continuo a guardare Il pavimento, perché sicuramente il mio sguardo andrebbe su Francesco. - Che viso! - esclama la mia amica con un tono stupito. - Già... ti devo raccontare cosa è successo - le dico tirando su col naso. Ci appoggiamo al muretto, il mio sguardo cade sul gruppo di puttanieri, ma Francesco non c'è.... meglio così. Le racconto tutto di ciò che è successo ieri, - Ecco perché ieri non sei venuta! - esclama capendo tutto. - Già. - rispondo fissando il pavimento. - Che bello il mareee - mi dice entusiasta, però poi il suo sorrise muore. - Mi ero dimenticata di... si insomma. Mi dispiace Alice - mi spiega dolcemente. - Non dire "mi dispiace", sai cosa ne penso. - le dico fissando il cielo nero. - Però lascia che ti dica come la penso. Ma che ti importa? Lo odi, e non vi parlerete più, meglio così no? Prima odiavi il fatto che ti stressasse continuamente. Capisco che tu ci sia rimasta male, ma perlomeno non dovrai averci più nulla a che fare. - aggiunge con un sorriso. Ha pienamente ragione, da adesso me ne fregherò di ciò che è successo ieri e di lui. Sono capace di dimenticare le persone, e non avendo più contatti con lui, farò meno fatica.

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