CAPITOLO 57

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- Ciao Emma! - le grido mentre corro verso la casa di Francesco. Ho deciso di andare da lui per sapere tutta la verità, sono davvero in ansia. Sono davanti alla sua porta, respiro profondamente. È la cosa giusta? Gli ho detto che lo amo? E se non glielo avessi detto? Farei sicuramente una figura di merda. Fantastico! Però preferisco sapere tutta la veritá. Abbasso gli occhi sul suo zerbino, e busso senza guardare la porta... l'ansia mi sta uccidendo. Passano 20 secondi, nessuno mi apre... starà dormendo? Mi volto per andarmene, quando sento la porta aprirsi. Mi giro di scatto. Lui è lì. Ha indosso solo i boxer. Oh. Mio. Dio. - Emh.. - sussurro grattandomi la testa. - Passata la sbronza? - mi chiede ridendo, lo guardo male, perché si comporta così tranquillamente con me, sapendo che lo amo? - Che c'è? - mi domanda poi, appoggiandosi allo stipite della porta, con la spalla. Vorrei fiondarmi tra le sue braccia e starci per tutta la vita. - Io... - comincio, che imbarazzo! - Io... - ripeto, le parole sembrano morirmi in bocca. Faccio un respiro profondo. - Io sono qui per parl.. - dico, ma qualcuno scorge da dietro Francesco. - Amore mio, chi è questa? - mi interrompe Caterina, è in intimo... temo di aver interrotto qualcosa. Mi sento morire. Dopo avermi baciata, va a letto con un'altra? Dopo che gli ho confessato di amarlo? Dopo questo? Lo odio, stronzo. Mi si appanna la vista, - Io.. mi dispiace di avervi interrotto... - confermo mentre la voce mi si spezza dalle lacrime. - Che vuole che questa stupida? - chiede Caterina con un tono sgarbato. - Caterina come cazzo le parli? Vai via! La nostra storia finisce qui! Anche perché non ti ho mai amato! - esclama Francesco guardando la ragazza. Caterina scappa in salotto per vestirsi e corre via in lacrime. Fisso la scena mentre le lacrime rigano le mie guance. - Perchè ľhai fatto? - gli chiedo quasi in un sussurro. - Cosa? Lasciarla o portarmela a letto? - mi domanda lui un pò disorientato dalla mia reazione. - Entrambi - rispondo mentre mi asciugo una serie di lacrime che cadono dai miei occhi verdi. Come ho fatto ad innamorarmi di lui? Uno stronzo senza cuore... come ho fatto? Stupida che non sono altro. Pensa solo a se stesso e ai suoi piaceri. - lasciarla, beh... perchè.. non la amavo, e poi perché ti ha parlato in quel modo - mi risponde alla prima domanda, - Che ti importa di come mi parla? Tu mi usi in continuazione... lo hai confessato tu! - esclamo aumentano il tono della voce, - Mi hai usata e basta! E poi ti arrabbi se qualcuno mi parla in modo cattivo... ti sei mai chiesto quanto male mi hai fatto tu, chiedendomi di dimenticare, dimenticare noi..  in confronto ad un tono sgarbato? - grido, sono fuori di me. Le persone che passano, ci guardano incuriosite. Francesco, mi afferra i polsi e mi fa entrare in casa. - Non toccarmi! Brutto stronzo! - confermo dimenandomi. - Sta' calma, cazzo - mi dice lui afferrandomi il viso con le mani. - Non mi devi toccare! - esclamo liberandomi e allontanandomi qualche metro da lui. - È di questo che ti voglio parlare da giorni... ma tu mi eviti - mi spiega calmo. - Ovvio che ti evito, cosa vorresti dirmi dopo avermi detto che sono come tutte le altre e che non ti importa nulla di me? Di cosa vorresti parlarmi? - gli chiedo mentre le lacrime continuano a scendere sulle mie guance rosee. - Allora.. - inizia lui, - Aspetta! Prima dimmi perché sei andato a letto con lei, sapendo ciò che è successo ieri sera.. - gli dico puntandogli il dito contro. - Cosa è successo ieri sera? - mi chiede, ha un'espressione innocente. - Ah! Non ti ricordi nemmeno cosa è successo! Sei così irritante... - gli dico strizzando gli occhi dalla rabbia, - Davvero, Alice, non lo so - mi ripete avvicinandosi lentamente. - Che faccia tosta! Non ti ricordi che ci siamo baciati? - gli chiedo gridando, sembra che la voce non mi finisca più. Lui si mette a ridere, e questo mi fa uscire di testa. Mi avvicino e lo spintono, le mie mani fredde toccano il suo petto nudo caldo, vengo pervasa dai brividi, - Ridi? - gli chiedo continuando a premere sul suo petto, ma con scarsi risultati. Lui mi afferra i polsi e mi appoggia alla porta, mi tiene ferma col suo corpo, sento il suo corpo contro il mio... Dio! Lui ride di nuovo, - Giusto... tu ridi perché per te quel bacio non conta nulla! Ma per me si, perché ti amo, dannazione, e ieri sera te ľho detto... ma tu ti sei dimenticato tutto! - esclamo. Mi zittisco immediatamente. Il suo sorriso scompare. I nostri respiri scompaiono. Lui mi fissa con un tono disorientato. Finge ancora di non ricordare nulla? che stronzo... aspetta. ASPETTA. E se io ieri sera non gli avessi detto di amarlo? Oddio! Ti prego... dimmi di no. - Mi ami? - mi sussurra rompendo quel silenzio quasi terrificante.

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