CAPITOLO 55

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La campanella dell'ultima ora, suona e tutti insieme ci dirigiamo all'uscita. La giornata è passata abbastanza velocemente, apparte il fatto che ho avuto la mentre sempre occupata da Francesco... e pensare che non è nemmeno rientrato da stamattina. - Ti va bene, Alice? - mi domanda Emma che cammina accanto a me. - Che cosa? - gli chiedo scuotendo la testa per scacciare dalla mente quel maledetto ragazzo. - Non hai ascoltato nulla? Uffaaa - dice la mia migliore amica sbuffando. Edoardo e Luca scoppiano a ridere. - Scusa - commento abbassando lo sguardo. - Per la festa di Edo, Luca, si è offerto di accompagnarci. Va bene? - mi spiega di nuovo lei. Annuisco con un sorriso gentile. Il primo a svoltare è Edoardo, - Allora ci vediamo domani a scuola, e poi alla festaa! - esclama lui salutandoci. Continuiamo a camminare, Emma e Luca hanno una buona sintonia. La seconda che deve lasciare il gruppo è Emma. - Ciao Ali, e ciao... Luca, ci-ci vediamo dom..domani - conferma lei balbettando. Lui le dà un bacio sulla guancia e lei arrissendo svolta a destra. - Sai, ti conosco da pochissimo... ma sei così strana - mi dice Luca, - Non fraintendere eh! Non nel senso che sei pazza, ma ecco... giù di morale - aggiunge con un sorriso imbarazzato. Gli faccio un sorriso, - Dolori ďamore... - gli spiego sospirando e pensando a Francesco. - Ah beh. Comunque adesso sono arrivato, ci vediamo domani, sono felice di averti conosciuto e anche il tuo gruppo di amici, mi piacete - commenta sorridendo, gli sorrido anche io. Mi dà due baci sulla guancia e svolta. Entro in casa e sospiro. Sono così giù di morale?

***
Mancano due ore alla festa, sono molto emozionata, anche se ci sarà Francesco, io mi divertirò. Da quando Luca mi ha fatto notare di essere tanto giù di morale, ho deciso di essere più me stessa e stare meglio. E in effetti, tutti i miei amici ľhanno notato e anche io mi sento un pò più su... anche se Francesco è un chiodo fisso. È tardi! Mi sono persa nei miei pensieri! Corro all'armadio e opto per mettere un vestitino blu, è un tubino a maniche corte che arriva fino a sopra il ginocchio. Metto una collana bianca con il teschio. Vado in bagno, mi metto un sacco di mascara, un filo di eleyner e il rossetto rosso. Mi lascio i capelli sciolti e metto un paio di tacchi neri. Sono pronta. Mi suona il campanello, vado ad aprire e c'è Emma. È bellissima. Ha un vestitino viola, è stretto fino alla vita e poi si allarga fino a metà coscia. - Stai benissimo! - esclama abbracciandomi. - Anche tu - dico con un sorriso enorme. - Dai andiamo, Luca ci sta aspettando - aggiunge tirandomi per la mano. La seguo ed entriamo in macchina. Io dietro e la mia amica davanti sul posto dei passeggeri. - Ciao Luca - dico sorridendo, è bellissimo. Ha una camicia bianca e i jeans neri. Anche lui mi sorride. - Sei molto carina, stasera - mi dice mettendo in moto. Sorrido e lo ringrazio. Guardo il finestrino, sono così in ansia, vedere Francesco non mi farà bene, però non posso scappare sempre. - Eccoci arrivati - esclama Luca parcheggiando. Scendiamo e entriamo in casa di Edoardo. Lui ci accoglie dolcemente, mi abbraccia forte - Sei stupenda... - mi sussurra all'orecchio, arrossisco e lo ringrazio. Tutti ballano, altri bevono alcolici come acqua... io non bevo mai, per evitare di ubriacarmi. Sposto lo sguardo su quelli che ballano, Miriam è al centro della pista con il suo vestito rossa brillante che spicca su tutto, a vederla quasi fa male alla testa. Accanto a lei, scorgo Francesco che balla accanto ad un paio di ragazze, ma parla con un ragazzo che vedo sempre accanto a lui, credo sia il suo migliore amico. - Lascia perdere, divertiti - mi dice una voce, mi giro ed Emma mi sorride. Le sorrido. - Andiamo a ballare? - mi chiede Edoardo ed io annuisco. Mette una mano sul mio fianco ed io sulla sua spalla e cominciamo a ballare, Luca ed Emma fanno la stessa cosa. Sento gli occhi puntati su di me, mi giro e Francesco ci sta fissando. Distolgo lo sguardo e penso a divertirmi e basta. Continuiamo a ballare, a ritmo della musica, mi sto divertendo molto, anche di più, sapendo che Francesco mi guarda e vede che non sono poi così tanto ferita dalle sue parole. Dopo un'ora di divertimento pazzo, mi avvicino al bancone insieme a Luca. - Ti va qualcosa da bere? - mi domanda con un sorrisetto. Annuisco, ignoro che non reggo ľalcol, stasera voglio divertiti e non pensare. Mando giù due bicchieri di vodka, e altri due di un liquido che non so cosa sia. - Che fai? - gli chiedo a Luca che mi guarda preoccupato. - Sei ubriaca - mi risponde, io scoppio a ridere. - No! Che dici! - esclamo alzandomi dalla sedia, barcollo all'indietro e poi in avanti, Luca mi cinge la vita. - Sta attenta! - mi avvisa sorridendo. - Togli le tue mani dai suoi fianchi! - esclama una voce alle nostre spalle. Sbuffo. - Non dire cosa fare a Luca! - dico a Francesco in modo cagnesco. - Sei ubriaca, Alice? - mi chiede lui toccandomi una spalla. - Adesso, tu togli le tue mani dalla sua spalla! - esclama Luca con un tono rabbioso. - Luca, tranquillo... ti raggiungo tra poco. Vai da Emma - gli dico con un sorriso stupido. Lui sospira e si allontana. - Dai, ti porto a casa - mi avverte Francesco. - Non toccarmi, stronzo! - esclamo allontanandomi, ma quasi cado se lui non mi afferra i bracci. - Sei ubriaca, e non ti reggi in piedi - mi brontola lui - Lasciami in pace - dico e mi allontano sostenendomi al muro. - Giochiamo al gioco della bottiglia? - chiede Edoardo gridando, - Sì! - gridano tutti in coro. Qualcuno mi cinge i fianchi, mi volto pronta per tirare uno schiaffo al tizio. - Tu non giochi! - esclama lui, sbuffo. - Francesco, lasciami in pace! Perché tu puoi farlo ed io no? - gli domando mettendomi le mani sui fianchi e adottando un tono da bambina legnosa. - Perché domani te ne pentirai - mi risponde sospirando. - E tu no? - gli chiedo acida. - No, perché sono sobrio - mi spiega tirandomi per un braccio, verso ľuscita. Stasera è proprio fastidioso... - Se non mi lasci, comincio a gridare - lo avverto facendo un sorrisetto beffardo. Lui sbuffa e mi lascia. - E va bene... gioca! Ma ricordati che ti avevo avvertito eh - si arrende alzando le mani in segno di resa. Comincio a saltellare come una bambina, ma inciampo e mi aggrappo a Francesco che mi sorregge. Ci ritroviamo a due centimetri dal baciarci. Nonostante sia ubriaca, mi ricordo i miei sentimenti, e quasi mi scoppia il cuore. - Sedetevi! - grida una voce. Scuoto la testa per svegliarmi dal trance e mi rimetto in piedi e vado a sedermi in terra, faccio per incrociare le gambe, - Ferma! - grida una voce e delle mani si poggiano sulle mie spalle. Sbuffo, stasera Francesco è insopportabile. - Perchè? - gli chiedo con un tono che più acido non si può. - Hai il vestito, quindi non puoi metterti così in mostra - mi spiega. Mi accorgo che ha ragione e faccio una risata davvero stupida e mi siedo composta. Francesco si siede accanto a me per evitare che faccia delle cose stupide. Dall'altro lato si mette Luca. Miriam mi guarda piena di rabbia, è gelosa di Francesco. Edoardo fa girare la bottiglia che finisce su Sara e Marco. - Questo è un gioco della bottiglia, un pò speciale - comincia Edoardo. - Dovete andare in bagno e starci dentro 5 minuti, baciandovi - continua lui con un sorrisetto, è anche lui ubriaco. - E come si fa a vedere che si baciano davvero? - chiede Miriam irritata. Sbuffo infastidita, è così stupida. - C'è la porta sfocata, quindi si vedono le ombre... - spiega Edoardo allargando le braccia. I due scelti vanno in bagno, e si vedono le ombre che si baciando. Dopo 5 minuti escono, lui ha la bocca sporca di rossetto viola. - Bene! Sara, gira la bottiglia - esulta Edoardo indicandola. Lei stravolta dal bacio, lo fa. Miriam. Ti prego no Francesco... ti prego... lei mi guarda con aria di sfida, mi alzerei solo per picchiarla. Antonio. Che bello! Quasi rido dalla gioia, la guardo sfoggiando un sorriso fiero. - Non è giusto! Io non voglio! - esclama la vipera sbuffando. Sento che anche Francesco sbuffa. - Sai le regole, Miriam... - conferma Edoardo alzando un sopracciglio. Vanno in bagno, e si vede ľombra che si baciano. Entrambi escono, lui felice, lei triste. - Vai, gira, Miriam - dice Edoardo, che comanda la situazione. Il primo è Francesco, e dio! Spero che tocchi a me! Miriam fa una smorfia triste. - Vai - dice Francesco che sembra nervoso. Luca. Oh mio dio! Scoppio a ridere, Francesco mi guarda male. - Cambiare! - esclamano entrambi stizziti. Edoardo annuisce, Miriam fa girare la bottiglia. Io. Che cosa? Si! Dio! Sono al settimo cielo. Miriam mi guarda piena di odio. Mi giro verso Francesco, mi guarda quasi con sollievo. Si alza ed io lo seguo in bagno. Faccio ľocchiolino a Miriam, lei che non voleva succedesse a me e al suo ex... invece? Proprio lei ha girato la bottiglia. Chiudo la porta. Ci fissiamo per un istante. È qualcosa di meraviglioso. Ha una camicia nera aderente, da cui si vedono le linee dei suoi muscoli. Ha un paio di jeans normali con degli strappi e le converse nere. I capelli sono scompigliati, a dir poco perfetti. - Vuoi davvero baciarmi? - gli chiedo con un tono stupido, mi ha usata, quale ragione avrebbe di baciarmi? - Dovrei essere io a chiedertelo - mi conferma lui. Abbasso lo sguardo, - Perchè? - gli domando curiosa. - Ti ho usata, e trattata male... - mi spiega sospirando. - Ah. Ma non capisci? - gli chiedo. Mi rendo conto di averlo detto io. Che cosa? - Cosa devo capire? - mi chiede. Si avvicina. Sento il suo fiato caldo sul viso. Alzo il viso. Il mio naso sfiora il suo mento. Apro la bocca per confessargli che lo amo. - Tempo scaduto! - esclama una voce, una mano picchia sulla porta. È Miriam. Che palle! - Aspetta - dice Francesco e si volta verso di me come per aspettare la risposta da me. Mi allontano e barcollo un secondo all'indietro, prima di cadere, Franceso mi afferra per la vita. - Uscite! - grida Miriam fuori di sé. Lui scuote la testa, ma io lo ignoro e mi avvio alla porta aprendola. Non ho intenzione di dirgli ch lo amo, prima stavo avendo una svista. Non è il momento, non lo sarà mai.... lui non mi ama, anzi mi ha usata e non gli darò la soddisfazione di aver fatto un'altra "vittima" al suo gioco "puttaniere". Ritorniamo a sedere con gli occhi di tutti puntati addosso. Nessuno ha visto che non ci siamo baciati, dato che siamo stati talmente vicini che i nostri visi si sono sfiorati e può aver dato ľimpressione che le nostre bocche si siano toccate... magari. Emma mi guarda quasi con felicità. Dopo un'ora di gioco, quasi la metà degli invitati se ne va. Mi alzo barcollando, mi gira la testa. Bevo un bicchiere di vodka e ritorno dai miei amici. - Ragazzi, ho sonno, vado a casa - dico. Luca mi accompagna, Emma è rimasta là un altro pò. Dopo esser usciti dal bagno, Francesco ha continuato a guardarmi per tutto il resto della serata, cercando di avvicinarmi per finire il nostro discorso, ma io ľho sempre evitato. Luca mi accompagna fin dentro casa, per via dello stato in cui mi trovo. Lo saluto e lui se ne va. Mi distendo sul letto e subito mi addormento come un sasso.

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