"Arrivo all'ultima fermata", annuncia una voce all'altoparlante. La nostra fermata. Ci alziamo e prendiamo entrambi la nostra borsa per poi scendere dal treno. Cammino dietro di lui, c'è un silenzio imbarazzante. Arriviamo alla spiaggia e quando i miei piedi affondano nella sabbia faccio un sospiro rilassato, - Ti piace la sabbia? - mi domanda Francesco senza guardarmi continuando a camminare. - La adoro semplicemente - rispondo sorridendo, - A me piace di più il mare - mi spiega guardando ľacqua e facendo il mio stesso sospiro rilassato. Decidiamo un angolo preciso, vicino alla riva. Stendo il mio asciugamano nero, e vicino a me, lui stende il suo arancione. Mi trovo in imbarazzo, non mi ha mai vista in costume, e non mi piace per niente mettermi in mostra. Lo guardo mentre si toglie la maglietta. Quasi sbavo, ha un fisico da urlo. Con gli occhi, seguo le linee che caratterizzano i suoi muscoli scolpiti. Mette la maglia dentro la borsa e si siede sul suo asciugamano, fissando il mare. Mi guardo, ho ancora il mio vestitino addosso... chissà quante ragazze avrà visto in intimo, essendo un puttaniere. Mi tolgo il vestito con una mossa veloce. Guardo gli occhi di Francesco e noto che sta fissando ogni curva del mio corpo. Mi sento a disagio, e mi schiarisco la voce - Non c'è bisogno che mi guardi così. Quanti corpi di ragazze avrai visto? - gli chiedo, - Non offendermi - mi dice osservando le mie gambe. - Sei un puttaniere che ha sicuramente visto più ragazze che cespugli - confermo girandomi e mettendo il mio vestito dentro la mia borsa... sono sicura che sta fissando il mio sedere, uno perché mi sono girata e se lo ritrova proprio davanti al viso, due perché sta zitto senza replicare alle mie provocazioni. - Gradirei non avere i tuoi occhi sul mio bel sedere! - esclamo girandomi di colpo senza dargli il tempo di spostare lo sguardo. Infatti i suoi occhi erano abbassati fino al mio fondoschiena. Si gratta la testa e guarda il mio viso. - Ovvio che ho visto molte ragazze, loro desiderano venire a letto con me - mi dice facendo un viso modesto. Mi siedo sull'asciugamano, mentre lo guardo male. - Io no - preciso guardandolo. Lui si gira e guarda dentro i miei occhi verdi. Ci guardiamo per un secondo, per poi spostare lo sguardo verso il mare. Il telefono di Francesco squilla, - Dimmi Miriam - dice con una voce annoiata, - Non voglio stare con te tutti i santi giorni - puntualizza giocherellando con i granelli di sabbia. - Non mi stressare più, ci vediamo domani che è venerdì - dice lui e riattacca. - Ti va di fare il bagno? - gli domando con un sorriso, lui annuisce felice. Corriamo insieme verso ľacqua, essa è gelida. - È freddissima! - esclamo schizzando all'indietro. Francesco mi guarda e sorride per poi buttarsi dentro l'acqua come un pesce. Incrocio le braccia e fisso la sua orma oscura andare a largo. Poi rispunta dall'acqua. - Vieni! - mi grida. Scuoto la testa. - Scordatelo faccia di culo. - dico guardando dal lato opposto di dove si trova lui. Francesco non mi risponde. Ritorno a guardare dalla sua parte, ma lui non c'è. Guardo un pò più in là, e non c'è. Mi limito ad entrare cautamente in acqua per vedere se lo trovo. Ľacqua mi arriva fino al ginocchio e già sto tremando. Non ho ancora visto quel ragazzo, tra poco tornerò agli asciugamani, non mi va di cercarlo. Mi sento cingere le caviglie. Caccio un gridolino di paura, vengo trascinata giù. Cado sotto ľacqua, per poi vedere una figura umana indistinta. Torno su contemporaneamente a Franceso. Gli tiro un cazzotto scherzoso sulla spalla. Lui ride - Ahia - dice mettendo il broncio. Mi ritrovo a fissare il suo viso ipnotizzata, e anche lui mi fissa intensamente. Siamo zitti, i nostri occhi parlano per noi. Fisso i suoi occhi grigi, con il sole che li illumina, la sfumatura di blu è accentuata. Poi sposto lo sguardo sulle sue labbra, carnose e bellissime. Mi riprendo dallo stato di trance e gli schizzo ľacqua in faccia. Lui scuote la testa come per riprendersi dal suo stato di trance. Corro verso riva, sono sicura che me la farà pagare cara. Infatti, delle mani possenti mi afferrano la vita sollevandomi. Caccio di nuovo un gridolino disperato. - Francesco lasciamiiii - grido battendo le mani sulla sua schiena. Va verso ľacqua più profonda e dove non tocco, ho una paura immensa, ma sono orgogliosa per dirlo. - Francescoooo - grido di nuovo, ma stavolta in modo più lamentoso. Mi lascia andare, cado sotto ľacqua e poi torno a galla. Mi accorgo di non toccare. Mi aggrappo a lui. Avvolgo le mani al suo collo. I suoi capelli mi fanno il solletico ai polsi. Attorciglio le gambe alla sua vita e lo stringo a me. - Che fai? - mi domanda ridendo. Sbuffo guardandolo - Ho paura dell'acqua profonda - ammetto abbassando lo sguardo. Lui scoppia a ridere, mi sento ferita. - Stronzo. - dico sganciandomi consapevole della mia paura immensa. Cerco di stare a galla, ma non ce la faccio. Le mani di Francesco mi afferrano per i bracci e mi riportano su. Mi aggrappo di nuovo a lui come una scimmia. - Mi dispiace.. - ammette guardando i miei occhi verdi. - Ti scuso, ma non lo rifare più - dico. - Mi porti dove tocco? - aggiungo con un sorriso imbarazzato. Solo adesso mi accorgo di essere in collo a Francesco, e di avere le sue mani sul retro delle cosce, per non toccarmi il sedere, è per sorreggermi. Lui annuisce ridendo. - Sai non vorrei dirtelo, ma mi stai quasi poggiando le tette in faccia e le mie mani sono quasi sul tuo nel sedere - mi dice ridendo. Gli tiro uno schiaffo sulla schiena nuda. - Stupido - commento allentando la presa. Lui ride, - Sai non mi dispiaceva - mi dice ridendo. Gli tiro un altro schiaffo sulla schiena. - Non ti ci provare! - esclamo.
STAI LEGGENDO
Odio & Amore
RomanceAlice, ragazza di 16 anni vive con la madre e il fratello, il padre è morto. Un giorno incontra un ragazzo che la farà uscire di testa in tutti i sensi.