CAPITOLO 49

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Mi affaccio alla finestra, e sotto c'è... Francesco! Speravo che non fosse lui, ma dentro di me, molto dentro eh, speravo che invece fosse lui. - Che ci fai qui? - gli domando ridendo. - Dai scendi, al diavolo i compiti! - esclama alzando un sopracciglio. Lo guardo storta. - Non posso, adesso vattene - gli dico indicando la strada. Lui scuote la testa, sospiro e chiudo la finestra. Ha vinto, sto scendendo le scale. - Dove vai? In questi giorni sei più fuori che in casa! - mi chiede mia madre mentre stira. - Emh... fuori c'è Francesco, dice che mi vuole parlare - le spiego con un sorriso, lei sospira e annuisce. Vado alla porta e lui è lì dietro. Esco e mi chiudo la porta alle spalle. - Davvero Francesco, oggi devo studiare e non posso uscire... in più, la tua ragazza diventa gelosa e non voglio pagarne le conseguenze io - confermo con un tono calmo, sperando che ceda. - Non mi interessa, non la amo - mi dice con noncuranza. Rimango a bocca aperta, - Come non la ami? - gli chiedo perplessa. - Sì, la uso semplicemente... non ho mai amato nessuno nella mia vita - mi spiega abbassando lo sguardo, fisso la strada non capendo, - Come? Io... non... non capisco - gli dico balbettando. - Io non ho mai amato nessuno, non so cosa si prova, non so come sia ľamore. Io uso le ragazze solo per portarle a letto con me, e poi lasciarle... e non mi importa di ferire i loro sentimenti, non le amo e non mi importa. Capisci? - mi domanda. - Io non capisco, perché so cosa è ľamore - gli rispondo fissando i suoi occhi grigi, quella sfumatura di blu è molto accentuata con la luce del sole. Lui mi tocca la mano, io arretro, - Quindi anche adesso con me, mi stai solo usando? - gli chiedo, sento una fitta al petto... non ci credo, non posso crederci e non voglio crederci. Lui mi guarda con gli occhi spalancati - No! Cazzo, no! - esclama lui avvicinandosi a me. - No, con te no - mi ripete più calmo. Quella fitta, sembra svanire. - Come faccio ad esserne sicura? - gli domando abbassando gli occhi. Lui poggia due diti sotto il mio mento e mi fa alzare il viso, fino ad incontrarci con gli occhi. - Perchè le altre ragazze, non le cerco in continuazione come cerco te - mi spiega con un tono dolcissimo. Fisso le sue labbra, poi i suoi occhi. - E perché con me lo fai? - gli domando sussurrando. - Perchè mi piace ciò che non posso avere - mi dice, cosa vuol dire? Io non capisco - Perchè non mi puoi avere? - gli domando sussurrando. I nostri nasi si toccano, - Francesco! Cosa stai facendo! - grida una voce interrompendo questo momento. Entrambi ci stacchiamo con un balzo all'indietro. Mi sistemo la treccia e guardo Miriam che cammina verso di noi, merda. - Cosa vuoi che stessi facendo, Miriam? - gli chiede il mio amico con una voce lamentosa, - Eravate vicinissimi. Lo stavi baciando, brutta stronza maleducata? - mi chiede con un tono cattivo. - Miriam! Cosa cazzo dici? E poi non azzardarti a parlarle così! - esclama Francesco prendendo le mie difese. Lei rimane spiazzata, - La stai difendendo, amore? - gli chiede la sua ragazza. - Sì. Non chiamarmi mai più "amore", tra noi è finita. - dice lui guardando i suoi occhi marroni infuocati. Lei scoppia in lacrime e gli si getta ai piedi, è la prima volta che la vedo piangere. - Fra! Ti prego... io ti amooo - grida lei disperata. - Basta, vai via Miriam - le dice lui con un tono freddo. Lei si alza e corre via. - Va tutto bene? - mi domanda avvicinandosi. Annuisco, - Adesso devo andare a studiare, ci vediamo domani - gli dico tutt'un fiato e correndo in casa. Chiudo la porta, e mi ci appoggio. Mi sento strana, vorrei sapere la risposta alla domanda che gli ho rivolto, ma a cui Miriam ha interrotto la risposta. In più, sono rimasta un pò scossa... è strano vedere le persone che si lasciano. Ovviamente non sono arrabbiata con nessuno dei due, anzi, sono felice che Francesco abbia lasciato quella vipera, però ho bisogno di riposarmi e pensare alle parole del mio amico. E soprattutto... pretendo una risposta a quella domanda che è stata interrotta.

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