Aya si ritrovò di colpo nel laboratorio del padre. Non vi era mai stata, ma poteva capire con facilità che fosse quello. Era di fronte alla porta, quasi attaccata al muro.
Di fronte a lei, ad un paio di metri di distanza, vide un tavolo da lavoro coperto di chiazze di sangue secco. Maria era di fianco ad esso, rivolta con il busto ed il viso verso di lei e verso la bambina sul tavolo. Era la stessa bambina che le aveva preso la mano qualche secondo prima, che in quel momento aveva indosso una strana veste di colore grigio. . Il padre era in fondo alla stanza, girato di spalle."Papà!"
Provò a chiamarlo, ma lui non sembrava averla minimamente notata. Aya osservò allora il suo corpo, semitrasparente. Non capiva cosa stesse succedendo, era sempre più confusa. Cosa stava succedendo in quel laboratorio?
La bambina cominciò a dimenarsi sul tavolo, ma sembrava bloccata.-Voglio andare a casa!! Voglio vedere mamma!
La bambina aveva la voce rotta dal pianto, un pianto di tristezza e soprattutto di paura, tanta paura. Maria la guardò e la tenne ferma, cercando di tranquillizzarla. La osservò con i suoi grandi e penetranti occhi verde smeraldo.
-Non preoccuparti. Ti porterò da lei, una volta che sarà tutto finito.
La bambina non sembrava per nulla convinta, anzi ancora più spaventata.
-No! Voglio andare adesso! Mamma! MAMMA!!
L'uomo si spostò dalla scrivania e si avvicinò alla bambina con una siringa piena di un liquido rosso in mano.
-Non agitarti. Andrà tutto bene. Noi vorremmo solo testare questa medicina. Potrebbe fare un po' male... Ma non troppo. Presto ti sentirai molto sollevata.
-NOOO!! MAMMAAA!!
L'ago penetrò la pelle della bambina. Aya per un secondo si sentì girare la testa.
"Basta."
La bambina tremò, cercando di resistere. Dalle sue labbra uscirono alcuni mugolii, poi un urlo lancinante.
Aya si chinò a terra, sopraffatta dallo stesso dolore, udendo il suo urlo amplificato. Si mise le mani sulle orecchie, incapace di resistere al suono persistente."Basta! Io non voglio questo!"
Aya vedeva sempre meno, tutto diventava mano mano più nero, ogni secondo che passava. La bambina tremava, tremava e tremava ancora, con intensità sempre maggiore e scatti ampi. Il suo viso si stava coprendo del liquido simile a lacrime. Aya non resisteva, non riusciva. Urlò a pieni polmoni e tutto scomparve.
***
Aya si ritrovò di colpo nell'archivio, con la bambina ancora mano nella mano con lei. Urlò spaventata, si liberò la mano e la spinse con forza, gettandola stesa a terra. Lei cadde sulle ginocchia, osservandola spaventata, respirando profondamente per calmarsi.
La bambina dai capelli biondi continuava a guardare in alto, con aria però più calma, tranquilla.-Mamma... Mam... Ma...
Dopo quelle parole non si mosse di un millimetro, ferma immobile. Aya non poteva restare lì, soprattutto con lei. Non sapeva cosa fosse accaduto, le era sembrato una specie di sogno, ma sembrava così reale... Più un ricordo che altro. Si rialzò e uscì dalla stanza, evitando di toccare nuovamente il corpo della bambina.
Doveva calmarsi, fare le cose con calma: che avrebbe potuto fare in quel momento. Mise una mano nella tasca del grembiule e trovò il pezzettino di carta. Si ricordava dove aveva visto la cassaforte: in camera dei genitori. Forse poteva aiutarla ad aprirla. Tornò indietro della loro camera e si avvicinò alla cassaforte. Osservò i dieci numeri sulla forte protezione. Non aveva idea di quali premere.
Tirò di nuovo fuori il foglietto, e si accorse che più che numeri erano indicazioni.
![](https://img.wattpad.com/cover/75345943-288-k463340.jpg)
STAI LEGGENDO
Mad Father - Il Padre Furioso
HorrorUna grande casa in Germania, isolata da tutto il resto, ma tutto sommato conosciuta. Nessuno sa cosa succeda al suo interno, ma chiunque vi entri non fa ritorno...