6° Capitolo

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Aya non voleva restare ancora in quella stanza, doveva salvare suo padre. Finalmente poteva riuscirci.

La bambina attraversò la porta, scese le scale e svoltò l'angolo, ma lì c'era ancora quell'enorme agglomerato di cadaveri urlanti. Non poteva passarci, l'avrebbero presa, e non voleva neanche immaginare cosa ne avrebbero fatto di lei. Doveva pensare, trovare una soluzione. Si tastò le tasce e trovò nuovamente l'accendino e un sorriso comparve sul suo volto. Era esattamente come nel libro "L'Uovo di Fiamme"...

-Brucerò tutto quello che si troverà sulla mia strada!

Velocemente ma con precisione la bambina versò l'olio per l'accendino nel suo contenitore e lo accese. Per fortuna le era anche avanzato un po' dell'olio che aveva usato per la lampada. La bambina gettò l'olio rimanente sulla bestia, cercando di ricoprila quanto possibile, poi prese l'accendino e lo lanciò.
Ci fu una fiammata accecante. Le urla lacerarono l'aria, taglienti come lame. Urla di sofferenza, di dolore. Aya era lì, ferma, ad osservare l'enorme essere bruciare a poca distanza da lei. Sentiva le urla.

-Brucia! BRUCIA! Fa male... Aiutatemi!

La bambina indietreggiò, rendendosi conto di ciò che aveva fatto. Corse via, spaventata, e tornò nel corridoio di est, dove si trovava la scritta di sangue. Anche da lì poteva continuare a sentire le urla, anche se attituite. Non avrebbe mai pensato di poter essere in grado di fare una cosa del genere.

Tornò nel corridoio solo dopo che le urla terminarono. La creatura non c'era più. Al suo posto, sul pavimento, solo un'enorme macchia di sangue secco e segni di bruciature. Cercò di ignorarla e andò avanti per la sua strada. La camera del laboratorio era proprio lì, di fronte a lei. Ci sarebbe arrivata senza difficoltà.

Mise la mano sulla maniglia e spinse la porta, entrando. Ma non vide suo padre.

-Maria!

La bambina corse verso il corpo appoggiato contro il muro della giovane donna. Era molto pallida e stava sudando freddo.

-Padrona...

La sua voce era affaticata, smorzata. Aya capì il perché della sua condizione.

-Sei ferita...

La donna mugolò di dolore.

-M-Ma starò bene... Dimenticati di me. Scappa in un luogo sicuro... Qui è... Pericoloso...

-Dov'è papà? Ho sentito il suo urlo dalla mia stanza...

Maria sembrò scossa d'improvviso.

-Devo... Salvare il dottore!

Maria provò ad alzarsi in piedi, ma le gambe non la ressero e cadde nuovamente a terra, consumata dal dolore.

-Non puoi andare con quella ferita!

-Ma...

-Maria.

Il tono della bambina si era fatto stranamente freddo, serio.

-Cosa è successo a papà?

-Il medio è ulteriormente... Sua moglie, lei...

Maria sembrava biascicare parole a caso ormai, ma Aya ne fu attratta lo stesso.

-Sua moglie...? Mia mamma? Che cosa intendi?! Maria!

La donna chiuse gli occhi e non rispose.

-Maria!

-Oh cielo, sembra sia passata a miglior vita.

Aya si voltò di scatto e vide di nuovo l'uomo con la giacca nera di fronte ad una porta. Era stato lui a parlare.

Mad Father - Il Padre FuriosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora