In fondo, Maria aveva fatto tutto quello per amore...
Non poteva lasciarla in quello stato. Nessuno in quel posto meritava sul serio di morire. Si chinò accanto a lei sussurrando il suo nome. C'era troppo sangue...
Si rialzò, camminando verso le mensole. Magari avrebbe potuto trovare qualcosa da usare. Le mensole erano piene di sostanze strane, probabilmente delle droghe per i pazienti. Aya spostò di fretta alcuni barattoli. Dietro, seminascoste nell'oscurità, vi erano alcune bende. Corse verso Maria e si chinò su di lei. Diede un'occhiata al corridoio che suo padre stava percorrendo. Ce ne avrebbe messo di tempo per tornare, ma sarebbe stato meglio fare in fretta.
Aya slacciò velocemente il corpetto di Maria e ci passò intorno le bende. Non erano moltissime, ma sarebbero bastate.
Maria si era ripresa abbastanza da rimettersi in piedi. Alternava lo sguardo tra Aya e la medicazione, impeccabile per essere solo di una bambina. Aveva un talento.-Questo dovrebbe aiutare a fermare il sangue...
Maria sospirò, affaticata.
-Padrona... Grazie per esserti presa cura di me...
-É tutto okay, non preoccuparti per questo!
-Devo essere ripugnante ai tuoi occhi...
-Non dirlo...
Aya capiva cosa intendeva. Maria si sentiva in colpa per quello che aveva fatto, qualcosa che non era stata in grado di controllare. Il suo amore.
-É vero... Io so come si sente, padrona. Ho portato via la cosa che più amavi. É ovvio che tu voglia odiarmi. Ma sei stata molto gentile a mostrarmi così tanta compassione...
-Maria...
Aya diede un'occhiata al corridoio. Dovevano andare.
-Maria, riesci a stare in piedi?
-Padrona?
Maria non sembrava capire. Continuava a tenere lo sguardo basso.
-Usciamo da qui insieme.
Maria sembrava stupita.
-Ma... Padrona...
Aya abbassò lo sguardo.
-Io sono esattamente come te, Maria. Non riesco a vivere senza l'amore di papà. Ma se papà non ci vuole...
Sospirò.
-Siamo state abbandonate. Dobbiamo vivere senza di lui ora. E dato che né tu né io riusciremmo a vivere da sole... Bé... Ci aiuteremo l'un l'altra a continuare a vivere anche se papà se ne é andato!
-Padrona...
Sembrava senza parole, stupita e confusa. Alla fine alzò lo sguardo, pieno di gratitudine.
-La accompagnerò.
Aya sorrise, ma quell'espressione scomparve dal suo viso quando Maria le crollò addosso.
-Maria!
-Mi scusi, padrona... Ma posso avere il suo aiuto?
-Sì...
Maria e Aya si ressero l'un l'altra, cominciando a camminare. Maria era un pò più lenta, ma grazie ad Aya stava riuscendo a camminare.
La voce del padre rimbombava tra i corridoi.-Papà...
-Padrona, andiamo!
Provarono ad accelerare, ma Maria non resse quello sforzo e crollò a terra, in mezzo al corridoio.
-Maria!
-Padrona... Non si preoccupi di me! Scappi!
-No... Ce ne andremo insieme!
-Io non posso andare più lontano... Deve scappare da sola, padrona.
STAI LEGGENDO
Mad Father - Il Padre Furioso
HorrorUna grande casa in Germania, isolata da tutto il resto, ma tutto sommato conosciuta. Nessuno sa cosa succeda al suo interno, ma chiunque vi entri non fa ritorno...