Capitolo 1

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La mia vita fa schifo.
Sono due anni che lo ripeto, ma vado avanti. Sono due anni che tutto é cambiato.

A proposito, io sono Morgana Evans, ho 17 anni. Ho i capelli neri come la pece, gli occhi azzurri quasi trasparenti e la pelle bianco latte. Sono alta e snella, non mi lamento del mio corpo.(in foto)

In breve vi spiego perché la mia vita fa schifo.
Tutto cominció quando io avevo 15 anni.
Fino ad allora eravamo una famiglia, i miei genitori mi amavano ed eravamo felici anche se non in buonissime condizioni economiche.
Un giorno mia madre tornó a casa piangendo ed io e mio padre accorremmo per capire cosa stesse succedendo.
Ci disse di essere incinta.
Io ero contenta, avevo sempre desiderato avere un fratellino/sorellina,ma mio padre no.
La stessa sera se ne andó di casa lasciando me e mia madre da sole.
Mia madre mi disse che potevamo farcela insieme, che avremmo accudito il bambino/a in arrivo.
Aveva deciso di tenerlo/a.
Portó avanti la gravidanza.
Al quarto mese andammo dalla ginecologa per saper il sesso del bambino.
Ero molto emozionata.
Dopo la visita la dottoressa ci condusse nel suo ufficio.
Era molto preoccupata ed io stavo per andare nel panico.
Ci disse che erano sette. Sette bambini. Sei maschi ed una femmina.
Mia madre era sconvolta e anche io.
Come avremmo fatto a portare avanti sette bambini da sole?
Mia madre volle tenerli tutti ed io ne ero contenta.
Fin qui niente che mi possa far lamentare della mia vita, ma i problemi arrivarono dopo il parto.
Andai a trovare mia madre in ospedale dopo il parto e lei mi disse che ancora non voleva dare i nomi ai bambini.
Io le chiesi perché e lei mi rispose che un giorno avrei capito.
Dopo i tre giorni in ospedale tornammo a casa.
La prima notte con i bambini.
Ero felice.
La mattina dopo mi svegliai sentendo i bambini piangere.
Sono sette, cazzo che casino.
Andai nella camera di mia madre per calmarli. Una volta che si riaddormentarono iniziai a cercare mia madre.
Il letto non era sfatto come se non ci avesse dormito.
Scesi giù in cucina e trovai un bigliettino sul tavolo che diceva quanto segue:
"Morgana non posso restare.
Mi dispiace. Sii forte.
Cresci questi bambini come fossero tuoi. Dagli i nomi e non ti abbattere, senza tuo padre non posso portare avanti 8 figli.
Addio
La tua mamma"
Caddi a terra piangendo.
Avevo 15 anni cazzo.
Come posso a 15 anni tirare su 7 bambini neonati?
Da quel momento la odiai.
La odiai con tutta me stessa.
Lei non era mia madre. Una madre non lascia la propria figlia 15enne a badare 7 bambini, a pagare una casa, a cavarsela da sola.
Solo una cosa era certa, non avrei lasciato quei bambini.
Con i soldi che avevo in banca e quelli da parte, partimmo dall'Italia e andammo in America. Trovai una casa in affitto a basso costo e ci stanziammo lì.
Los Angeles.
Era stressante avere 7 bambini a cui badare, ma me la cavavo.
Li amavo.
Erano stupendi.
Tre maschietti erano biondi con gli occhi castani e li chiamai:
Edoardo
Carmine
Emanuele
Gli altri tre maschietti avevano i capelli castani e gli occhi verdi scuri. Li chiamai:
Patrizio
Alessandro
Gabriele
La bambina invece aveva i capelli neri come i miei e gli occhi di un verde chiarissimo la chiamai Monica.
Sono passati due anni da quel giorno i bambini sono cresciuti.
Hanno due anni adesso.
Ho saltato la seconda superiore per stare con loro.
Ho fatto gli esami da casa, ma adesso devo ricominciare.
Lavoro tutti i pomeriggi dalle 15 alle 23 e sono sempre distrutta.
I bambini vengono con me a lavoro.
Possono restare lì grazie al permesso del capo.
Gli devo tutto.
Ho 17 anni e sono madre/sorella di 7 bambini ecco perché la mia vita fa schifo.
Sono da sola e devo fare tutto da sola, ma devo farcela per il bene dei bambini.

Mi hai stravolto l'esistenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora