Capitolo 12

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MORGANA POV

Mi sveglio felicissima, rispetto al solito. Ieri sera sono tornata tardissimo dal lavoro ma, stranamente, non sono stanca. Penso che questo cambiamento d'umore sia dovuto a Tommaso. Sono felicissima che sia qui, la sola idea di avere lui a scuola che mi sostiene, che mi incoraggia e che mi aiuta con Alexander mi rende euforica.

Velocemente mi faccio una doccia e mi cambio.

Scendo in cucina per preparare la colazione e poi vado a svegliare i bambini che stamattina lascerò ad Elisabeth. I bambini si sono affezionati e io sono contenta che non stiano da soli. Arrivata a scuola dirò a Frederick di andarli a prendere da lei. Quando i bambini sono pronti usciamo di casa dove trovo Tommaso ad aspettarmi. Appena lo vedo gli salto addosso e lo abbraccio. <Fatina, tutto questo entusiasmo? Anche io ho bisogno di respirare.> sciolgo l'abbraccio e gli rivolgo un sorriso.<Scusa ma veramente mi sei mancato un casino, non sono più abituata a vederti davanti casa ad aspettarmi la mattina!> lui mi sorride e insieme andiamo da Clary. Arrivata davanti casa sua busso e Elisabeth viene ad aprirmi con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. Mi saluta e porta dentro i bambini. Due secondi dopo Clary esce di casa tutta sorridente e noi tre insieme ci avviamo a scuola.

Arrivati davanti scuola, informo Frederick del cambiamento di programma e poi mi avvio all'armadietto con Clary. Quello di Tommaso è lontano dal nostro quindi ci diamo appuntamento in classe. Dopo aver preso i libri che mi servono con Clary mi avvio in classe. Vado a sedermi al mio posto e vedo che Tommaso è seduto più avanti con...CAROLINE!? Ma che cosa!? Poverino...dopo io e Clary gli daremo delle dritte. Entra Alexander e viene a sedersi vicino a me...come al solito. Mi guarda con una strana espressione, quasi arrabbiato. Ma per cosa? Io non lo capisco questo ragazzo.

Passano le ore e io e Alexander non scambiamo una parola. Forse è meglio così.

Arrivata l'ora di pranzo io, Clary e Tommaso ci avviamo in mensa. Dopo che Frederick arriva con i bambini io e Clary iniziamo il nostro interrogatorio. Tommaso sembra spaventato ma io voglio che mi dica che ha fatto con quella, dopotutto è il mio migliore amico, devo proteggerlo.

<Allora...che ha fatto quella?> gli chiedo. Lui mi guarda spaesato. <Tommaso...Caroline, che ha fatto Caroline?> lui sembra aver capito perché scoppia a ridere.

<Devo dire che è veramente stupida...mi chiedeva ogni secondo se le si era rovinato il trucco. Davvero non vedevo l'ora di uscire da quella classe.>

Io e Clary tiriamo un sospiro di sollievo.

<Pensavamo ti avesse abbindolato con i suoi poteri, poteri che solo una puttana coi fiocchi può avere.> Clary ha centrato in pieno il problema. Tommaso ci rivolge un sorriso rassicurante e insieme aspettiamo la fine della pausa pranzo.

Torniamo in classe e ognuno va ai propri posti.

Poco prima che iniziasse la lezione vedo Tommaso avvicinarsi al mio banco.

<Hey fatina ci vediamo oggi pomeriggio, esco prima, devo aiutare mamma con il trasloco.>mi rivolge un sorriso. <Va bene ci vediamo tra poco.> prima di uscire mi da un bacio sulla guancia. Gli rivolgo un sorriso. Con la coda dell'occhio vedo Alexander, sembra parecchio irritato. Non gli do importanza e continuo a farmi i fatti miei.

Finita la scuola vado a casa e mi cambio per il lavoro, oggi esco alle sei, così ho del tempo per stare con Tommy.

Quando esco dal lavoro con i bambini mi avvio a casa. Durante il tragitto, dato che sono una persona molto fortunata, incontro Alexander e i suoi amici. Ma tutte a me devono capitare?

Ovviamente mi vedono e uno di loro si avvicina a me.

<Hey...chi si rivede...salve bambini...la vostra mammina vi ha portato al parco?> ma come si permette?

<Non rivolgere la parola ai bambini, e neanche a me.> faccio per andarmene ma succede una cosa che non mi aspettavo. Monica parla.

<Lei non è la nostra mammina.> mi giro di scatto e vedo che tutti i ragazzi sono scioccati. Monica li guarda innocentemente non capendo perchè siano tutti così sconvolti. Mi avvicino a lei e non curandomi dei ragazzi le dico <Piccola, lascia stare, andiamo a casa, ci penso io va bene?> lei mi sorride e chiede di venire in braccio. La prendo e girandomi verso i ragazzi dico <Davvero, non rivolgete mai più la parola ai bambini, non permettetevi.> da lontano vedo Alexander che mi fissa con un' espressione indecifrabile. Mi giro e torno a casa.

Dopo essermi cambiata preparo la cena ai bambini e aspetto che arrivi Tommaso. Arriva dopo circa mezz'ora e passiamo la serata a parlare di ciò che ci è capitato negli ultimi due anni.Mi mancava passare del tempo con lui.
Va via verso le 11 e io stanca vado a dormire. I bambini sono andati a letto molto prima e non penso si sveglino dato che erano stanchissimi, dopo aver passato una giornata come questa.

La mattina seguente mi sveglio un po stanca,ma nulla che non si possa risolvere con una doccia calda.
Torno in camera e mi vesto. Una felpa nera lunga con le calze grige sotto e le vans nere.
Scendo in cucina e preparo la colazione per me e per i bambini. Li vado a svegliare e li preparo per portarli dalla mamma di Tommy. Quando ieri ho parlato con lei al telefono, mi ha detto che per un periodo é rimasta in contatto con mia madre. Non ho voluto sapere niente e lei sapendo come sto mi ha accontentato. Sapeva dei bambini e aveva tanta voglia di conoscerli. Anche lei, come Tommy, li ha visti neonati. Spero che i bambini si trovino bene con lei come con Elisabeth.
Clary e Tommaso arrivano puntuali e insieme accompagnamo i bambini.
Appena Amalia, la mamma di Tommaso, mi vede corre ad abbracciarmi.
<Tesoro, come sei cresciuta, in questi due anni sono stata molto in pensiero per te, e anche Tommaso.>
Le sorrido sinceramente perché anche lei mi é mancata. La famiglia di Tommy é sempre stata anche la mia.
Dopo aver lasciato i bambini ci dirigiamo a scuola. Dopo aver detto a Frederick dove andare a prendere i bambini, io e Clary, andiamo agli armadietti.
Ovviamente lì troviamo Alexander che mangia la faccia ad una tizia. Stavolta però sono sull'armadietto di Alexander. Non ci faccio caso e con aria indifferente mi avvio in classe.
Arrivata davanti la porta però, mi blocco. Mi volto verso Clary e le dico<Tu vai, io entro alla seconda.> mi guarda con curiosità ma non replica.
Sotto lo sguardo di tutti e soprattutto di Alexander,
esco da scuola e mi avvio nel retro, arrivo davanti alla porticina arrugginita e entro nel teatro. Stessa sensazione dell'altra volta.
Meraviglioso.
Mi avvio sul palco e chiudo gli occhi. Li riapro dopo un tempo indefinito e mi avvio in classe.
Dopo le ore di scuola e di lavoro torno a casa e quasi subito mi addormento.

SCUSATE PER IL RITARDO E PER IL CAPITOLO. É ORRENDO, LO SO, MA É UN CAPITOLO DI PASSAGGIO. PIÙ AVANTI CI SARANNO DELLE SORPRESE, CERCHERÒ DI FARMI PERDONARE. BUONA LETTURA LO STESSO.

Un bacio
-G

Mi hai stravolto l'esistenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora