Capitolo 7

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Mi sveglio di soprassalto.
Un incubo, un altro fottutissimo incubo.
Guardo la sveglia, le 4:20.
E adesso chi dorme più.
Vado a farmi una doccia per levarmi quelle immagini dalla testa.
Ho sognato di nuovo il mio stupratore.
Forse la paura di quei ragazzi ieri sera ha fatto riaffiorare brutti ricordi.
Finita la doccia mi avvolgo in un asciugamano e vado verso l'armadio per decidere cosa mettermi.
Scelgo una maglia a mezze maniche viola e una salopette di jeans con le mie convers bianche sotto.
Mi pettino i capelli e mi metto un po di mascara.
Scendo in cucina e mi preparo, dato che ho tempo, le uova strapazzate.
Finita la colazione guardo l'orologio, le 5:35.
Mi metto sul divano e con il computer sulle gambe inizio a lavorare a delle commissioni che mi ha affidato il mio capo per la prossima settimana.
Non é niente di importante. Devo fare dei volantini e andarli a stampare.
Pubblicità per il ristorante.
Finito salvo il file e vado a svegliare i bambini.
Arriva Clary e dopo aver salutato i bambini esco di casa.
Racconto ció che é successo ieri sera a Clary.
<Non vuoi che sappiano che tu lavori?>
<No non voglio. Gli farei pena e io non voglio fare pena a nessuno. Penso che quando mi abbia vista Alexander abbia capito qualcosa.>
Lei annuisce e intanto siamo arrivate a scuola.
Vado al mio armadietto e vedo Alexander appoggiato ad esso.
Ma non é solo. Si sta baciando con una ragazza che non é della nostra classe.
Si stanno mangiando la faccia!!
Non so perché ma mi da particolarmente fastidio.
<Dovrei aprire il mio armadietto se non vi dispiace.>
<Si ci dispiace, potresti anche aspettare che finiamo.>
<E tu potresti anche fare la puttana sul tuo armadietto.>
<Come mi hai chiamata?! Non ti permettere mai più, sei tu che qui dentro vieni definita puttana da tutti non io!>
<Quelli che dicono che sono una puttana non sanno niente di me. Non sanno quello che ho passato e non lo sai neanche tu.> le dico furibonda con il viso a 5 centimetri dal suo. Sembra spaventata e quindi se ne va.
<Spostati.> dico fredda ad Alexander.
<Che cosa hai passato?>
<Non sono cazzi tuoi. Spostati.>
<Dimmelo.>
<Non sono cazzi tuoi! Spostati!>
Mi fissa con i suoi occhi ipnotici ma non mi faccio abbindolare.
Ricambio lo sguardo e gli dico <Spostati.>
Sembra sorpreso ma si sposta.
Prendo i libri e con Clary mi diriggo in classe.
La professoressa di storia quando tutti si sono sistemati annuncia<Da oggi lavorerete a coppie e le stabilisco io quindi niente storie.>
Oddio NO.
Dopo aver chiamato qualche coppia mi nomina.
Aspetto che dica il nome del mio compagno.
<Starai con Alexander.>
Merda.
Lui mi rivolge un sorriso malizioso e viene a sedersi vicino a me.
<In coppia insieme signorina Morgana che onore.> dice sarcasticamente.
<Piantala dobbiamo solo studiare.>
Mi rivolge di nuovo quel sorriso malizioso e torna a guardare la prof che intanto a finito di formare le coppie.
<Studierete per tutto l'anno insieme in tutte le materie non solo nella mia.>
Un malcontento generale colpì la classe.
Cerco Clary con lo sguardo.
É capitata in coppia con quello che mi chiama puttana. Povera Clary.
Le rivolgo uno sguardo comprensivo e lei mi sorride.
<Ovviamente signorina Evans...> mi volto di scatto verso la prof <...per lei il lavoro sarà semplificato e alla coppia verranno assegnati meno compiti.>
<Allora stare in coppia con te ha i suoi lati positivi.>
Gli rivolgo uno sguardo furioso.
Tutti mi guardano con disprezzo.
NON É COLPA MIA SE NON RIESCO A FARE TUTTO E HO BISOGNO DI UN PROGRAMMA SEMPLIFICATO!! CHE HANNO DA GUARDARE!?
Sono umana anche io... non posso fare tutto.
Alla fine della lezione la professoressa chiama me e Alexander alla cattedra.
<Presumo signorina Evans che lei abbia detto al signorino Moore perché avrete meno compiti.>
<Veramente professoressa, non l'ho detto a nessuno. Non penso che siano cose che debbano sapere tutti.>
<Non posso dirle come maneggiare la sua vita privata e se non vuole dire niente a nessuno non saró di certo io a obbligarla a fare il contrario.>
<La ringrazio professoressa.>
Detto questo io e Alexander usciamo dall'aula.
Invio un messaggio a Clary dicendogli che non farò l'ultima ora e dicendogli che ci vediamo a pranzo con i bambini.
Vedo Alexander seguirmi.
<Non vai in classe?>
<No ti seguo.>
Mi prende per un braccio e mi spinge in una stanza vuota. Chiude a chiave e si avvicina a me.
Che vuole fare!? Ho paura. NO. E se volesse stuprarmi come quell'uomo!?
<Non ti avvicinare. Non mi toccare.>
<Perché non vuoi che ti tocchi, perché sei così acida e stronza? Perché esci prima da scuola? Perché hai meno compiti? E chi sono quei bambini che ti porti ovunque?>
Quante domande sono?
<Non sono cazzi tuoi. Non sono tenuta a dire niente!>
<Adesso me lo dici. Nascondi troppe cose ed io non sopporto non sapere le cose.>
<É un tuo problema non mio. Mi dispiace ma non posso dirti niente.>
Mi afferra i polsi con le mani e mi blocca al muro.
Ho il terrore di essere toccata da un ragazzo, dopo quella notte mai nessuno si é più avvicinato a me.
Sono paralizzata. Sono terrorizzata.
<Non toccarmi. Allontanati.>
<Perché?>
<Ti prego.> sono disperata. Sto per piangere ma non voglio. Mi deve lasciare subito. Tutte le immagini di quella notte mi tornano in mente e ho paura, tanta paura. Scoppio a piangere.
<Ti prego lasciami. Ti prego. Non posso...non posso dirti niente... ti prego lasciami.>
Sono percossa dai singhiozzi. Lui lascia i miei polsi ed io apro la porta e scappo via. Non sono pronta... non ce la faccio. Sono ancora paralizzata da quei ricordi. Quell'animale mi ha marchiata a vita.
Mi asciugo subito le lacrime.
Non posso piangere, non posso crollare. Devo tenermi tutto dentro e sopportare. É l'unico modo.
Esco da scuola e incontro Frederik. Gli dico che oggi andrò a prendere io i bambini e mi diriggo verso casa.
Apro la porta di casa e i bambini mi saltano addosso.
<MORGANA.MORGANA!!>
<Hey piccoli...>
<Che ci fai qui?> mi chiede Carmine.
<Oggi vi sono venuta a prendere io...non siete contenti?>
<SISISI!!>
Gli faccio un sorriso e li porto a scuola.

Mi hai stravolto l'esistenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora