Capitolo 11 (parte 2)

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MORGANA POV

La mattina mi sveglio e realizzo che devo andare a scuola. Quello che è successo sabato sicuramente Alexander non l'avrà dimenticato e nemmeno quella che era con lui.

Mi sveglio prima dei bambini e ne approfitto per farmi una doccia rilassante e cambiarmi. Metto un jeans blu strappato e una felpa verde sopra con le mie convers bianche sotto. Scendo giù e preparo la colazione ai bambini, poi vado di sopra e li sveglio. Arriva Clary e dopo aver salutato i bambini ci avviamo a scuola.

<Clary...pensi che Alexander abbia detto a tutti che pulisco i bagni di un ristorante?> lei mi guarda con concentrazione e poi mi dice<No...è uno stronzo con i fiocchi ma non penso possa arrivare a tanto.> le sorrido e varchiamo insieme il cancello della scuola. All'ingresso saluto Frederick e poi mi avvio all'armadietto. Prendo i libri che mi servono e mi avvio in classe ricordandomi solo ora che sono in coppia con lui per tutto l'anno. Sfortuna saltami addosso. Vado a sedermi ma lui non è ancora arrivato. Lo vedo arrivare con il suo gruppo di amici qualche minuto più tardi e appena mi vede si fa serio. Ecco che iniziano i guai. Dilegua i suoi amici con un gesto e viene verso di me. Con la coda dell'occhio vedo Clary che mi incoraggia con dei sorrisi ma adesso sono troppo presa da lui che si sta sedendo vicino a me per ricambiare. In questo momento vorrei sprofondare. Poteva entrare chiunque in quel bagno sabato, perché lui? Non ho il coraggio di guardarlo in faccia, e poi sono anche arrabbiata con lui perché non mi ha difeso davanti a quella puttana. E, ovviamente, parlando del diavolo spuntano le corna. Eccola che entra in tutta la sua falsità. Appena vede Alexander si illumina, ma appena vede che è seduto vicino a me diventa tutta rossa, forse per la rabbia. Viene vicino al banco e si siede sulle gambe di Alexander che con mio grande piacere la respinge. Lei è furiosa e davanti a tutta la classe esclama<Alex...adesso preferisci stare con quelle che puliscono i cessi dei ristoranti?!Stai cadendo in basso...e tu non ti metti vergogna di stare qui a scuola dopo che ti hanno visto fare un lavoro così umiliante? sembra che i tuoi genitori non ti abbiano insegnato le buone maniere.> e qui scoppio. I miei genitori non si devono nominare in nessun caso. Mi alzo di scatto e le vado vicino< Non nominare mai più i miei genitori lurida troia!! E fatti i cazzi tuoi se non vuoi finire molto male. Non mi rivolgere mai più la parola!> concludo uscendo dall'aula e sbattendomi la porta alle spalle. Sinceramente non so dove sto andando, ma so che devo stare lontana da quella classe. Esco nel cortile e vado nel retro della scuola dove noto una porta che non avevo mai visto. Presa dalla curiosità mi avvicino e apro la porta. Ciò che vedo mi lascia a bocca aperta. Un teatro. Fino a quando i miei genitori non mi hanno abbandonato, il teatro abbandonato della mia città era il mio posto preferito in assoluto. Amo il teatro. Mi piace quell'aria che c'è, quasi di magia, sembra di essere sospesi, sembra di essere su un filo tra la realtà e la fantasia. Mi addentro e passeggio tra le poltrone di velluto blu ricoperte di polvere, fino ad arrivare al palcoscenico. Salgo e mi posiziono al centro del palco guardando le poltrone. Chiudo gli occhi e mi immergo nei ricordi, quando mio padre e mia madre ogni domenica mi portavano a vedere uno spettacolo diverso ed io mi incantavo a guardare quelle scene e quelle persone che sembravano provenire da altri mondi. Mi rilasso completamente. Solo il teatro riesce a farmi questo effetto. Sembrano passate ore da quando sono qui e per essere sicura controllo l'ora. Faccio appena in tempo per entrare alla seconda ora, quindi mi alzo e mi avvio all'uscita ben consapevole che sarei tornata in quel meraviglioso posto.

Entro a scuola e suona la campanella. Mi affretto ad andare in classe. Entro e sento gli occhi di tutti puntati su di me. Non ci faccio caso e mi affretto ad andare al mio posto, vicino ad Alexander. Passano tutte e quattro le ore e finalmente posso andare a mangiare qualcosa a mensa con Clary e posso rivedere i bambini. Faccio per uscire dall'aula ma qualcuno mi blocca. Mi giro e ritrovo il volto di Alexander a pochi centimetri dal mio. Aspetta che tutti se ne siano andati e poi mi fa sedere in un banco al quale avvicina una sedia dove poi si siede lui.

Mi hai stravolto l'esistenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora