Capitolo 5

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Martedì.
Nuovo giorno di scuola.(foto)
Orribile.
Mi alzo e vado a farmi una doccia.
Ieri sono tornata a casa sfinita e dopo aver messo a letto i bambini sono caduta in un sonno profondo.
Non ho avuto la forza di fare niente.
Mi cambio. Mi metto un pantalone nero strappato con una maglia a mezze maniche rossa sopra.
Metto le mie convers e vado a truccarmi.
Mi metto solo un po di mascara.
Vado a svegliare i bambini e mentre loro sono in bagno gli preparo i vestiti e la colazione.
Appena entrano in cucina si fiondano suo cibo.
Scoppio a ridere appena vedo Gabriele.
Ha le scarpe al contrario.
Che cucciolo.
Lo prendo in braccio e lo faccio sedere per sistemarlo.
<Piccolo, le scarpe vanno così.>
<Grazie!>
Mi da un bacio e finisce di mangiare.
Clary arriva puntuale a prendermi ed esco con lei non prima di aver salutato i miei amori.
<Hey bellezza! Ieri non mi hai bussato quando sei tornata dal lavoro.>
<Era mezzanotte Clary. Non mi sembrava il caso e poi avevo 3/4 bambini addormentati in braccio e io non mi reggevo in piedi.>
<Non ti preoccupare...ma la prossima volta almeno un messaggino.>
<Te lo prometto.>
Arriviamo davanti scuola e saluto Frederik all'entrata.
Tutti mi guardano.
Chi con stupore, chi con disgusto, chi con comprensione e chi con confusione, ma tutti mi guardano.
É orribile.
É per questo che non volevo sapessero dei bambini.
Nessuno mi deve giudicare.
Non sanno cosa ho passato e non parlo solo dei miei o dei bambini.
Quando vi ho raccontato la mia storia, ho saltato una parte.
Molto importante, che io non voglio ricordare.
Non l'ho detto neanche a Clary.
Qualche mese dopo l'abbandono di mia madre, un tizio entró dalla finestra del bagno che avevo accidentalmente lasciato aperta.
Venne in camera mia. La prima che trovó, per fortuna.
Mi stupró.
Cercai di non piangere per non svegliare i bambini e non farli vedere da quell'animale.
La mattina mi svegliai e senza dire niente a nessuno ricominciai la mia routine.
Tutti penseranno che sono stata stupida ma io avevo 15 anni e 7 bambini da portare avanti.
Non potevo mostrarmi debole.
Ho iniziato da allora a cambiare carattere nei confronti dei ragazzi.
Non riesco a guardarli in faccia e non ricordarmi quella notte.
Arrivo all'armadietto e ci trovo Alexander poggiato sopra.
Chi sa che vuole?
Mi avvicino e gli chiedo di spostarsi.
Ovviamente non mi ascolta
<Io sono Alexander.>
<Si lo so.>
<Chi erano quei bambini di ieri?>
<Te lo già detto non sono cazzi tuoi.>
<Non saranno cazzi miei ma tutta la scuola ti considera una puttana.>
<Ah si?>
<Si, pensano siano figli tuoi.>
<Beh di anche a loro di farsi i cazzi propri.>
Non mi risponde e si avvia in classe.
Anche io e Clary ci avviamo in classe.
Stavolta mi metto vicino a lei per le lezioni.
Durante la quarta ora il professore di inglese mi domanda< Signorina Evans sa tradurmi questa frase dall'inglese all'italiano?>
<Certo professore.>
Perfetto adesso sanno anche che sono italiana.
Finita la traduzione mi fa una domanda che proprio non mi aspettavo.
< Signorina Evans che lingua ha insegnato ai bambini?>
Inizio ad agitarmi e anche Clary a quanto vedo.
<Parlano sia italiano che inglese.>
<Oh che meraviglia li sta educando molto bene.>
<Grazie.>
Tutti mi guardano é orribile.
Clary mi stringe la mano sotto al banco per tranquillizzarmi.
Le faccio un sorriso.
Il primo sguardo che noto su di me é quello di Alexander.
Ci fissiamo per alcuni istanti poi lui distoglie lo sguardo.
Arriva finalmente l'ora di pranzo, ma non vedo arrivare i bambini.
Inizio a preoccuparmi seriamente.
<Clary i bambini...>
<Non li vedo arrivare Morgana...>
Ci scambiamo uno sguardo preoccupato e corriamo fuori dalla mensa per andarli a cercare.
Li cerchiamo per una decina di minuti ma non li troviamo.
Ad un certo punto sento qualcuno chiamarmi <Signorina Evans!>
<Frederik! Ma che fine avete fatto!?>
< Mi scusi signorina ma la bambina dormiva e ci ho messo un po a svegliarla.>
<Oh...non fa niente ma adesso le do il mio numero così in questi casi mi puó contattare.>
<Va bene.>
Ci scambiamo i numeri e con i bambini io e Clary torniamo in mensa.
Appena tutti vedono i bambini e me iniziano a parlare tra loro.
Non ci faccio caso.
Prendo Monica in braccio visto che é ancora stanca e con gli altri attaccati alle gambe mi avvio al tavolo.
Monica dorme e non riesco a svegliarla. Faccio prendere il pranzo per gli altri bambini a Clary mentre io stringo Monica.
Ad un certo punto Clary va in bagno e io mi calo per prendere una cosa in borsa.
Sento un bambino urlare.
Monica si sveglia e io scatto in piedi per vedere che succede.
Vedo un ragazzo, forse di quinta, ha in braccio Alessandro.
Sta piangendo. Ha paura. Lo leggo nei suoi occhi.
<LASCIALO!! IMMEDIATAMENTE!>
<MORGANA...MORGANA!!> urla Alessandro.
<Tu stai zitto moccioso!> gli dice il ragazzo.
<Non rivolgere la parola al bambino!>
Sono furiosa,frustata e ho paura.
Paura per lui, per il mio piccolo Alessandro.
Ad un certo punto vedo Alexander alzarsi e andare incontro al ragazzo.
<Stevenson lascia il bambino.> lo dice con una calma impressionante.
Il ragazzo appena vede Alexander mette a terra Alessandro. É terrorizzato. Non riesce a stare in piedi.
Corro da lui e lo prendo in braccio.
Mi stringe fortissimo e piange sulla mia spalla.
Sta tremando. É così piccolo.
<Hey piccolo...shhh...non é niente piccolo. Tesoro, guardami...> alza gli occhi su di me.
<Morgana...> lo dice in un sussurro<...non mi lasciare con i ragazzi cattivi.>
<NO!No tesoro mai... mai te lo prometto.>
Lui come Patrizio e Gabriele si fida solo di me. Loro tre sono bambini molto chiusi. Non si affezionano alle persone, ma sono dei bambini d'oro.
Torno al tavolo. Prendo i bambini e li porto fuori dalla mensa. Invio un messaggio a Clary per dirgli che vado in classe.
Ci sono solo io e la prof di storia. Appena mi vede mi rivolge un sorriso. Saluta i bambini e mi fa accomodare in fondo all'aula.
Alessandro non vuole scendere dalle mie braccia. Sta ancora tremando.
Uccideró chiunque tocchi i miei bambini.
Finita l'ora di pranzo, la classe si riempie e tutti mi guardano con sguardo impaurito.
Clary entra sconvolta in aula e mi viene incontro.
<Cazzo...che é successo?!>
<Uno di quinta ha spaventato a morte Alessandro.>
<Come sta? Che piccolo.>
< Sto cercando di calmarlo.>
Entra Alexander e si siede accanto a me.
<Grazie mille...non so dove sarebbe il bambino a quest'ora se non fosse stato per te.>
<Di niente... come sta?>
<Sta bene...trema é un po scosso.>
<Come si chiama?>
Accarezzo la testa del bambino e dico<Si chiama come te...solo in italiano.>
<Davvero!?>sembra sorpreso.
<Come é il mio nome in italiano? Non lo so.>
<Oh...si chiama Alessandro.>
Mi guarda con quelle iridi celesti.
Cazzo.
Mi sciolgo.
Esco dalla mia trans e torno a seguire la lezione.
La prof ad un certo punto mi dice<Signorina Evans, lei puó andare.>
<Arrivederla professoressa.>
Mi fa un cenno ed io, con ancora Alessandro in braccio e i bambini attaccati alla gamba, esco dall'aula.
Prima di uscire dall'aula, la stessa persona di ieri, mi ripete che sono una puttana.
Lascio perdere ed esco ma se domani lo ripete gliene dico quattro.
Torno a casa mi cambio e vado a lavoro.
Torno verso mezzanotte e i bambini stanno quasi tutti dormendo.
Mando un messaggio a Clary, come promesso e mi butto sul letto cadendo in un sonno profondo.

Mi hai stravolto l'esistenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora