Apro gli occhi e guardando l'orologio noto che sono le 6:30. È molto strano che mi sia svegliata senza l'aiuto della sveglia, ma soprattutto che mi sia svegliata riposata. Sono felice e tutti sappiamo a cosa è dovuto. A scuola non so come andrà. Lui ha promesso di non lasciarmi sola...spero mantenga la parola...ne morirei se succedesse il contrario.
Vado a farmi una doccia e dopo mi metto una delle mie amate salopette.
Vado a svegliare i bambini e dopo averli sistemati li porto da Elisabeth e ne approfitto per prendere Clary e dirle tutto quello che è successo. Sarà una lunga chiacchierata.Io e Clary appena uscite di casa, ci dirigiamo verso le panchine del parchetto vicino. Neanche il tempo di sedermi che inizia a sottopormi al suo interrogatorio. La interrompo subito e inizio a spiegarle tutto a modo mio.
<Sabato mattina insieme ai bambini sono andata in spiaggia...sai era tanto che non passavo del tempo con loro e dopo svariati minuti vedo avvicinarsi a noi Alexander che senza chiedere niente si siede vicino a me e inizia a chiedermi dei bambini. Io ero in imbarazzo, dopo che gli ho raccontato tutta la mia vita mi aspettavo che mi prendesse in giro e che mi umiliasse davanti a tutti, lui ha iniziato a giocare con i bambini e, devo dire la verità, mi sono divertita. Sono tornata a casa molto confusa e avevo messo in programma di ignorarlo, sai oggi a scuola. Ad ora di pranzo, domenica, il mio capo mi chiama dicendomi che ha bisogno di me a lavoro. Vado a lavoro e scopro che è la festa del padre. Lo incontro al buffet e poi mi tocca servire al tavolo dove sono seduti lui e i suoi amici. Uno di loro mi afferra un polso e cerca di attaccare bottone, dopo che io mi sono allontanata vengo di nuovo bloccata da Alexander. Mi fa entrare in una stanza vuota e si scusa per il comportamento dei suoi compagni, mi dice tutto ciò che ha provato da quando mi conosce e poi ci baciamo. Dopo la festa mi riaccompagna a casa aiutandomi con i bambini e dopo averli messi a letto ci salutiamo. Quando gli ho chiesto come avremmo fatto oggi, lui mi ha promesso che non mi avrebbe lasciata sola. Io comunque non so come comportarmi. Oggi ho bisogno di te Clary.>
Lei mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite e poi tutta felice inizia a saltellare e ad abbracciarmi. Io la guardo stranita e poi inizia a dire<State insieme, state insieme! No non state insieme ma ha ammesso che si è innamorato di te. ok...adesso basta...oggi tu non devi fare proprio niente. Vedi come si comporta lui e poi tu agisci di conseguenza...se lui non ti calcola tu lo tratti ugualmente...sappi solo che se fa questo è uno stronzo.>
Io le sorrido...non perchè mi ha dato chissà quale consiglio, ma perché so che comunque lei mi sta accanto.
Insieme ci avviamo verso scuola ed io chiamo Tommaso per raccontargli tutto.
Chiudo la chiamata e lo vedo all'ingresso della scuola. Gli corro in contro e lui mi rassicura come meglio sa fare.
Manca ancora qualche minuto al suono della campanella e io ne approfitto per andare a parlare con Frederick...non sto più capendo niente e lui deve sapere che fare con i bambini. Dopo aver parlato per alcuni minuti vado verso il mio armadietto. Non vedo Alexander e questo mi intristisce in un primo momento...poi noto un foglietto di carta che esce dall'armadietto e mi affretto ad aprirloTi aspetto in classe e lì troveremo una scusa per uscire.
-A
Sorrido e inizio ad andare in classe. Tommaso e Clary si siedono vicini e questa cosa mi insospettisce ma
non ci faccio troppo caso. Vado a sedermi al mio posto vicino ad Alexander ma non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. Ho paura...ho paura che possa finire come l'ultima volta.ALEXANDER POV
La vedo entrare in classe e guardare con sospetto Clary e Tommaso ma poi senza dire niente viene verso il nostro banco. Si siede ma non accenna ad alzare lo sguardo verso di me. È tesa...si vede da come muove le mani ininterrottamente. Perchè è nervosa?Non riesco a vederla così, ma poco dopo un pensiero mi sfiora la mente.
Ha paura. Ha paura che possa riaccadere quello che è già successo.
Sbarro gli occhi a questo pensiero e inizio ad agitarmi sulla sedia. Non deve pensare ad una cosa del genere...neanche per sogno. Vorrei urlarglielo e poi abbracciarla senza dire niente ma qui non posso...e questo è frustrante. Le ho promesso che non l'avrei abbandonata e così farò, ma non posso fare niente in pubblico per ora. Passa la prima ora e anche la seconda...adesso c'è italiano,ciò vuol dire che lei non seguirà molto. Le stringo la mano per darle un segno e poi chiedo alla prof di poter uscire. Il corridoio è vuoto quindi mi appoggio al muro e la aspetto sperando che abbia capito.
Dopo circa due minuti la vedo uscire dalla classe e subito la prendo per il polso portandola nell'aula di musica, abbandonata da anni. Chiudo la porta dietro di me e poi lentamente mi volto verso di lei. Lei però non sta guardando me.
<Cos'è quest'aula?> chiede. Io la guardo stranito e poi le dico <È l'aula di musica, abbandonata da anni.>
Lei sorride ma poco dopo adocchia un pianoforte e lentamente si avvicina. Si siede sullo sgabello sgangherato e poggia delicatamente le mani sui tasti.
Inizia a suonare una melodia meravigliosa che io non ho mai sentito. La osservo...è persa...probabilmemte nei ricordi ma è bellissima. Non sapevo sapesse suonare...ma in fin dei conti non so quasi niente di lei.
Perso nei miei pensieri non mi accorgo che ha smesso di suonare...continua a guardare il pianoforte però.
<Non riesco a guardarti e non pensare che possa riaccadere. È più forte di me non ci riesco. Lui...> Le scappa un singhiozzo. Sono impietrito.<...lui mi ha traumatizzata...io...tutte le volte che veniva io non potevo fare niente...mi minacciava...sapeva dei bambini non potevo oppormi...dovevo proteggerli...poi con tutto ciò che avevo sono venuta qui...non ho detto niente a nessuno per paura che potesse rintracciarmi,per questo neanche Tommaso sa niente, ma anche se mi sono liberata di lui non mi sono potuta liberare della paura...quella non mi lascia in pace un secondo...soprattutto di notte.>
Non ci penso due volte e mi avvicino a lei. Lentamente si alza ed io le alzo il mento incitandola a guardarmi.
Finalmente i suoi occhi color del cielo entrano in contatto con i miei e mi sento subito meglio.
Sono pieni di lacrime.
La attiro a me e la bacio.
<Io non farò mai una cosa del genere...non ti toccherei mai come ti ha toccato lui...ti ho promesso che ti starò vicino ed infatti sono qui...Morgana guardami...> lei alza gli occhi su di me <...sono qui...sono con te e non vado da nessuna parte. Ti amo e non ti lascio sola.> Lei sbarra gli occhi e poi non esita a baciarmi.
<Ti amo anch'io.>Il giorno dopo...
MORGANA POV
Ha mantenuto la sua promessa ed è restato con me.
Oggi non vedo l'ora di andare a scuola.Mi ha chiesto di andare 10 minuti prima perchè voleva fare una cosa e dire che sono impaziente è un eufemismo.
Mi preparo in 5 minuti e dato che non voglio svegliare i bambini ho chiesto ad Amalia di venire per stare con loro.
Oltre che per la sorpresa di Alexander sono euforica perchè ieri Clary mi ha confessato di essere innamorata di Tommaso e 5 minuti dopo Tommaso mi ha confessato di essere innamorato di Clary. Ieri sera li ho chiusi in una stanza da soli e pare che abbiano fatto progressi.
Arrivata davanti scuola scruto i ragazzi in cerca di una chioma rossa e quando lo vedo anche lui vede me.
Fa un cenno ai suoi amici e loro seguono attentamente ogni suo movimento. Si avvicina a passo svelto e quando è abbastanza vicino mi attira a se e mi bacia. Adesso ho capito qual'era la sorpresa. Voleva dire a tutti che stava con me.
Ricambio immediatamente il bacio e quando ci staccamiamo notiamo gli occhi di tutta la scuola puntata su di noi. Sorrido alquanto imbarazzata e insieme a lui mi dirigo verso la mia aula.Fine.
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Mi hai stravolto l'esistenza
Roman d'amourLei: 17 anni, un passato complicato. Dopo quello che ha subìto é diventata acida, stronza e menefreghista,nei confronti dei ragazzi. Lui: 18 anni, il puttaniere della scuola, misterioso e seducente. Complicato. Se si incontrassero?