Michael era rientrato a casa, dagli altri ragazzi, dopo aver ricevuto una telefonata di Christie, piuttosto preoccupata...
"Cal...!" chiamò l'amico, ma trovò gli altri due.
"Hey Mike" lo salutò Ash.
"Dov'è Cal? E' in casa?"
"Era di sopra, in camera sua..." disse Luke "Perché?"
"E' successo qualcosa?" chiese Ashton.
"Non lo so, sto cercando di capirlo..." rispose lui.
Nel frattempo, Calum era sceso dal piano superiore, probabilmente sentendo la voce dell'amico...
"Cal" disse Michael, appena lo vide "Che succede? Christie mi ha appena telefonato, era preoccupatissima per Sarah...non si è fatta sentire da oggi pomeriggio"
"Davvero...?"
"Sì, tu l'hai vista? Ci hai parlato??"
"Ecco...non esattamente..." rispose lui titubante.
"Che vuoi dire...?"
"Io...io non so se è per quello, ma..." esitò un istante "Oggi ho mandato una lettera a Sarah...o meglio, sono passato davanti a casa sua e l'ho lasciata nella sua cassetta della posta..."
"Una lettera...??" disse sorpreso Michael.
"Sì, una lettera...ci ho messo ore per scriverla"
"Perché non ci hai detto niente...?" chiese Ashton.
"Non lo so, mi dispiace...io avevo bisogno di dirle tante cose, e lei non voleva vedermi. E' l'unica cosa che mi è venuta in mente da fare, sperando che ora mi permetta di parlarle..."
Ash e Luke rivolsero uno sguardo a Michael, che aveva l'aria pensierosa...
"Capisco..." disse lui "Comunque devo aiutare Christie, era molto preoccupata. Dobbiamo capire che fine ha fatto Sarah..."
"Dove...dove è andata?" chiese Calum preoccupato.
"Forse da nessuna parte, magari è a casa...solo che non risponde al telefono. Credo sia meglio contattare i suoi genitori, magari sanno qualcosa"
"Christie ha il loro numero di telefono?" chiese Luke.
"Sì, sicuramente...le ho detto di venire qui, arriverà a momenti"
Calum aveva un'espressione visibilmente preoccupata...
"Cal..." lo chiamò Michael, e lui sollevò gli occhi "Andrà tutto bene, vedrai"
Un istante dopo il campanello suonò.
"Deve essere Christie. Vado ad aprire"
Quando aprì la porta si trovò davanti proprio la ragazza, preoccupata e ansiosa di avere notizie...
"Allora...??" chiese lei.
"Entra, ora ti spiego" rispose Michael.
"Ciao Christie" la salutarono gli altri.
"Ciao ragazzi. Avete saputo qualcosa allora?"
Michael rivolse uno sguardo a Calum, poi parlò di nuovo a lei "Cal ha dato una lettera a Sarah oggi...pensiamo che questo c'entri con il fatto che lei non si è fatta sentire"
"Una...lettera?" chiese Christie "Che tipo di lettera?"
"Ho bisogno di parlarle..." rispose Calum stavolta "Le ho scritto una lettera per cercare di convincerla ad ascoltarmi, a darmi la possibilità di darle spiegazioni..."
"Perché pensi che questa lettera sia la causa? C'è qualcosa che hai scritto che può averle fatto avere una reazione così? Al punto di sparire...?"
"Io non lo so...ho solo espresso quello che sento, non so come possa aver reagito Sarah..." rispose Calum.
"Dobbiamo contattare i suoi genitori...Christie tu hai il numero? Puoi chiamarli?" disse Michael.
"Sì, certo. Li chiamo subito..."
Il telefono di casa Evans squillò. La madre di Sarah andò a rispondere...
"Pronto?"
"Signora Evans? Sono Christie" disse la ragazza dall'altro capo del telefono.
"Oh Christie, ciao"
"Mi scusi il disturbo, sto cercando Sarah ma non risponde al telefono. Non voglio allarmarla, ma non so dove sia e così pensavo che lei sapesse qualcosa..."
"Sì, Sarah è in camera sua..."
"E' a casa quindi?"
"Sì, però...non so cosa abbia, è chiusa lì dentro da ore. Io e mio marito siamo piuttosto preoccupati..."
"Si è chiusa in camera...?" disse Christie. I ragazzi la guardarono.
"Sì, e piangeva...abbiamo cenato insieme e andava tutto bene, ma poi sono andata da lei e non voleva aprire la porta. Dice che vuole stare sola..."
"Ho capito..." rispose lei "Se per lei va bene, posso provare a parlarci io"
"Mi faresti un grande favore...io ci ho provato, ma senza risultato"
"Non si preoccupi, signora Evans...ci penso io"
"Ti ringrazio davvero molto, Christie..."
"Di nulla. Sarò lì tra poco..." la salutò e riagganciò.
"Novità?" chiese Michael.
"Dice che Sarah si è chiusa in camera sua da ore e non parla con nessuno...e a quanto pare stava piangendo"
"Stava piangendo...?" chiese Calum.
"Così mi ha detto sua madre...ragazzi, io vado da lei. Appena posso vi riferisco qualcosa"
"Facci sapere, mi raccomando" le disse Michael, prendendole la mano.
"Per qualsiasi cosa noi siamo qui..." aggiunse Ashton.
"Certo, non vi preoccupate. A dopo ragazzi, ciao Mikey" gli diede un bacio.
"Ciao piccola, scrivimi"
Christie uscì dalla porta e se andò, diretta a casa della sua amica...
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CIAO A TUTTI <3
E siamo arrivati al capitolo 20 di questa storia, spero tanto che vi stia piacendo! E' evidente che la lettera di Calum abbia mosso qualcosa nel cuore di Christie, anche se ancora non si è ben capito che genere di sentimento...riuscirà Christie a far parlare l'amica? Cambierà qualcosa?
Per scoprirlo continuate a seguire questa FF, e non dimenticate di votare i capitoli. A presto!
Elle_xx
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|FUTURE HEARTS| Calum Hood
FanficUna ragazza e la sua migliore amica, un ragazzo e la sua band di amici. Ragazzi come tanti, con i loro difetti, i loro sogni, le loro amicizie, i loro problemi da adolescenti...cosa cambierà le loro vite? Semplicemente incontrarsi. O meglio, incont...