Capitolo 47

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AMANDA'S POV:

Ci tennero alla stazione della polizia almeno 2 ore. Raccontai tutta la mia versione dei fatti, Daniel mi stava accanto e mi incoraggiava tenendomi forte a se. Poco dopo ho saputo che mio padre é stato arrestato. Avrei avuto non un processo, ma ben due. Uscii fuori stanca, posai le mie braccia lungo la testa, non ne potevo piú. Piansi silenziosamente. Daniel era dentro a raccontare la sua versione dei fatti su mio padre.

Sentii dei passi e poi qualcuno sedersi accanto a me.

"Ehi" mi voltai verso la persona che mi aveva chiamata, con un sorriso spento.

"Shawn" mi si innumidirono gli occhi, lo abbracciai per la gioia. Ero così felice che anche lui sarebbe venuto a testimoniare. Nonostante tutto mi manca davvero tanto.

"É tutto finito" mi strinse a se.

"Mi sei mancato tantissimo, non ti sei fatto piú vedere a scuola, ti vedevo qualche volta di sfuggita, mi dispiace per tutto" abbassai lo sguardo e lui mi alzó il mento asciugandomi un'altra lacrima.

"Io...sai il detto Lontano dagli occhi, lontano dal cuore? Beh, non accettavo il fatto che tu ti sia messa con Daniel" si tocca la spalla, lo faceva sempre quando era nervoso.

"Devo-devo dirti una cosa" all'improvviso diventa rosso. Aggrotto le sopracciglia.

"Un giorno ho visto Alexis seduta sugli scalini della palestra, ci stavamo allenando, aveva lo sguardo perso nel vuoto.." perché sento che quello che mi sta per dire non mi piacerà affatto?

"Mi dispiaceva vederla così giú, andai da lei e iniziammo a parlare, riuscì a farla ridere, incominciammo a vederci ogni giorno, andò avanti così per circa due settimane, eravamo tristi perché delle persone di cui eravamo veramente innamorati ci avevano lasciato, finché" buttò un sospiro, sentivo che era accaduto qualcosa, il mio cuore incominciò ad accellerare.

"Finimmo a letto." mi guarda aspettando una mia risposta, ma io mi blocco, non me l'aspettavo. Mi alzo e faccio cenno ad un taxi di fermarsi. Non so cosa sto facendo, ma sono così confusa e arrabbiata, perché non mi hanno detto nulla prima?

***

"Perché non mi hai preso le chiamate e non hai risposto ai miei messaggi? Perché ti sei incazzata perché Shawn e Alexis sono andati a letto?" mi chiede il mio ragazzo mentre chiudo l'armadietto con tutta la forza che ho sulle braccia.

"Come fai a saperlo?" rispondo arrogantemente.

Sospira, muove la testa verso destra e sinistra, si tocca i capelli e va via. Comincio a seguirlo incazzata per non avermi dato una risposta.

"Non mi hai dato una risposta Daniel, fermati! Lo sapevi già e non mi hai detto nulla?" lo tiro per la maglietta. Si volta digrigando i denti.

"Quando finirà questa messa in scena ci rimetteremo insieme. Nel frattempo cerca di capire se provi davvero qualcosa per me." mi punta un dito contro abbassando il tono della voce che inizialmente era troppo alto. Mi lascia in mezzo al corridoio sola riflettendo sulle parole appena dette da lui.

***

Esco da scuola e non trovo la macchina di Daniel al suo posto, beh, non mi ha aspettato, é andato via subito.

Ti ricordo che vi siete lasciati. La mia coscenza mi fa ricordare quello che ho combinato. Comincia a piovere e io decido di correre per andare a casa. Arrivo con i vestiti zuppi d'acqua, quando entro trovo Alexis seduta sulla sedia vicino al ripiano mentre parla con mia madre, sbuffo sonoramente e vado di sopra non volendola vedere. Ad un tratto la porta si apre, entra Alexis con aria triste, si siede ai piedi del letto accanto a me.

"Ehi" comincia a parlare. La ignoro prendendomi un cuscino in mano.

"So di aver sbagliato ma non puoi ignorarmi perché non te l'ho detto subito" abbassa gli occhi.

"Ti racconto sempre tutto e tu hai cercato di nascondermi una cosa del genere? Sei andata a letto col mio ex" urlo. Chiudo gli occhi cercando di calmarmi.

"Ma tu non hai mai provato nulla per lui" mi risponde con rabbia.

"E se anche fosse? É pur sempre il mio ex!" mi alzo.

Si alza anche lei e con sguardo pieno di odio mi dice "Starò lontana da lui se é questo che vuoi, sappi però che lo amo, mi ha porso una mano quando ne avevo di bisogno, gliene sarò sempre grata, mi dispiace se non te l'ho detto subito" dice quest'ultima frase muovende le dita della mano mimando delle virgolette. "Grazie per avermi capita" mi trucida con lo sguardo prima di uscire, aveva gli occhi umidi.

Rimango a fissare quella porta, mi siedo per terra in un angolino di fronte allo specchio. Mi guardo e dico a me stessa "Hai perso Amanda. Stai perdendo anche te stessa..". Non mi scendono delle lacrime, resto a fissarmi davanti allo specchio con malinconia, tristezza e un pizzico di odio. Quel muro che avevo costruito si é sgretolato. Ho sbagliato devo chiedere scusa subito alla mia migliore amica e Daniel. Non voglio perderli. Appoggio la testa sulla parete, chiudo gli occhi pensando a tante cose, poi mi fermo a pensare mio padre, chissà come sta, cosa fa, se la terapia sta andando bene anche se é iniziata da pochi giorni. Voglio parlargli adesso che é lucido. Mi addormento pensando l'ultimo ricordo felice che ho avuto insieme a lui prima che Chelsie morisse.

Eravamo in spiaggia, era molto tardi, forse le 22.00. Faceva un pò freddo, così mio padre mi porse la sua felpa.

"Tesoro, ti ho portata qui per stare un pò insieme, visto che ultimamente non faccio altro che lavorare. Sai cosa sono le stelle?" mi disse. Scossi la testa a quella domanda.

"Sono degli angeli volati in cielo troppo presto, sono lì e brillano piú che mai. " rimasi a bocca aperta.

"Questa é la notte di San Lorenzo, qui non si festeggia, ma in Italia sì, sai cos'é La notte di San Lorenzo? Ovvio che non lo sai ahah. É la notte dove si vedono tante stelle e ovviamente passano tante stelle cadenti. Oh, guarda ne ho vista una, esprimi un desiderio." alza il dito indicando il cielo.

"Voglio che papà sia sempre felice, che noi due non ci divideremo mai, anzi che ci sposiamo" sorrisi trionfante, ero piccola non mi mancava nulla, stavo bene così, non avevo desideri, se non avere accanto la mia famiglia. Volevo troppo bene a mio padre, pensavo di sposarmi con lui da grande, era il mio eroe, quando ero triste per esser caduta o per aver litigato con qualcuno, lui mi tirava sempre il morale. É stato un colpo duro per me quando mio padre cominciò a farci del male e a ubriacarsi. Pensai che non mi avesse mai voluto bene. Non accettavo ciò, ma poco dopo capì com'era fatta la vita, che dobbiamo conviverci con le nostre paure e battaglie, solo quando chiudevo gli occhi pensavo che non mi tormentassero piú quei pensieri e invece erano sempre lì a ricordarti che non puoi cancellarli e che faranno sempre parte di te. Mi arresi, dovevo accettarlo e basta. Sperai solo che un giorno cambiasse.

"Ahaha piccola ma cosa dici? Da grande troverai quel ragazzo che ti ruberà il cuore, come ha fatto tua mamma con me, vi sposerete e papà ti accompagnerà all'altare, solo che sarò un pizzico geloso" mi abbracciò.

"Allora questo é il mio desiderio" risi. Mi diede un piccolo bacio sulla testa e tornammo a fissare il cielo.

"Papà abbiamo tutti degli angeli che ci proteggono?" domandai dubbiosa.

"Sì, tesoro, sì" mi accarezzò la testa.

"Però io ho te, mi proteggi sempre" non rispose, gli si illuminarono gli occhi.

Mi cadde una lacrima a quel ricordo.
Adesso il mio angelo é Chelsie.

Inanzitutto ciao a tutti, spero vi sia piaciuto questo capitolo, mi dispiace se aggiorno poco, ma lavoro, quindi il fine settimana mi dedico a scrivere, anche quando ho del tempo negli altri giorni, e niente vi adoro tuttiiii.

Volevo dirvi che pubblicherò il prossimo capitolo a 5 voti. Commentate, voglio sapere le vostre opinioni sulla storia, baci a presto.❤❤
Sonja.

Niente é impossibile (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora