capitolo 5. Non Ti Amerò (Aggiornato)

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Mi svegliai trovandomi da sola nel letto e trovai un bigliettino appoggiato al comodino.

"Tesoro sono uscito, penso che per il tuo risveglio, se in caso non ci sarò, ho già un modo per farmi perdonare. Devi solo andare in cucina, pre scoprirlo :) . Ti amo"

Mi alzai con poco voglia dal letto ed infastidita dalle smancerie di Jason.
Arrivai in cucina e trovai un vassoio con due brioche al cioccolato, un succo d'arancia e una rosa.
Quella mattina decise di essere molto romantico, a quanto pare.

Trovai un'altro bigliettino sul tavolo.

"Ecco il mio regalo :)"

Se le circostanze fossero state diverse, forse, avrei potuto apprezzare il gesto ma ovviamente non lo farò.

Mangiai le due brioche ed andai al piano di sopra, per farmi un bagno.

Pulita e vestita, ritornai al piano di sotto e mi sedetti sul divano. D'altronde non avevo molto da fare.
La noia ormai mi era amica.

Dopo qualche ora, sentii la porta aprirsi, Jason era tornato.

"ciao amore" esclamò felice di vedermi.

Lo salutai con poca voglia.

"scusa se ti lascio sempre sola,  avevo un impegno" disse dispiaciuto.

Annuii. Non avevo voglia di parlare con lui, nonostante non parlassi con qualcuno da settimane oramai.

Era come se mi sentissi un mattino sulla testa, appogiai la mano sulla tempia, cercando in vano di alleviare il dolore.

Jason se neaccorse, preoccupato si avvicinò a me.

"che cosa succede tesoro?" chiese agrottando la fronte.

"non mi sento molto bene. Ho un forte mal di testa" sussurai.

"vado a prendere il termometro, per controllare che tu non abbia la febbre" esclamò andando in bagno.

Prese il termometro e tornò.
Mi misurò la febbre e poco dopo lo tolse dal mio braccio.

"Hai la febbre amore" esclamò, accarezzandomi i capelli.

Improvvisamente mi prese in braccio e mi portò in camera.

Non volevo essere toccata da lui, ma il dolore mi impediva di controbattere.

Arrivati in camera, si sedette al mio fianco e mi accarezzò la testa lentamente.

Azione che mi fece addormentare.

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Dall'episodio della febbre, passò una settimana. Jason in quell'arco di tempo, si prese cura di me, preparandoni zuppe e dandomi medicine.
Gesto che mi sorprese, però, non abbassai mai la guardia completamente.

Jason decise di voler andare a trovare il suo amico Mark e dopo credo un mese (?), ero di nuovo in auto.

Era piacevole vedere il cielo e la natura dal finestrino dell'auto, sperai tanto che il tempo si fermasse in quel momento.

Arrivammo a quella che deduco, la casa di Mark.
Il ragazzo in questione, ci accolse felice.

"Ciao Mark" lo salutò jason, felice di vederlo.

"Jason sono felice di vederti. Charlotte, mia moglie Jennifer è al piano di sopra, con il nostro bambino. Se ti va, puoi andare tranquillamente al piano di sopra" disse gentilmente Mark rivolgendosi a me.

"va bene" risposi timidamente.

Raggiunsi la camera e trovai la moglie di Mark, Jennifer, che giocava con suo figlio.

"ciao, devi essere Charlotte" disse sorridendo la donna.

Annuii e sorrisi

La mia attenzione poco dopo si rivolse al bambino.

"che bel bambino" dissi sorridendo leggermente.

"oh grazie, si chiama Charlie" esclamò felice.

Dopo aver giocato con il bambino, insieme a Jennifer. Guardai attentamente i corridoio per accertamenti che non ci fosse nessuno nei paraggi.

Mi avvicinai silenziosamente ad Allison.
"mi aiuteresti a scappare da Jason?" le chiesi, sperando che collaborasse.

"vorrei davvero aiutarti, ma io non posso fare molto. Forse Allyson potrebbe aiutarti" disse Jennifer dispiaciuta.

"oh, va bene. grazie lo stesso" risposi leggermente dispiaciuta.

Dovevo affidarmi solo ad Allyson.

"Jason é un caro amico di Mark ma questo gesto, è del tutto esagerato. Ha minacciato tutti noi, potrebbe fare qualsiasi cosa" disse frustrata, improvvisamente Jennifer.

Mi era chiaro il motivo per cui nessuno di loro parlasse, non erano pazzi. Erano obbligati ad agire in quel modo.

"Jason ha vari disturbi e ha piccolo ha subito un trauma, ma, non sta a me parlarne" proseguì Jennifer

"Jennifer se puoi aiutarmi, ti prego fallo" la pregai.

"scriverò ad Allyson, domani Mark ed io, verremo a casa di Jason. Cercherò di farti sapere qualcosa" rispose lei.

La ringrazia.

La conversazioni finì, quando sentii Jason chiamarmi.

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Quando tornammo a casa, Jason mi prese come un sacco di patate, mi portò al piano di sopra e mi legò le mani.

Andava tutto bene ed improvvisamente stava agendo in quel modo.

"scusa amore ma non voglio che tu possa scappare, capisco quanto ti annoi ma presto non ti annoierai più, avremo dei figli. Faremo tutta la notte l'amore e sarà tutto cosi bello. Abbi pazienza, buonanotte tesoro mio" Disse Jason con un sorriso molto ampio, quasi folle.

Mise un fazzoletto sopra il mio naso e piano piano i miei occhi si chiusero e caddi in un sonno profondo.

Che succederà????
Spero vi sia piaciuto il capitolo 5!!!!

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