La mattina seguente mi svegliai di buon umore, ormai Jason era spacciato e non avrebbe potuto far nulla per salvarsi questa volta.
Andai al piano di sotto per fare colazione e vidi che c'era Jason seduto a fissare il vuoto. Mi chiesi cosa avesse. Lasciai stare.
Dopo minuti di silenzio, lo vidi alzare la testa e fissarmi.
"Tesoro penso che dovremmo andarcene" mormorò con un tono strano.
Corrugai la fronte, forse sapeva che la polizia sarebbe arrivata?.
"Jason perché dobbiamo andare via ancora?" dissi fingendo un tono sorpreso.
Lui alzò di nuovo lo sguardo verso di me e mi guardò in tono di sfida. Si alzò e venne davanti a me.
"Pensi che non io sappia che la polizia mi sta cercando?" esclamò con rabbia.
Mi alzai di mia volta e lo guardai con odio.
"Avresti dovuto pensarci prima, al posto di rapirmi e rovinarmi la vita" dissi con rabbia.
Lui scosse la testa arrabbiato e mi spinse contro di lui.
Con rabbia cercai di allontanarlo ma non ottenni risultati.
"Amore, io e te siamo sposati, la nostra vita sarà perfetta e non ci lasceremo mai" mormorò al mio orecchio.
Con disgusto gli sputai in faccia, lui sorrise e si pulì la faccia con la manica della maglietta.
"L'unica cosa che provo per te oltre all'odio è il disgusto" urlai furiosa.
Con uno scatto mi lasciò e mi diede uno schiaffo sulla guancia, facendomi cadere a terra.
Con gli occhi lucidi, strinsi le ginocchia al petto e chiusi gli occhi.
Pochi secondi dopo sentii qualcuno accarezzarmi la testa.
Aprii gli occhi e vidi Jason inginocchiato davanti a me, accarezzandomi la testa.
"Scusa" sussurrò guardandomi con dolore.
Mi alzai e corsi al piano di sopra in camera di Emily. La mia dolce bambina dormiva beata nella sua culla.
Passai delle ore con Emily, sperando che Jason uscisse e non ritornasse mai più.
A ora di cena decisi di scendere e mi chiesi se mai i soccorsi fossero arrivati.
Jason appena mi vide, si avvicinò velocemente a me e mi strinse la mascella. Spaventata dal suo gesto iniziai a dare calci e pugni dove capitava.
"Come hai potuto chiedere aiuto a Mark per fuggire, pensavi che non me lo avrebbe detto. Hai usato il mio telefono, chissà cosa avrai fatto!" urlò con rabbia. Mi buttò a terra e iniziò a picchiarmi violentemente.
Urlai e mi dimena tutto il tempo.
Quando si fermò, rimasi immobile con le lacrime agli occhi e la bocca aperta dal terrore.
Jason mi stava uccidendo, in tutti i sensi.
"Adesso cosa farò quando la polizia ci troverà?! Io non posso vivere senza di te!" urlò per l'ennesima volta.
"Prima o poi ci separeremo" sussurai.
"No! Non può accadere" esclamò sul punto di piangere.
Corse al piano di sopra, scese poco dopo con una pistola.
"Jason... Che stai facendo?" mormorai con voce tremante.
"Non posso sopportare una vita senza di te, dobbiamo morire insieme" disse con gli occhi lucidi.
"No Jason, ti prego... Pensa a Emily!" Urlai piangendo.
Si mise a cavalloni su di me. Puntò la pistola sulla mia fronte e vidi delle lacrime scendere dai suoi occhi.
"Prometto che farò veloce, non sentirai dolore" disse con voce tremante.
Con terrore scossi la testa.
"Se mi ami non farlo, ti prego" mormorai piangendo.
Jason iniziò a piangere.
All'improvviso la porta si aprì di scatto ed entrarono dalla porta la polizia, con la quale c'erano Maggie e Alfredo.
"No" urlò Jason, buttandosi su di me in modo da non farmi scappare.
"Ragazzo lascia la ragazza immediatamente" urlò un poliziotto.
Jason scosse la testa.
"Brutto figlio di puttana, lascia mia figlia!" urlò una voce... Mio padre!
"Papà" urlai piangendo.
"Tesoro sono qui, c'è anche Cameron con me" disse mio padre.
Mi girai e vidi Cameron, il mio unico amore.
"Cam" sussurai.
Jason con rabbia mi puntò la pistola sulla fronte.
"Mamma, Alfredo come avete potuto!" Esclamò con rabbia.
"Tesoro hai bisogno di un aiuto" disse Maggie piangendo.
"Jaskn siamo amici, devi essere aiutato, la cosa è andata avanti troppo a lungo"
Disse Alfredo con sguardo dispiaciuto.
"Ragazzo spareremo se non lasci la ragazza" esclamò il poliziotto.
Jason scosse la testa, un pianto al piano di sopra ci fece girare tutti.
"Emily" esclamò Cameron, correndo al piano di sopra.
"Non toccare mia figlia stronzo" urlò Jason con rabbia.
Con la poca forza che avevo in corpo diedi un calcio nelle parti intime di Jasom e lui si dovette accasciare a terra.
Con una mossa veloce mio padre mi prese e mi portò lontana da Justin. Il quale rimase accasciato.
"Mani in alto Jason Brown" disse il poliziotto.
Lui con rabbia fece quello che gli era stato richiesto, la polizia lo prese e lui guardandomi mormorò "non è finita qui amore".
Il mio sogno si era realizzato, Jason non era più un mio problema.
Ero libera.Un anno dopo
Ero fuori a giocare in giardino con Emily, aveva compiuto un anno. Con me c'era Cameron e i miei genitori, eravamo felici e niente avrebbe rovinato quel momento.
"Tesoro potresti portare i piatti fuori, dobbiamo fare la carne alla brace" chiese mia madre.
"Certo" le risposi e lasciai Emily sull'altalena con Cameron.
Entrai in casa e presi i piatti, notai una lettere ai piedi della porta che sbucava fuori. Mi abbassai e la presi.
Era una lettera per me...
Nervosa aprii la busta e iniziai a leggere.Cara Charlotte,
Si sono io Jason. Era da tempo che volevo scriverti questa lettera, sono a conoscenza del male che ti ho fatto ma io ti amerò sempre. Per scusarmi del male subito ho preparato per te una sorpresa all'interno della busta c'è un assegno. Vorrei che tu dicessi a Emily che la amo tanto. Se stai leggendo questa lettera, vuol dire che sono morto.
Mi hanno dato la pena di morte per tutto ciò che ho commesso, me lo merito. Spero che ci sarai al mio funerale. Ti amo tanto e perdomani per tutto. Guarda la foto all'interno della busta.
Tuo Jason.Con le lacrime agli occhi mi accasciai a terra e presi la busta, trovai l'assegno e la foto che ritraeva me e Jason. Nonostante il male che mi aveva fatto, non lo odiavo, sapevo che era mentalmenge instabile. L'odio è un sentimento troppo brutto e forte. Quello che provavo per Jasonera rabbia.
"Tesoro che succede?" chiese Cameron confuso.
"È... Morto Jason" mormorai.
Lui si abbassò verso di me e mi abbracciò.Qualche giorno dopo
Ero al funerale di Jason.
Chi l'avrebbe detto che la vittima sarebbe andata a trovare il suo stalker.
Vidi Maggie e tutti gli amici di Jason, erano giorni davvero brutti per loro.
Al momento del saluto, mi avvicinai alla bara e ci buttai una rosa nera sopra, guardai la foto di Jason, era un ragazzo bello e pieno di doti ma non ha voluto capirlo.
"Addio Jason" mormorai.
Senza voltarmi andai via.
Jason era stato causa del mio male ma nessuno merita di morire in quel modo.
Alcune volte le cose accadono per un motivo, forse Jason aveva bisogno di me per capire i suoi errori.
Salii in macchina, dove mi aspettava Cameron.
Quando entrai mi diede un bacio e io gli sorrisi. Mi girai verso il finestrino e guardai il cielo.
Addio per sempre Jason.Ecco a voi il capitolo 50!
My stalker è finito.
Spero che la storia vi sia piaciuta.
Grazie mille per tutte le persone che hanno letto e sostenuto la mia storia.
Stò scrivendo una nuova storia perciò tenetevi aggiornate.
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My Stalker
Fiksi PenggemarCharlotte Smith, una ragazza di 17 anni con una vita ordinaria e una famiglia unita. È una ragazza dolce e spensierata. Tuttavia, Charlotte non è a conoscenza del fatto che qualcuno la sta osservando, un ragazzo che sa tutto di lei... #3 in Ossessio...