My Stalker

capitolo 12. Non mi prenderai (Aggiornato)

Erano passate due settimane e di Jason nessuna traccia.

Ripresi ad andare a scuola, tutti mi diedero il benvenuto e finalmente riuscii ad uscire con Austin, diventammo buoni amici.

In quelle due settimane conobbi un ragazzo speciale, di nome Cameron.
Era molto gentile con me.

Mia sorella eri era trasferita a San Diego con il suo ragazzo, non voleva andarci proprio ora ma il lavoro l'attendeva.

Mio papà non si è ancora arreso nel trovare Jason, il numero di quest'ultimo era non rintracciabile.
Era abile nel nadcondersi e sapeva come non lasciare tracce.

Rimasi a casa da sola qualche volta, ma spesso Cameron veniva a darmi compagnia.

Ashley era partita per una piccola vacanza in famiglia, ma sarebbe tornata presto.

Scesi al piano di sotto e trovai i miei genitori.

Li salutai, feci colazioe e poi mi incamminai verso scuola.

Entrai nell'istituto e vidi un ragazzo familiare. Lo osservai meglio e mi accorsi che si trattasse di Ryan.

Mi nascosi dietro altri ragazzi che stavano passando davanti me e per mia fortuna non mi vide.

Sentii improvvisamente due mani sopra i miei occhi.

"chi sono?" chiese una voce finta.

"uno stupido di come Cameron?" chiesi ridendo.

"Charlotte, sei insopportabile" disse ridendo e levò le mani dalla mia faccia.
 
Suonò la campanella, entrai e mi sedetti in un banco vuoto.

Purtroppo io e Cameron non condividevamo questa lezione.

"buongiorno ragazzi. Volevo informarvi che c'è un nuovo studente. Si chiama Ryan" esclamò la professoressa.

Spalancai gli occhi, non potevo credere che Ryan fosse qui ed oltre tutto avesse la mia età.

"mettiti vicino alla signorina Smith" gli disse la professoressa.

Si girò e mi guardo, si avvicinò e si sedette.

"Charlotte, che sorpresa" disse ridendo.

Lo fulminai con gli occhi.

"tranquilla, Jason non c'entra con questo . Non sapevo neanche di trovarti qui" disse Ryan.

"hai davvero 17 anni?" chiesi incredula.

"no, sono stato bocciato molte volte se si può dire" disse grattandosi il mento.

Lo guardai studiandolo attentamente.

"oh Charlotte, stai attenta a Jason. È parecchio arrabbiato" disse con tranquillità.

"come se non lo sapessi" dissi.

"Charlotte so che non ti meriti questo" disse seriamente.

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Finì l'ultima ora e finalmente era giunta l'ora di tornare a casa.

"Charlotte" mi chiamò, Cameron.

"Hey Cam" lo salutai.

"oggi cos'hai da fare?" mi chiese.

"andiamo al parco" gli proposi felice.

"buona idea" mi sorrise.

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Era pomeriggio, iniziai a prerparmi per incotrarmi con Cameron.

Andai al parco e vidi Cameron seduto su una panchina.