Mi svegliai ritrovandomi coricata su un letto, mi guardai in intorno, notando che fossi tornata nella camera di Jason.
Nuovamente in quell'incubo.
Sentii dei passi avvicinarsi, pensando fosse Jason, mi sedetti sul letto velocemente, ma con gran sorpresa vidi Alfredo.
"Charlotte sei sveglia" esclamò sorpreso.
"perché hai illuso Jason? Questo non ti aiuterà e non comporterà niente di buono per entrambi" proseguì sconcertato.
"lo so Alfredo, ma era l'unico modo per salvare Cameron" gli risposi, sospirando.
La porta al piano di sotto batté rumorsomanete ed entrambi ci girammo verso il rumore.
"deve essere tornato Jason" esclamò Alfredo uscendo dalla stanza.
Sospirai e mi coricai sul letto nuovamente, chiudendo gli occhi, neanche un secondo dopo sentii un peso sopra di me.
Aprendo gli occhi mi trovai faccia a faccia con Jason.
"amore, hai dormito bene?" chiese con dolcezza.
"si" sussurai.
"potresti levarti da me." esclamai infastidita dopo qualche secondo, per via di quella posizione scomoda.
"ti devo chiedere una cosa." disse timidamente, abbassando la testa. Ignorando la mia richiesta.
Notai immediatamente un cambiamento nel suo comportamento, dovuto probabilmente dal mio tanto atteso "ti amo".
Era molto più appiccicoso e timido."Dimmi Jason" risposi tranquillamente.
"Vorresti provare di nuovo ad avere un bambino?" chiese con le guance leggermente rossastre.
Spalancai gli occhi alla domanda, non poteva averlo chiesto davvero.
"Jason non c'è fretta" esclamai con una finta risata.
"non sarà un peso, me ne occuperò io" continuò con fare convinto, guardandomi.
"siamo ancora giovani, possiamo aspettare" dissi velocemente.
"no Charlotte" disse con sicurezza.
Pochi secondi poco tornò Alfredo, ci salutò e decise di tornare a casa.
Avrei tanto voluto che rimanesse, era difficile gestire Jason da sola.
(Attenzione: violenza)
Quest'ultimo uscì dalla stanza e rientrò con una siringa in mano.
"che cos'è?" chiesi spaventata e mi allontanai subito da lui, fino a sbattare contro la testiera del letto.
Il modo in cui sorrideva era raccapricciante per non parlare dei suoi occhi terrificanti.
"che vorresti fare con quella siringa?" chiesi nuovamente con la voce tremante.
Jason iniziò a ridere con gusto senza rispondermi.
Si avvicinò a me, mi guardò con affetto e mi accarezzò la testa dolcemente.
Confusa dalle sue azioni, non mi accorsi dei suoi movimenti veloci.
Mi prese il braccio con fermezza e mi ignetò la siringa.Urlai e lo allontanai con forza. Pochi secondi dopo iniziai a vedere in modo sfuocato e sentire il corpo pesante.
Intravidi solo una figura muoversi e delle cose essere gettate a terra.
Cercai di muovermi ma con scarsi risultati, il mio corpo non sembrava più essere mio.
Le lacrime iniziarono a bagnarmi le guance.
Jason si avvicinò a me lentamente.
"sarà bellissimo" sussurrò in modo seducente.
L'ultima cosa che sentii prima che le mie forze cessassero, fu la risata maniacale di Jason.
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Sospirando stancamente aprii gli occhi, notando Jason abbracciarmi con una presa stretta da dietro.
Disgustata e scioccata, lo allontanai dal mio corpo e mi strinsi su me stessa, cercando di nascondermi sotto le lenzuola.
I giorni seguenti, rimasi la maggior parte del tempo in silenzio, non volendo parlare con nessuno.
Con un forte dolore al petto e la voglia di scomparire dalla faccia della terra.Jason fortunatamente quel giorno era uscito e mi aveva lasciata a casa da sola.
Ero sul divano a guardare un film, cercando di rilassare la mente ma il senso di vuoto rimaneva presente.
Dopo poco sentii la porta aprirsi e vidi Jason felice con un test di gravidanza in mano.
"amore, perdonami se oggi sono stato via tutto il giorno" disse leggermente dispiaciuto.
"non me ne frega un cazzo delle tue scuse" dissi arrabbiata.
Lui rimase in silenzio mentre io raggiunsi la terrazza, cercando di calmare i nervi.
Sospirai guardando il cielo, avevo mille paure tra cui quella di perdere la sanità mentale.
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Era passata una settimana dal mio sfogo contro Jason e quest'ultimo sembrava averne sofferto molto.
Dovrei essere io quella a soffrire, a dire il vero.
Jason mi chiese gentilmente di provare il test, con riluttanza accettai la sua richiesta.
Andai in bagno, pregando che fosse negativo, il cuore batteva a mille.
Aspettai il risultato senza illudermi, chiudendo gli occhi.
Feci un respiro profondo aprendo gli occhi, guardai il risultato lentamente.Era positivo, un'altra volta.
Le lacrime minacciavano di uscire ma non potevo permettermi di essere sempre debole davanti a Jason.
Uscii dal bagno e mostrai il test a Jason e me ne andai in camera chiudendo la porta a chiave.
Approfittai del mio momento di solitudine per piangere silenziosamente.
Senza accorgermene mi addormentai sul letto, con le lacrime secche alle guance.
POV. JASON
Charlotte mi diede il test e quando vidi il risultato mi venne da piangere dalla felicità.
Avrei avuto un figlio e questa volta non avrei mai permesso che gli capitasse qualcosa.
Passarono delle ore, Charotte aveva passato tutto il pomeriggio in camera, nel mentre chiamai tutti i miei amici per dargli la notizia.
Arrivata sera, andai in camera per chiamare Charlotte e chiederle se volesse cenare.
Quando cercai di aprire la porta notai che fosse chiusa a chiave.
Feci un leggero sorriso e scossi la testa, avevo la chiave di riserva per ogni porta della casa.
Entrai in camera trovando Chalrotte dormire con le lacrime agli occhi rannicchiata su se stessa, la mia dolce ragazza era così splendida.
La presi in braccio e la stesi più comodamente sul letto.
Mi coricai al suo fianco e le circondai la vita.Le accarezzai delicatamente la pancia, c'era li il mio bambino.
Mezz'ora dopo sentii gli occhi farsi pesanti e lentamente caddi in un sonno profondo accovacciato a Charlotte.
Ecco a voi il capitolo 26!
Spero vi sia piaciuto.
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My Stalker
FanfictionCharlotte Smith, una ragazza di 17 anni con una vita ordinaria e una famiglia unita. È una ragazza dolce e spensierata. Tuttavia, Charlotte non è a conoscenza del fatto che qualcuno la sta osservando, un ragazzo che sa tutto di lei... #3 in Ossessio...