19maggioduemilasedici
"È proprio uno stronzo." Esclama Lizzy per la milionesima volta mentre si ingozza di popcorn. Siamo in camera sua e io gli ho raccontato cos'è successo fuori scuola oggi.
"Domani non me ne frega niente,vengo a scuola,devo assolutamente vedere Meackenzie." Continua sovreccitata. "Non sarai da un po troppo di tempo chiusa dentro casa?" Chiedo io osservando la pila di carte delle merendine e cartoni della pizza ammucchiati sul pavimento. "Hai proprio ragione..in effetti è da due giorni che non esco.." Dice lei sovrappensiero. "Non so cosa devo fare con Ethan..insomma,vuoldire che non gli piaccio? Mi ha detto 'ti amo'! Una cosa del genere non si dice così giusto? Magari aveva una storia con Meackenzie e è stato con me solo per farla ingelosire...ma quanto sono stata idiota,era ovvio,a uno come lui non sarebbe mai potuta piacere una come me." Dico io mentre inizio a mangiarmi le unghie.
"Cristo smettila." Mi rimprovera Lizzy schiaffeggiandomi la mano per togliermela dalla bocca. "Ti stai facendo troppi complessi." Mi dice Lizzy. All'improvviso suona il campanello. "Sarà l'autista di Elias che mi è venuto a prendere." Dico io sbuffando e alzandomi dal letto di Lizzy. "Ci vediamo domani." Mi saluta lei. Le do un bacio sulla guancia e mi dirigo verso l'uscita di casa sua.
"Ciao Matt." Dico salutando l'autista una volta entrata in macchina. "Salve signorina." Mi saluta lui impassibile come al solito. Durante il tragitto ho tempo per pensare,anche troppo tempo. Per come sono messa ora vorrei solo spegnere il cervello per non fermarmi a riflettere su quello che sono stata per l'unica persona che io abbia mai amato. Forse ha ragione Lizzy,dovrei farmi meno complessi,però è impossibile..ho davvero dato la mia verginità a uno che nemmeno mi ama? Questa idea mi tormenta,e ogni volta che ci penso mi viene il mal di pancia. L'auto accosta davanti al portone del palazzo,riscuotendomi dai miei pensieri. Scendo e vado nell'ascensore,dove spingo il bottone 67. Vado nel corridoio e una volta arrivata davanti alla porta dell'attico in cui vivo impietrisco; seduto per terra davanti alla porta c'è Ethan. Deve aver sentito i passi perché si gira verso di me e si alza subito da terra una volta che mi vede. Su di noi cala un silenzio imbarazzante Vorrei urlargli in faccia ,piangere sulla sua spalla,chiedergli perché ha fatto quello che ha fatto,chiedergli perché sta davanti la mia porta di casa alle sette di sera,chiedergli perché è venuto qui se ha baciato Meackenzie. Ma non riesco a parlare.
Finalmente Ethan decide di aprire bocca :"Probabilmente ti starai chiedendo perché sono qui,vorrai solo mandarmi a quel paese.."
Perspicace il ragazzo.
"..e la risposta è che io non provo niente per Meackenzie,ci conosciamo e basta,oggi sono andato a scuola, come al solito per te,poi ho visto un mio amico,sono andato a salutarlo e è spuntata Meackenzie che credo per farti arrabbiare mi ha baciato. Sono qui perché non posso sopportare il fatto che tu ed io dobbiamo abbandonare tutto quello che abbiamo solo per una cazzata. Io voglio te,forse non per sempre,ma ora nel mio cuore ci sei solo tu,io ti amo,te lo giuro,ti amo." Dice lui prendendomi le mani. Una parte di me vorrebbe solo abbracciarlo e credergli,perché odio litigarci,ma la mia parte razionale è ancora schiva,e priva di fiducia. Con riluttanza sfilo le mie mani dalle sue. "Mi dispiace,ma non posso.." Dico io con gli occhi lucidi e sbattendogli la porta in faccia.
"Tesoro sei tu?" Trilla la voce di mia madre. Cerco di non far sentire la voce rotta dal pianto,quindi ingoio il groppo in gola e il più normalmente possibile le rispondo :"Si sono io."
L'attico di Elias è enorme e è all'ultimo piano del palazzo,quindi salgo fino al corridoio del terzo piano e salgo su per la botola,conducente al tetto del grattacielo. Non ci ero mai salita prima.
A prima vista è un normale tetto piatto asfaltato grigio,ma poi mi sporgo,andando fino alla ringhiera,e mi godo una vista da mozzare il fiato;sotto di me si estende Los Angeles in tutta la sua bellezza,le luci sono a migliaia,così come i grattacieli che si stagliano sul tramonto che va scomparendo lasciando sfumature rosa e gialle nel bluastro imminente della notte. Sono incantata da tutta quella bellezza,potrei rimanere qui giornate intere. Sia chiaro;non avevo intenzione di buttarmi dal tetto,volevo solo un po di tranquillità. Scatto qualche foto,sto tipo mezz'ora lì sopra,e alla fine decido di scendere.
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Il mio letto mi ricorda Ethan,fin troppo. Il cuscino dove ha dormito lui l'altra sera è ancora impregnato del suo odore;lo abbraccio forte e faccio finta che sia veramente lui.
Chiudo gli occhi quando una luce invade la stanza. Li apro e vedo che mi è arrivato un messaggio e quindi il telefono si è acceso. Ma chi minchia scrive alle tre di notte? Mi chiedo. Ah certo,e chi poteva essere,pensò mentre guardo il display.
Lizzy :" Venerdi party a casa mia più pigiama party."
Gli scrivo un ok e mi metto a dormire.
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Diario di un ex - autolesionista
Teen FictionElisabetta Querci ha diciassette anni, vive a New York ma nel chiasso della sua città non è mai riuscita a trovare degli amici o qualcuno che la amasse ,inclusi i suoi genitori. Elisabetta odia il suo corpo ,pensa di essere troppo magra,si taglia e...