25aprileduemilasedici
Era il weekend ed erano passati due giorni da quando avevo riallacciato i rapporti con Nath,ed erano due giorni che cercavo di non esplodere davanti a mia madre per le bugie che mi aveva rifilato su mio padre tutto questo tempo. Era sabato sera e stavo scendendo le scale di marmo del superattico di Elias cercando di non inciampare dato che ai piedi avevo dei tacchi 12 minimo.
- Elias io esco,puoi dirlo a mia madre..-dissi io trovando in salone Elias da solo. Non feci in tempo a finire che comparve mia madre in una vestaglia rosa:" Elias non mi dice proprio niente. Tu stasera non esci Elisabetta. Esci tutti i giorni quasi e non oso immaginare i tuoi voti a scuola. Stasera non esci." Disse mia madre sorridendo. Avrei voluto darle uno schiaffo ma le dissi soltanto -tu non conti un cazzo per dirmi cosa fare,tu non sei più mia madre,proprio ora che mi sto riprendendo dalla depressione ,che sto incominciando ad uscire di nuovo,che sto meglio tu mi rimetti nella gabbia? Io ho chiesto ad uscire ad Elias se non mi sbaglio e lui prima che arrivassi tu era d'accordo. Non mi parlare più,non dopo tutte le cavolate che mi hai detto.- vedendo la sua faccia inallibita continuai -fai anche la finta tonta ora su che tipo di uomo era il tuo ex marito? Uno che ammazzava ragazzini,si sniffava quello e quell'altro e che mi picchiava per una sigaretta.- avevo il fiatone ma ero fiera di me stessa. Mi voltai e sbattei la porta di casa dirigendomi verso la discoteca con cui mi ero data quella sera appuntamento con Nath. Arrivai e dopo dieci minuti finalmente riuscii a trovare Nath.
- Ciao tesoro. Sexy.- disse Nath squadrandomi da capo a piedi osservando i miei tacchi neri,il mio tubino nero senza spalline con scollo a cuore e i miei capelli ondulati. Io risi. - Che dici andiamo a ballare? Non vorrai passare tutta la serata accanto al bancone del bar.- mi chiese Nath
-Vengo tra un po' tu vai intanto- lo incitai io. Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò in pista.
-posso offrirti da bere? Perché se vuoi ubriacarti non c'è alternativa dato che sei minorenne e non puoi chiedere alcolici.- mi chiese improvvisamente un ragazzo,piuttosto bruttino e con un alito pesante che si era appena seduto vicino a me. - Una vodka con ghiaccio- dissi io in risposta. Mi sorrise offrendomi non un bel panorama e qualche instante dopo il barista mi portó ciò da me richiesto. Il tipo vicino a me aveva iniziato ad attaccare bottone e riuscii a torgliermelo di dosso solo dopo cinque minuti di una buona parlantina con la scusa di andare a fumare. Mi alzai dalla sedia dove era rimasta seduta per circa un quarto d'ora ,presi la mia pochette argentata di chanel (regalo di Elias) e mi diressi verso l'uscita,quando andai a sbattere contro un ragazzo. -Scusa- dissi io un po' malinconomicamente perché avevo iniziato a pensare a Ethan. Come rispondendo alle mie preghiere alzai lo sguardo e davanti a me c'era proprio lui. "Elisabetta? Che ci fai qui? " mi chiese lui un po scortesemente.
" sono venuta qui con uno."dissi io. "Con chi cazzo sei venuta?" Mi chiese Ethan quasi incazzato,iniziando a guardare come ero vestita,squadrandomi "Innanzitutto calmati,e comunque non sono affari tuoi con chi sono venuta." Dissi io. "Come non erano affari miei sapere che tuo padre ha ucciso mio fratello o che sei depressa?"
"SI." Gli urlai io di rimando incazzata e stufa del suo comportamento. "Ora se non ti dispiace vado a ballare,oh guarda eccolo lì il tipo con cui sono venuta." Dissi io a Ethan. Individuai Nath e mi diressi a grandi passi verso di lui ,gli sussurrai :"stai al gioco." e sapendo che Ethan ci stava guardando iniziai a baciarlo.
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Diario di un ex - autolesionista
Novela JuvenilElisabetta Querci ha diciassette anni, vive a New York ma nel chiasso della sua città non è mai riuscita a trovare degli amici o qualcuno che la amasse ,inclusi i suoi genitori. Elisabetta odia il suo corpo ,pensa di essere troppo magra,si taglia e...