North Star

•II•

La mattina dopo mi svegliai alle 10 e la prima cosa che feci fu accendere il computer. Nicholas era a portare fuori Bill, il nostro cane, quindi avevo un'oretta tutta per me.
Ripresi le ricerche senza pensarci troppo, volevo capire anzi, dovevo.
Da quando, dopo l'incidente, avevo perso la memoria non mi era mai capitata una cosa simile.
I dottori mi dissero che non avrei mai più riavuto i ricordi risalenti a prima dell'incidente, quindi pretendevo di sapere cosa spingesse la mia mente a dire di conoscere quel ragazzo.
Passai circa un'ora a navigare in cerca di qualcosa che potesse far ricollegare la mia vita a quella di Antony, ma con risultati alquanto deludenti.
Stavo per perdere le speranze quando, in un articolo tra gli ultimi, lessi una cosa che mi fece accendere un'altra lampadina dentro. Nel sito veniva riportato che questo giocatore fosse noto per il suo carattere chiuso e taciturno. Non so perché ma quando lessi quell'informazione mi sembrò superflua, come se io già lo sapessi.
Mi decisi, lo cercai su Facebook. Nessun amico in comune, ma gli chiesi lo stesso l'amicizia. Aveva una foto di lui con la maglietta della nazionale e sbirciando tra i tag, vidi che era anche fidanzato con una bellissima ragazza.
Alle 12:40 rientrarono Nicholas e Bill e per qualche ora dimenticai completamente quel 'ragazzo collegato a me'
Nicholas e io stavamo insieme da due anni e convivevamo da sei mesi, lo amavo molto e sentivo che fosse lui l'uomo della mia vita.
L'ho conosciuto un giorno in ospedale, era passato un anno dall'incidente e stavo facendo una visita di controllo, quando lui raccolse un foglio che mi era volato via nella fretta. Legammo subito e sin dal primo istante eravamo in sintonia.

Erano le 16 ed ero stanchissima quindi decisi di fare un riposino sul divano, ma al mio risveglio una notifica mi sconvolse.