•XVII•

144 9 2
                                    

La finale dei mondiali era vicina, mancavano due giorni e la televisione non faceva altro che trasmettere servizi sulla partita che si sarebbe disputata a breve.
Antony era come sparito, io me ne stavo facendo una ragione e piano piano ci pensavo sempre di meno. Mi ero messa in testa che la nostra fine c'era stata tanto tempo prima, che andava bene così. Certo, i media non mi aiutavano trasmettendo varie volte al giorno la sua faccia, ma piano piano mi ci stavo abituando.
Ero distesa sul divano quando arrivò una notifica sul computer, una Mail.
Presi il pc e misi la password per accedere e aprii la posta elettronica.
Era da parte di una mia amica, Giada, e diceva che aveva parlato con Antony e che l'allegato conteneva ciò che lui le aveva detto di me.
Sotto c'era il link, non sapevo se aprirlo. In fondo che importava più, non volevo stare ancora male inutilmente. Passai circa dieci minuti a fissare l'allegato, poi mi decisi e lo aprii.
Iniziai a leggere:
"Vedi Giada, io o avuto paura per la prima volta nella mia vita, ecco.
Quando stavamo insieme è successo che non mi sono comportato come si deve, ho sbagliato. Ho voluto 'mettere in gioco' tutto ciò che provavo, tutto ciò che eravamo. Come dire, ho 'sfidato' il nostro amore. Ho cercato conferme da solo, ho cercato gelosia, ho cercato quelle parole che mi mancavano, quei messaggi che tardavano ad arrivare usando un modo sbagliato, forse troppo esagerato e solo ora me ne rendo conto. Fatto sta che dopo averla persa quasi 10 anni fa, ci sono stati vari eventi che mi hanno portato ad essere strafottente, più testardo, più orgoglioso. Ho una testa di merda, la penso troppo diversamente dal mondo. Faccio solo di testa mia, spesso sbagliando e pentendomene come un bambino.
Lei mi ha sempre aiutato a rialzarmi, mi ha sempre reso l'uomo più felice del mondo ma soprattutto mi ha sostenuto sempre. Quando l'ho rivista non riuscivo a parlare, non riuscivo a spiegare, avevo solo un nodo alla gola, avevo solo paura di perderla di nuovo, non so perché. Ho capito che non dovevo e non potevo lasciarla andare di nuovo, perché alla fine nel suo piccolo, nonostante il suo essere acida, mi ha sempre amato, anche quando facevo lo stronzo. Perché lei è così, è una ragazza piccola, che durante la sua infanzia ha avuto delle mancanze e spesso le ha riempite con me. Molto spesso l'ho aiutata, molto spesso l'ho consigliata e non nego che con me è sempre stata sorridente, più o meno.. Nonostante questo però l'ho anche fatta soffrire sbagliando, facendola piangere e questa è l'unica cosa che forse rimpiangerò sempre. Per il resto nulla. L'ho amata con tutto me stesso e ancora ora continuo. Mai nessuna riuscirà a prendere il suo posto perché mai nessuna sarà come lei. Non troverò mai nessuna ragazza che per stare con me affronta genitori, amici e parenti. Non troverò mai nessuna ragazza che si presenta la mattina presto solo per salutarmi prima che parta. Non troverò mai più una ragazza così.. piccola, dolce e acida allo stesso tempo, timida ma forte come una guerriera. Non troverò mai più nessuna così perché nel mondo, tra 7 miliardi di persone, nessuna è come lei. Lei era lei. Lei è Alisia.
Perché un'amore così grande non si può dimenticare, anche se lei non lo ricorda più. Lei sarà sempre lì, in prima fila e ne potranno entrare altre 3456, il suo posto nessuno lo prenderà. Perché sarà sempre lei la mia piccola, sarà sempre lei l'unica in grado di farmi ingelosire come una bestia. Sarà sempre lei la più bella di tutte..
Mi ha regalato una parte di lei che custodisco gelosamente e che non racconterò mai a nessuno. Sarà proprio questo a legarci per sempre, sarà per sempre mia. Sarò per sempre suo.
Ho sbagliato, me ne pento e provo odio verso di me, perché potevo pensarci prima, non dovevo esagerare, non dovevo arrivare a ciò. Ma ci riproverò ancora. Cercherò ancora di farmi capire, di farmi perdonare.. Mi manca e non glielo so dire perché ho paura di farla soffrire, ho paura che non possa fidarsi di nuovo di me, dopo aver saputo tutto quello che le ho fatto.
Non sono il tipo che si arrende al primo muro; sono quello che ci sbatte contro migliaia e migliaia volte. Sono quello che ci riprova fino a superarlo. E mal che vada, se non lo supero, lo abbatto.
So che ora le cose stanno così, che è giusto così, ma voglio solo un ultimo favore da lei.. Che ci sia alla finale contro la Germania, che mi venga a vedere un'ultima volta."

Non potevo crederci, come mai aveva parlato di me così a Giada, ma non si era presentato all'appuntamento?
Mi trovai spiazzata, non sapevo letteralmente che fare.. Mi sentivo persa di nuovo. Volevo solo risolvere ma mi trovavo punto e a capo, se non più confusa.
La prima cosa che riuscii a pensare era che dovevo andare alla partita, dovevo esserci. Anche se non avremmo parlato non mi importava, volevo andarci e per fare quello che lui desiderava.
Probabilmente neanche volevo parlarci in realtà, però almeno sarei stata felice di andarci, forse davvero per l'ultima volta.

North StarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora