•XIII•

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Tornai a casa di zia e mi misi al letto, posai la lettera sul comodino senza aprirla; volevo dormire.
Era notte fonda quando mi svegliai presa dai pensieri, volevo sapere cosa avesse scritto nella lettera ma allo stesso tempo avevo paura. Quel suo essere 'freddo' alla partita mi aveva messo tanti dubbi in testa, più di quanti non ne avessi già.
Alle 4:10 mi alzai, mi misi seduta sul bordo del letto con la busta chiusa in mano. Mi spaventava il pensiero di ciò che avrei potuto leggere, ma nonostante ciò mi feci coraggio e l'aprii.
La scrittura era confusa, erano comunque le 4 del mattino e non ero troppo sveglia, ma riuscii lo stesso a carpire ciò che c'era scritto:
"Con te è sempre stato diverso, sin da quando eravamo piccoli.
Con i tuoi capelli lunghi e le labbra strane, neanche mi piacevi. Mi portavo a letto tutte, sai? Perché l'amore non fa per me. Mi dicevi sempre "arriverà qualcuno" e l'unica cosa che arrivava ero io con una ragazza diversa. Però giuro che c'è stata una ragazza con cui mi sono sentito bene, quella di cui ti ho parlato l'altra sera. Mi piaceva poi .. Poi dai, lo sai come sono io. O meglio, lo sapevi.. Lei iniziava a fare progetti, case, bambini ed io ancora giocavo alla play alle tre del mattino. Non volevo impegnarmi, volevo divertirmi come ho sempre fatto.
Alla fine ti ho rincontrato, non ci potevo credere. Eri proprio tu. Chissà cosa hai pensato la notte, dopo essere andati all'Olimpico, mentre io giravo le lenzuola con un'altra donna. Non so cosa sia successo, non so che cos'hai fatto, ma per un secondo quella sera ti ho guardato con gli stessi occhi di un tempo e tu mi hai sorriso, con quel sorriso già da adulta che hai sempre avuto.
Sai Ali, io ti piacevo tanti anni fa ed io piacevo solo a quelle di una notte. Ma tu non eri così, tu eri una di quelle che i sentimenti li voleva dimenticare. Eri quella che ad un messaggio ci sperava e poi si raccomandava di non provare più niente. Ed è così che vanno le cose, più una cosa cerchi di allontanarla e più ti attrae.
"Sono passati tanti anni, andiamo.." dicevo ai miei amici a cui facevo vedere le tue foto, però ai tuoi occhi sorridevo. Non so cosa hai fatto Ali, perché sei l'unica ragazza che nel suo silenzio mi dice tante cose, anche a distanza di così tanto tempo.
"Non mi piacciono i sentimenti " ho letto in un tuo post su Facebook. Eppure quando stai con me, quel tremolio lo senti. Da quando ti ho ritrovata o meglio, tu hai ritrovato me, ho cercato invano di continuare la mia vita da 'bomber'. Ho cercato di distogliere la mia mente dall'idea di non averti mai dimenticata del tutto, ho continuato ad allenarmi, a passare i sabati sera con di fianco una mezza nuda.. Ma continuo a pensare a te, perché è con te che userei tutta la mia dolcezza, è con te che chiuderei tutte le porte e ti accarezzerei quasi a sfiorarti, perché con te non farei mai sesso, nemmeno l'amore, nemmeno a sfilarti la maglietta.
Vorrei solo guardarti ancora negli occhi, con il tuo sguardo basso mentre mi dici qualcosa di carino e poi resti in silenzio, proprio come facevi in montagna.
Tu di me non ricordi niente, lo so.. Ma io non riesco a dimenticare te. Potrei fare il bastardo e dire che sono la persona più buona del mondo, ma mentirei, perché io ti ho fatta stare male tante volte Ali, troppe. Ti ho lasciata da sola quando non lo meritavi, tornando e sparendo troppe volte.. In tutti questi anni mi sono sempre chiesto che fine avessi fatto, poi ho smesso anche di chiedermelo perché mi faceva troppo male pensare che l'unica che io abbia davvero amato, fosse da qualche parte con chissà chi.
Avrai anche perso la memoria, ma sei rimasta tu; con il il tuo modo rigido di starmi di fianco, il tuo non volerti far scoprire troppo, la tua risata silenziosa di cui ti sei sempre vergognata.
Sai, ricordo ancora quando mi hai parlato dei tuoi casini, come li chiamavi tu, di quanto abbiamo pianto insieme. Sono passati così tanti anni, eppure a me sembra ieri.
Io non dimenticherò, te lo giuro. Dovesse essere l'unica promessa che manterrò in tutta la mia vita. Ricorderò anche per te.
Quando stavamo insieme ti dicevo sempre che eravamo noi il lieto fine, tu mi rispondevi che non esisteva niente di lieto in una fine e allora io molto spesso dicevo una frase: Se il lieto fine non c'è mai, ti regalerò sempre nuovi inizi.
È una frase di Bisotti, ti piacevano tanto i suoi libri, sai?
Tu non sei una da letto e ti apprezzo, perché in un'altra vita potresti essere la donna giusta per me.
In questa, va bene così. Continuiamo a guardarci e a far l'amore così. Che a differenza d'altri l'unico posto in cui vorrei incastrarmi è tra il tuo collo e la tua spalla mentre mi accarezzi i capelli.
Spero davvero di vederti spesso in quelle tribune, solo per farmi ricordare per un po' com'è essere guardato dalla mia stella."

Piangevo, non riuscivo a pensare a niente o forse pensavo a troppe cose, non lo so.
Piangevo e basta.
Dovevo parlargli, lo chiamai ma si attaccò la segreteria, poi mi resi conto che erano le 5 del mattino e che probabilmente stava dormendo, così mi misi nel letto presa dai mille dubbi che aveva suscitato quella stupida lettera.
A quel punto tutto diventò più chiaro, dio mio, avevo buttato all'aria la mia vita praticamente, la mia storia con Nicholas e tutto ciò che più o meno era certo nella mia mente, per Antony.
Non ero riuscita ad ammetterlo a me stessa fino a quel momento, ma era così.
Antony era rientrato nella mia vita e, seppur non mi ricordassi niente della nostra storia e del nostro amore, qualcosa continuava a spingermi verso di lui.

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