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Presi un foglio e una penna, non sapevo da dove iniziare così mi buttai sulla prima cosa che mi venne in mente. Scrissi a Nicholas che avevo bisogno di pensare un po' e chiarirmi le idee. Precisai che non volevo lasciarlo, ma dovevo decidere cosa fare della mia vita.
Piegai il foglio e lo lasciai sul tavolo.
Era notte ormai e lui non era ancora rientrato, intanto preparai una valigia, non sapevo dove andare di preciso ma in quel momento sapevo solo che dovevo partire. Presi dei soldi, alcuni vestiti e le chiavi della macchina.
Vagai per le strada di Roma tutta la notte, non avevo una meta, volevo solo starmene da sola.
Il cellulare si illuminò più volte per le chiamate di Nicholas così lo spensi e lo misi nella borsa.
Erano le 2:45 e mi venne fame così passai al Mc e presi un panino, lo mangiai in macchina in un parcheggio.
L'autoradio suonava Einaudi e io mangiavo dello stupido cibo spazzatura.
Passai la notte vagando in auto per quella città fin quando si fece giorno. Il cielo cominciò a schiarirsi, il blu diventò azzurro con sfumature rosse e arancioni.
Dio santo, cos'era la mia vita? Avevo perso anni e anni di ricordi in una notte per un incidente, avevo scritto una stupida lettera al mio ragazzo e stavo vagando come una clandestina nella Capitale.
Si fecero le 8 del mattino, non so da quante ore non dormissi, avevo perso il conto sinceramente.. Presi la mia borsa e riaccesi il telefono: circa 20 chiamate perse di Nicholas e amici.
Avevo bisogno di dormire un po' così abbassai il sedile anteriore e mi addormentai per un paio d'ore in un parcheggio vicino Termini.
Al mio risveglio mi sentivo più assonnata di quanto non fossi prima di dormire ma cercai di non farci caso. Ormai era quasi ora di pranzo ma io non avevo fame, così passai a fare benzina e mi diressi verso Garbatella, dove viveva mia zia.

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