•VII•

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Mi raccontò del nostro amore nato in un paese in montagna tanti anni prima, mi disse che finì male non a causa mia ma bensì a causa sua.
Non mi seppe dire il perché ci lasciammo, anche perché nemmeno lui l'ha mai capito.
Mi disse di quanto ci amavamo, delle volte in cui ci saremmo scannati ma poi finivamo sempre a fare l'amore.
Parlò per circa un'ora e io lo ascoltai così attentamente che quasi mi stupii di me stessa. Gli feci tante domande su di noi e lui sembrò molto felice di rispondermi.
Camminammo tutto il tempo in quei vicoletti di quel quartiere mentre parlavamo e le ore passarono in fretta; si fece notte e io, come colta all'improvviso, glie lo feci notare.
Lui si mise a ridere e con aria buffa disse:«Avrai anche perso la memoria, ma sei sempre la solita tarda!»
Mi propose di rimanere a cena e io accettai volentieri, così mandai un messaggio a Nicholas dicendo che non avrei mangiato a casa.
Pensai che saremmo andati in un ristorante ma non fu così. Prendemmo due pizze e andammo all'Olimpico. Disse che lui ormai era un 'bomber', come si definiva, e che la sorveglianza non avrebbe creato problemi a far entrare un giocatore e un'amica di vecchia data per una sera. Mentre camminavamo con i cartoni che emanavano un profumo buonissimo mi misi a ridere.. Lui chiese perché ridessi e io dissi:« Beh, non so tu ma io avevo un concetto un po' diverso di cena» e a quel punto mi spiegò.
Disse che non era un caso ciò che aveva fatto, la pizza, il campo.. Mi raccontò che lo facevamo anche da ragazzini, quando stavamo in montagna. Disse che ora aveva più classe quello stadio rispetto al campo sportivo in cui andavamo, ma il concetto era quello. Io pensavo stesse scherzando e stentai a crederci ma poi capii che era serio e solo a quel punto mi resi conto di quanto era stato grande il nostro amore.
Mangiammo la pizza tra una chiacchiera e l'altra, ci raccontammo tutto quello che ci eravamo persi in quegli anni e ciò che avevamo in programma per il futuro.
Finita la pizza rimanemmo lì seduti sugli spalti per un po' a guardare lo spettacolo di uno stadio così grande e vuoto.
Poi si alzò e iniziò a scendere i gradini di corsa e mi urlò di seguirlo, lo feci.
Mi portò a centro campo e si sedette per terra, poi mi fece cenno di mettermi lì a fianco.
Indicò il cielo e dopo un sospiro disse:« Ali, sai quant'è lontana la Stella Polare?»
Io feci una faccia buffa ed esclamai:«Certo che lo so!»
Lui fece per ridere ma rimase serio e poi aggiunse:«E sai anche che la prima volta che ti ho fatto questa domanda non hai saputo rispondere?»
Non so se si aspettasse una risposta, ma non riuscii a dire niente quindi rimasi in silenzio.
Non diede tempo al silenzio imbarazzante di crearsi che continuò:« La vedi Ali? La stella polare è sempre quella da quando ti ho chiesto la prima volta quale fosse la sua distanza, non è mai cambiata, a differenza di noi. Io ho realizzato il mio sogno, tu hai la vita che volevi, eppure lei sta sempre là su..»
Lo interruppi e dissi:«Che vuoi dire?»
Mi guardò e con uno sguardo che assurdamente sentivo quasi familiare aggiunse:«Da quando tra noi è finita sono cambiate tante cose, tu hai persino dimenticato il nostro amore..» fece una pausa ma poi riprese:« Io no però. Sai Ali, quando stavamo insieme e io ti lasciai tu mi dicesti che avresti portato il nostro amore sempre con te, ma non lo hai potuto fare..»
Avrei voluto dire qualcosa ma non mi uscirono parole di bocca quindi preferii starmene in silenzio e vedere se lui avesse ancora altro da aggiungere.
«Quella stella Ali» riprese «Quella cazzo di stella è rimasta sempre lì, sempre a 433,8 anni luce da noi.. Eh non importa se tu non ricordi il nostro amore, lo ricorderò io.»
Avevo gli occhi pieni di lacrime e non me ne ero neppure resa conto.
Poi continuò:«Quindi non me ne frega niente se non hai mantenuto quella promessa del costudire, perché sai quante promesse ti ho fatto io che non ho mai mantenuto..» sospirò e guardò qualcosa verso gli spalti «Ma fammi ora una promessa: ogni volta che guarderai quella fottuta stella ti ricorderai che noi siamo esistiti. Non importa a quanti anni luce l'uno dall'altro ci troveremo, non importa nemmeno se tu di me non ricordi niente.. Promettimi solo che ogni volta che la guarderai penserai all'amore che avevi giurato di cancellare per sempre e che alla fine hai dimenticato davvero.»
Feci cenno di sì con la testa e ci abbracciamo, mentre dentro di me pensavo che quell'articolo che diceva che lui fosse un tipo freddo e taciturno, non aveva poi così ragione.

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