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Ci svegliammo piuttosto presto, io e Luke, perciò decidemmo di uscire prima e andare a prendere la colazione dove lavorava lui, da Starbucks.
Quando entrai, vidi subito un tavolo con Zac e Chad, intorno a loro c'erano Dan e Pitt. Erano stati un paio di volte a casa nostra per "parlare di affari". Mi coprii la faccia con la colazione d'asporto che avevo appena preso e uscii in tutta fretta dal locale. Non volevo mi vedessero, potevano dirmi qualsiasi cosa, ma cominciai a farmi delle domande sul perché Zac e Chad si trovavano lì. Forse gli avevano solo incontrati e, sapendo com'erano fatti Dan e Pitt, si erano messi a parlare con loro. Ma non mi sembrava una cosa possibile. Lasciai perdere e salii in macchina accanto a Luke.

Zac si sedette al nostro tavolo a mensa e ogni volta che Chad mi rivolgeva la parola, lui scuoteva la testa. Era piuttosto arrabbiato quel giorno, perché non diede corda a nessuna delle ragazze che cercavano di flirtare.
Scoprii che Chad era un ragazzo dolce e gentile, mi portò il vassoio della mensa al tavolo, mi riempì di complimenti, mi portò lo zaino in classe e inoltre mi invitò, quel pomeriggio, ad andare in giro con lui, io rifiutai, dicendo che prima avevo gli allenamenti di atletica, e poi quelli di surf. Eh già, i miei giovedì erano pieni di impegni. Lui, perciò, mi invitò a cena fuori. Gli diedi l'indirizzo di casa mia per farmi venire a prendere. "Sai, io, Zac e sua madre abbiamo preso la casa numero 49! Abitiamo vicinissimi!" Sorrise raggiante, era la casa in cui avevo visto la Mercedes e la Haerley.

Mi stavo preparando quando suonò il campanello, non feci in tempo a scendere le scale che Luke aveva già aperto la porta e stava facendo il terzo grado a Chad.
"Dove la porti?"
"Avevo intenzione di andare in un ristorante italiano in spiaggia." Si sporse per controllare dentro la casa, io sospirai, non volevo la vedesse, era una topaia, lui sembrò non farci caso e appena mi vide, sorrise.
"Ciao, bellissima." Mi avvicinai a loro e presi la giacca dall'attaccapanni. Luke sembrò irritato ed io mi sporsi per baciarlo sulla guancia, lo salutai e uscimmo dalla casa. Come previsto, lui aveva una Mercedes nera parcheggiata di fronte casa nostra. Quindi la Hearley doveva essere di Zac? Ma perché mi importava tanto? Mi aprì la portiera della macchina ed io sorrisi. Era proprio gentile e quando salì in auto anche lui fui contenta che non commentò la casa.
"Ti piace la cucina italiana?"
"Moltissimo! La madre di mio padre era italiana, quand'ero piccola mi cucinava tutti i piatti possibili e immaginabili della penisola." Mi incupii leggermente, ripensando a mio padre.
"Secondo me la cucina italiana è la migliore." Annuì Chad.
Appena parcheggiò la macchina in strada, mi aprì di nuovo la portiera.
Dovevamo attraversare un pezzo di sabbia per arrivare al locale. Io mi levai le scarpe, per evitare di insabbiarmele, e Chad fece lo stesso.
Entrammo, rimettendoci le scarpe e ci diedero un tavolo vicino alla porta finestra, da cui si vedeva il mare che avevo smesso di surfare poco prima.
La cameriera ci chiese che cosa volevamo mangiare, Chad ordinò delle lasagne, io dei ravioli sardi buonissimi.
"Ti piace?" Chiesi indicando il suo piatto.
"Si, è molto buona. I tuoi ravioli come sono?"
"Altrettanto buoni." Annuii.
"Raccontami un po' di te."
"Che genere di cose vuoi sapere?"
"Che cosa ti piace fare... Qual è la tua canzone preferita... Non lo so." Sorrise imbarazzato.
"Beh, amo surfare. La migliore canzone che io abbia sentito é Stitches, di Shawn Mendes, anche se il cantante più bravo tra tutti quelli che ascolto è Bruno Mars, ovviamente a parte Michael Jackson. Il mio colore preferito è il blu, ma mi piacciono un po' tutti. Adoro correre, giocare a tennis e il mare. Tra il giorno e la notte preferisco la notte. Mi piacciono molto le feste e ballare ai party, oh, a proposito, domani ci sarà la partita di football, é la prima dell'anno, come al solito dopo ci sarà una festa, a casa di Landon, non so se l'hai conosciuto, comunque, vieni?" Lui parve un po' frastornato da tutte le informazioni che gli avevo dato ed io mi limitai a ridere.
"Wow, mi pare di capire che ti piacciono molte cose. E, si, penso che verrò, ma non so la strada."
"Puoi seguire me e Luke. Io vado in macchina con lui."
"Si, certo. Zac è entrato nella squadra..."
"L'ho saputo. Ora, però, tocca a te parlarmi di quello che ti piace."
"Niente in particolare, da grande vorrei intraprendere il lavoro di mio padre, ma Zac mi sta rendendo le cose difficili..."
"Come mai? E che lavoro fa tuo padre?"
"Io e lui stiamo lavorando a... Un progetto, e lui non vuole partecipare, ma ci serve la sua collaborazione, per continuare."
"Oh." Mi limitai a dire. "Non mi sta molto simpatico, Zac." Commentai.
"Non é il tipo di persona che si fa amici in fretta, anche se con la squadra di football ha già legato, pur essendo dentro solo da ieri."
Il resto della cena proseguì piuttosto bene, lui era sempre dolce con me e dopo la cena mi portò a prendere un gelato, facendoci una camminata in spiaggia. Mentre stavo con lui, non potevo fare a meno di pensare a Zac. Non sopportavo il fatto di pensare sempre a lui fin da quando l'avevo visto tre giorni prima, ma quando pensavo al suo sguardo, mi si scioglieva il cuore.

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