16.

13 3 1
                                    

Ovviamente, mi avevano detto di stare lontano da Chad, ed io non gli ho ascoltati. Ballavo con lui in salone, fuori c'era troppa confusione, all'interno, c'erano meno persone intente a vomitare sul prato di Landon.
"Posso farti una domanda?"
"Certo, bellezza."
"Sai perché mi hanno detto di stare lontana da te, Luke e Zac?"
"Non saprei..." Distolse lo sguardo da me, agitato.
Io scossi la testa e mi allontanai da lui. Perché non riusciva a trovare un argomento divertente? Vidi Andy poggiato sul bancone della cucina con un drink in mano.
"Ehi!" Lo salutai, contenta.
"Ehi, Alexa! Bella festa!"
"Non dire bugie, ti stai annoiando a morte, vero?" Risi.
"Non sono il tipo da feste, hai ragione." Rise anche lui.
"Ti va di ballare?" Senza aspettare una risposta lo trascinai in salone.
"Solo così bisogna fare alle feste." Annuii, convinta.
Lui non parlò per tutto il tempo, ma il modo in cui si muoveva in mezzo alle persone bastò a farmi ridere. Chad non era un tipo divertente... Anzi. Andy, invece, anche soltanto dall'espressione del viso, riusciva a divertirmi.
Qualcuno mi toccò una spalla ed io mi girai per vedere chi fosse.
"Alex, dobbiamo andare." Luke mi prese per mano.
"Perché?" Domandai stupita.
"Perché dobbiamo andare e basta." Si guardava intorno, preoccupato.
"Mi dici che succede?" Incaricai le braccia al petto.
"No. Alexa, é per il tuo bene"
"Sarebbe mio bene saper che cosa sta accadendo. Tu mi nascondi qualcosa. Ed io voglio sapere che cosa. Anche Zac ha qualcosa da nascondere."
"Ti fidi di me?" Mi guardó negli occhi.
"Sì ma..."
"Niente ma. Dobbiamo andarcene da qua."
"No! Tu ti devi diplomare. Ed io devo fare le regionali."
"Mi diplomerò da un'altra parte. Ma dobbiamo andarcene. Immediatamente. Quel bastardo di..." Lasciò la frase in sospeso.
"Di chi?" Mi avvicinai a lui.
"Nulla. Ora ti decidi ad andare?"
"No, porca puttana! Voglio sapere che sta succedendo." Alzai la voce e tutti si girarono a guardarmi.
"Andiamo a casa." Mi riprese per mano e mi trascinò in giardino. Entrammo dentro la sua macchina ed io misi il broncio.
"Voglio sapere che succede." Ordinai mentre lui metteva in moto.
"Niente! Non sta succedendo un cazzo!" Gridò. Era una delle poche volte che alzava la voce con me. È questo mi spaventava. Stava sicuramente succedendo qualcosa di brutto.
"Calmati."
"No! Non mi calmo finchè tu non la smetti di chiedermi che sta succedendo!" Si girò un attimo a guardarmi.
"È un mio diritto saperlo." Mi difesi.
"Merda. Per favore, sto cercando solo di proteggerti. Ti chiedo solo di non avvicinarti più a Chad e di non provocare un alcun modo David. In questo momento è più pericoloso che mai. Se ti chiede dei lavoretti o qualcosa del genere, nemmeno se ti minaccia, non accettare. Cerca di passare il meno possibile del tempo a casa. E se ci stai, devi rimanere sempre con me. Poi, quando esci, devi stare attenta a non incontrare nessuno degli amici di David. Intesi?"
"D'accordo." Concessi. Non eroi per niente contenta di non sapere che cosa stesse succedendo.
"È una cosa seria. Ora ci stiamo troppo dentro. Troppo. Siamo entrati nel circolo vizioso della droga, dello spaccio e dei soldi sporchi. Non sai in che casino siamo." Scosse la testa e parcheggiò davanti al viale che portava a casa nostra.
"Perché non entri con la macchina?" Domandai.
"David non deve sapere che siamo qui."
"Ci sentirà entrare." Scesi dall'auto, e anche lui.
"Non se entriamo dalla finestra." Imboccammo il vialetto e arrivammo di fronte alla porta.
Mi arrampicai su per la grondaia e arrivai di fronte alla finestra di camera nostra. Avevo i piedi poggiati sulla finestra del salone, e non riuscivo ad aprire i vetri. "E dai." Spingevo più forte. Dall'esterno non si vedeva nulla.
"Luke! Non si apre!" Sussurrai forte. (?)
si guardó intorno, e poi cominciò ad arrampicarsi anche lui. Io mi aggrappai all'albero di fronte casa nostra, e lasciai spazio a Luke.
Spinse fortissimo e dopo una decina di tentativi la aprì. Entrò ed io lo seguii.
Accese la luce e finalmente vidi il mio letto. Mi ci buttai sopra. Senza nemmeno farmi una doccia o cambiarmi. Mi addormentai subito. Ero stanchissima.
Mi svegliai per via dei forti rumori provenienti dal piano di sotto. Luke non c'era, perciò presunsi stesse litigando con David. Merda. Mi legati alla svelta i capelli e scesi di corsa le scale. Arrivata in saline, vidi mamma piangere, di fronte alla scena di Luke massacrato da schiaffi di David, e attaccato al muro.
"Brutto stronzetto. Io ti spacco la faccia, se non la smetti di impicciarti insieme a quella Troia di tua sorella."
Reagii impulsivamente e andai a difendere mio fratello.
"Lascialo!" Spinsi forte David, ma lui non si mosse. Si voltò lentamente, mentre Luke mi diceva di andarmene. Io deglutii, sotto lo sguardo truce di David.
"Stupida ragazzina!" Levò le mani dal collo di Luke e si avventò su di me. Io sbattei la testa a terra e gridai dal dolore. Sotto, i singhiozzi di mamma si facevano sempre più pesanti. "Non la toccare!" Mio fratello accorse in mio aiuto e scaraventò David lontano da me. Lui cadde a terra e Luke mi aiutò a rialzarmi. "Vattene" mi fissò intensamente negli occhi. Io annuii. Mamma mi seguì fuori dalla porta. Mi tirai fortissimo i capelli e cominciai a urlare a vuoto. Perché tutto quello doveva capitare a noi?
Mamma mi abbracciò e pianse sulla mia spalla.
Dovevo assolutamente scoprire cosa stava succedendo. E l'unico modo per farlo, era andare a parlare sia con Chad che con Zac. Zac forse non me l'avrebbe detto, ma provavo un brivido di piacere, spendo che avrei parlato con lui. Stavo cominciando ad accettare i sentimenti che provavo. E che erano a che il motivo del mio odio verso di lui.

Our secretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora