Avevo un gomito poggiato sul tavolo del ristorante in cui eravamo io e Chad e la testa poggiata sulla mano. Ero molto stanca, avevo saltato la scuola per surfare tutta la giornata, c'erano onde magnifiche. E Chad non aiutava. Certo, era sempre gentile con me, ma non era molto divertente. Insomma, non mi faceva ridere tanto. Me n'ero accorta al mio secondo appuntamento con lui, quello di lunedì. Poi eravamo usciti insieme anche mercoledì e altri giorni, fino a quello, esattamente un mese dopo del suo trasferimento a Malibu. Non sapevo perché accettavo sempre di uscire con lui, se mi annoiava. Forse perché mi riempiva sempre di complimenti, era cordiale nei miei confronti... Non lo sapevo, insomma.
Zac per tutta la settimana mi aveva irritato più del solito. Mi stava accanto, quando lo guardavo di sottecchi lo sorprendevo a sorridere mentre mi fissava, poi distoglieva lo sguardo, malinconico, ma sempre con quel suo bel sorriso. Mi disturbava sempre, e ogni volta che parlavo con Chad o con Andy ci guardava in cagnesco. Però più con il suo fratellastro. Andy mi stava simpatico, era dolce e divertente, mi faceva ridere continuamente.
"Allora, Alexa, perché tu te ne vuoi andare da qui, a fine anno?" Mi chiese Chad. Io mi drizzai sulla sedia.
"Chi ti ha detto che me ne voglio andare?"
"Ne parlano, a scuola."
"Beh, non sopporto più la mia famiglia." Mi agitai sulla sedia.
"Come mai?"
"Perché tutte queste domande?" Domandai acida, un po' a disagio.
"Voglio sapere un po' di te, tutto qui. Le informazioni sui colori che ti piacciono non sono molto utili." Rise.
"Non voglio parlare della mia famiglia.... Fa... Schifo." Ammisi. Lui non sembrò troppo sorpreso dalla mia risposta, aveva una faccia strana. Come se sapesse qualcosa, ma non ci feci caso. Avrà saputo la mia situazione familiare... Comunque, tra me e Zac c'era qualcosa di intenso. Forse per via degli sguardi che ci lanciavamo, ma sapevo quello che provavo per lui, non riuscivo ad ammetterlo. Però non lo capivo. Prima mi diceva che sarebbe meglio non essere amici, poi continuava a ronzarmi intorno, lo faceva ripetutamente.Arrivati alla festa, Zac si trovava sulla sua Harley con una sigaretta tra le labbra e Sandy, troia anche lei, appoggiato a lui.
Zac si avvicinò a Chad, il cuore mi martellò nel petto quando mi rivolse un cenno di saluto, ma poi prese Chad per un braccio e lo strattonò via, dietro a un albero. Io rimasi immobile, ascoltando la loro conversazione di nascosto.
"Ora basta! Le dirò tutto!" Sbraitò Zac.
"Non farlo! Sei una testa di cazzo! Sai quello che ha detto mio padre." Rispose Chad.
"Non mi importa nulla di quello che ha detto tuo padre! Non ci riesco! Non riesco a starle lontana! Merda!" Già mi immaginavo Zac a passarsi la mano fra i capelli. Ma di chi stavano parlando?
"Devi. Il piano è che io devo trattenerli qui, tu non ti devi nemmeno avvicinare a lei, capito?" Ringhiò l'altro.
"Mi fate impazzire tutti! Lei con i suoi cambi d'umore e con il suo carattere, tu con il fatto che mi dici di starle lontano! Non sopporto più questa storia! Cazzo!" Mi allontanai, non sentendo più la conversazione, quando vidi Nate e Denise venire verso di me. Gli andai incontro.
"Alexa, Luke ti sta cercando dappertutto. È furioso. Dice che Chad non si deve avvicinare a te... Ha aggiunto anche che sa tutto ormai, e che spaccherà la testa a Zac, a Chad e a quello stronzo di David... Non so cos'è successo, ma sembra piuttosto in collera..." Mi disse Nate.
"Dove sta?" Chiesi preoccupata per lui. Quand'era in collera diventava piuttosto aggressivo.
"È dentro, ti sta cercando."
"Grazie." Gli diedi una pacca sulla spalla e andai di corsa dentro la casa di Landon.
"Dove sta Luke?" Gli chiesi.
"Che hai?" Mi girai di colpo e andai a finire contro un petto muscoloso. Il petto di Zac.
"Perché pensi che io abbia qualcosa?" Ero troppo occupata a fare L'acida che quasi non mi accorsi che Landon se n'era andato.
"Perché ti ho vista andare di corsa dentro casa, ti devo dire una cosa."
"Beh, me la dirai più tardi." Lo liquidai e mi diressi verso le scale, ma lui mi prese il polso. "Lasciami!" Urlai.
"Ti devo parlare." Mi guardò dritto negli occhi.
"Io... Ora non ho tempo... Devo cercare Luke." Mi scollai di dosso la sua mano e salii le scale.
"Ti aiuto a cercarlo, ma dopo dobbiamo assolutamente chiarire un paio di cose." Mi seguì.
"Io non ho niente da chiarire con te! E poi, Luke ha detto a Nate che io devo stare lontana da te e da Chad... Dice che ha scoperto qualcosa... Ma non so di che cosa si tratta. Perciò smettila di seguirmi!" Sbottai.
"Che ha scoperto?" Contrasse la mascella, agitato.
"Ti ho detto che non lo so. Ma non vuole che io ti stia vicino, evidentemente, perciò non mi stare così appiccicato." Indicai il millimetro di spazio che c'era tra noi.
"Merda!" Ispirò ed espirò profondamente e si passò una mano tra i capelli, per poi superarmi e salire tutti i gradini.
Lo seguii, sbuffando, ma lo seguii. Non ne potei fare a meno.
"Se lui ha detto che devo starti lontano probabilmente ha scoperto qualcosa in cui centri anche tu. Mi dovrei preoccupare? Sembra essere una cosa seria! Perché lui è in collera..." Inarcai un sopracciglio. "È il caso che io sappia di che cosa si tratta?"
Non rispose, serrò la mascella è appena fummo giunti nel corridoio, sentimmo, oltre al rumore della musica che proveniva dal piano di sotto, le urla di Luke.
"É lì!" Gridò Zac indicando una camera. Si precipitò verso la porta ma appena cercò di aprirla io lo fermai, mettendogli una mano sopra la sua. Quel contatto mi fece rabbrividire, ma mi ricomposi e dissi: "devo entrare io. Ti farai del male."
"Non posso farti entrare lì dentro! Probabilmente starà distruggendo la camera."
"È mio fratello, so come devo controllarlo." Lo guardai.
"Al diavolo." Disse e entrò dentro la camera.
"Tu! Brutto bastardo!" Gridò Luke scaraventandolo contro il muro.
"Merda! Luke! Gli farai male!"
"Perché non gli dici quello che hai fatto, quello che avete in mente, eh? Finchè sarai in grado di parlare, dille tutto!" Urlò mio fratello sbattendo la testa di Zac contro il muro.
"Alexa, esci." Disse lui, con voce flebile.
"No! Rimani!" Ringhiò mio fratello.
Io guizzavo lo sguardo all'uno all'altro.
"Ne parleremo qui dentro, ma non con lei. So come risolvere la situazione." Non capivo di che cosa stessero parlando.
"Non c'è nulla da risolvere! Io vi ammazzo! Brutti stronzi!"
"Che è successo?" Feci un passo avanti.
"Diglielo." Strillò Luke sbattendolo ancora più forte contro il muro.
"Dirmi cosa?"
"Luke, ascoltami, so come risolvere la situazione, se è quello che pensi tu, ma per il suo bene non deve sapere nulla." Disse Zac, piuttosto calmo.
"Ti ascolto." Luke inarcò un sopracciglio.
"Lei deve andarsene." Mi indicò con la testa.
"Io non vado da nessuna parte." Incrociai le braccia al petto.
"Alexa, per favore." Mi pregò Zac con gli occhi. I suoi occhi, merda, i suoi occhi!
"E va bene.." Sbuffai, mi girai e aprii la porta, per poi richiudermela dietro le spalle.
Mi appoggiai con l'orecchio sul legno, per cercare di capire qualcosa, ma le uniche parole che udii furono: Dobbiamo proteggerla. Vi aiuterò a scappare. Deve stare lontano da Chad. Non possiamo permettere che accada.
Volevo assolutamente sapere di che cosa stavano parlando, perché mi dovevano tenere all'oscuro di tutto?
Uscirono dopo una decina di minuti, mentre si scambiavano sguardi complici.
"Ora mi dite che sta succedendo." Dissi ferma.
"Mi dispiace, ma non possiamo." Luke scosse la testa.
"Per il tuo bene non devi più frequentate Chad." Aggiunse Zac.
"Io frequento chi mi pare!" replicai, non avevo intenzione di frequentarlo ancora, ma il fatto che lui mi disse di non farlo, mi fece innervosire.
"Sei proprio testarda. Beh, sappi che non ti permetterò di avvicinarti a lui." Luke mi rivolse un saluto e si diresse verso le scale.
Io e Zac ci ritrovammo a guardarci negli occhi, io inarcai di nuovo le sopracciglia. "Mi dici cosa sta succedendo?"
"No." Mi guardò ed io scomparii nei suoi occhi. Per poi andarmene e sbuffare.