"Dunque, Zac, come ti trovi a giocare nella squadra di football?" Domandai io durante la pausa pranzo. Volevo provocarlo, solo per veder muovere quelle sue labbra carnose.
"Non male." Rispose lui con noncuranza. "Che ti importa, comunque?"
"Era tanto per sapere, non so tu cosa faccia per divertirti, ma a me piace conversare."
"Ti diverti conversando?" Sbuffò in un'ironica risata.
"Anche. Ma sopratutto mi diverto a..."
"A provocare la gente che hai intorno." Sorrise e mosse la testa divertito su e giù.
"Se la metti così, certo, mi piace provocare la gente che mi irrita e che l'ha fatto sin dalla prima volta con cui ci ho parlato."
Lui non rispose nemmeno ed io tornai a rivolgere le mie attenzioni a Chad.
"Com'è andata, a voi due, la serata?" Chiese maliziosamente Denise.
"Bene." Sorrisi e guardai Chad.
"Una delle serate più belle di sempre."
"Non abbiamo fatto niente di che."
"Ma sono stato con te, e questo mi basta." Arrossii. Den mi guardava come una madre orgogliosa e battè le mani come una bambina piccola, Nate distolse lo sguardo e Zac guardò il fratellastro come se fosse un verme da spiaccicare, gli fumavano le orecchie e tutti si girarono a guardare verso di lui quando un rumore forte di una sedia che strusciava il pavimento richiamò i ragazzi della mensa. Lo vidi uscire dalla porta scorrevole sbattendola alle sue spalle.
"Ma che problema ha?" Domandai confusa quando tutti ritornarono a chiacchierare tra di loro.
"Non lo so..." Chad strinse i denti e serrò la mascella, poi, però continuammo a parlare del più e del meno. Mio fratello ci osservava dal tavolo delle cheerleader e dei giocatori di football. Mi stupii un po' vedendo le varie categorie divisi in tavoli diversi. Ad esempio, la banda stava al tavolo dietro di noi. I giocatori di Hockey dall'altra parte della mensa, i giocatori di pallanuoto accanto a loro, mentre le atlete davanti alle cheerleader. Io non stavo mai con loro, preferivo mangiare insieme ai miei migliori amici.Arrivò la partita e come al solito io mi sedetti sugli spalti insieme a Nate e Denise. Si aggiunse anche Chad e ci divertimmo, ma mentre facevo finta di essere interessata a quello che dicevano loro, seguivo tutte le azioni di Zac in campo. Luke era bravo, ma dovevo ammettere che Zac lo superava. Era un mito e dopo aver vinto la partita, tutti si alzarono ad applaudire. Jessica si buttò addosso a Zac e una di nome Claire si appiccicò a Luke, lei gli faceva il filo dalle medie. Mentre mio fratello mi sorrideva dal campo ed io gli lanciai un bacio, notai Zac levarsi la maglietta tutta sudata e il mio sguardo si posò direttamente sui suoi perfetti addominali scolpiti. Rimasi quasi senza fiato mentre lo vedevo andare dall'allenatore e battergli in cinque, per poi entrare nello spogliatoio.
"Alex! Andiamo." Den mi trascinò via e ci appoggiammo alla macchina di Luke in sua attesa.
"Allora, vieni anche tu alla festa, no?" Chiese lei a Chad.
"Si."
"Magnifico, allora ci vediamo lì! Ciao, ragazzi." Denise mi baciò sulla guancia e Nate sull'altra, per poi salire sulla sua macchina e partire per la festa.
"È lontano da qui, la casa di Landon?" Domandò Chad mentre io prendevo una sigaretta dalla mia tasca.
"No, non molto. Hai da accendere?" Lui si tastò le tasche e mi porse un accendino. Lo ringraziai con un sorriso e glielo riporsi, per cominciare a fare tiri alla mia sigaretta.
"Quanto dista da qui?"
"Non saprei, una decina di minuti in machina."
"D'accordo." Sorrise ed io lo seguii.
Restammo a guardarci per un po' di tempo. Ma io non facevo che paragonare i suoi occhi a quelli di Zac.
Lo vidi andare verso una moto, con degli stivaletti con i lacci slacciati, una maglietta bianca da cui si scorgevano i tatuaggi, dei pantaloni a vita bassa strappati sulle ginocchia e un giacchetta di pelle. Aveva ancora i capelli umidi dopo la doccia e camminava a testa alta. Cazzo quando è figo. Pensai. Appena lui vide che lo stavo fissando, quando stava salendo sulla moto, distolsi lo sguardo soffiando via il fumo da dentro la bocca e vidi venire verso di me Luke. Saltai giu insieme a Chad e buttai la cicca a terra, schiacciandola con la scarpa. "Pronto?"
"Si, andiamo." Aprì la machina ed io saltai su, abbassai il finestrino e salutai Chad. "Ci vediamo lì!" Gli feci l'occhiolino e lui salì sulla sua Mercedes.
"Piaciuta la partita?" Domandò fiero.
"Molto, sei stato grande." Lo baciai sulla guancia.
"Credo proprio che quest'anno vinceremo il campionato."
"E come mai ne sei tanto sicuro?"
"Hai visto come gioca Zac?"
"Si, non è niente di che." Mentii. Dissi così perché lui aveva detto così di me quando mi aveva visto surfare.
Luke strabuzzò gli occhi. "Scherzi?"
"Non é che io abbia seguito molto." Scherzai, riaprii il finestrino e mi ci appoggiai con il braccio, i miei capelli erano scompigliati dal vento e sentii un clacson suonare poco dietro di noi. Mi sporsi e vidi la macchina di Chad.
"Lumacone!" Urlai e lui ammiccò fuori dal suo finestrino.
"Luke, vai più veloce." Risi eccitata. Lui fece lo stesso e aumentò la velocità. Per Chad fu difficile tenere il passo ma appena parcheggiate le macchina sul vialetto di casa di Landon scesi e corsi verso Chad, ridendo.
"Sei affaticato?" Scherzai.
"Per niente, è sempre un piacere seguirti." Lo guardai e il mio sguardo si addolcì. Quant'era carino!
Lo trascinai sul giardino pieno di ragazzi della nostra scuola e poi a prendere le bibite. Bevvi subito i miei soliti due bicchieri di shot e cominciai a ballare a ritmo di musica strusciandomi contro Chad.
"Balli sempre così, alle feste?"
"Nah." Mossi la mia testa scuotendo i cappelli ricci castani. Ero fortunata ad aver messo una canottiera avvitata e comoda, bianca con lo scollo a V e dei jeans attillati, per ballare.
"Penso che tu debba smetterla, insomma... Ehm... Non so per quanto ancora potrò resistere." Indicò il rigonfiamento dei pantaloni, dove io stavo strusciando i miei fianchi.
Risi istericamente e mi allontanai da lui, per andare a prendere da bere. Vicino al tavolo delle bibite c'era Zac appoggiato a un albero. Lo ignorai completamente. E quando gli passai davanti inciampai su qualcosa, finendo con la faccia a terra, ma ebbi più riflessi della sfiga e poggiai le mani per evitare di sbattere la faccia. Risi nervosamente quando Zac venne vicino a me.
"Bella caduta." Rise e cercò di rialzarmi.
"Ah-ah molto divertente." Dissi, per poi scoppiare a ridere veramente. Quando mi rimisi in piedi con il suo aiuto finii contro il suo petto muscoloso. Alzai lo sguardo, i suoi occhi si illuminarono e la mia mente, il mio cuore e la mia anima, confermarono che il suo sguardo era il mio preferito in assoluto. Dopo una ventina di secondi di scostò da me, imbarazzato e con il respiro affannato. Sentii un vuoto non appena non toccavo più il suo petto e le sue braccia non erano attorno a me. Si passò una mano tra i capelli ed io mi allontanai, mentre il mio corpo formicolava e il mio cuore accelerava i battiti. Che cosa mi stava capitando? Ecco, la domanda che mi facevo da quando quel maledetto, splendido, intrigante sguardo, mi ha rinchiuso in quelle perle e non mi ha fatto più riprendere del tutto, uno dei motivi per cui lo trovavo irritante.