Aprii gli occhi controvoglia, la testa mi scoppiava e il suono del mio cellulare non faceva che peggiorare la situazione.
"Pronto?" Risposi sbadigliando senza nemmeno controllare chi era.
"Alex, a che ora hai gli allenamenti oggi?" La voce squillante di Denise mi rimbombò nella mente.
"Che giorno è?" Domandai assonnata.
"Domenica. Allora?"
"Mmmm.. Devo stare dopo pranzo in spiaggia. Credo.." Borbottai girandomi dall'altro lato del letto, tenendo il telefono tra l'orecchio e il cuscino.
"Bene, ti va di venire a pranzo da me?"
"Si, va bene. Grazie. A dopo." Riattaccai e cercai di riaddormentarmi. Non ci riuscii, perciò andai a farmi una doccia.
L'acqua fredda lungo il mio corpo mi riscosse un po' dal sonno, facendomi ricordare della sera prima. Passo per passo, mi ricordavo di Zac con un sorriso idiota stampato in faccia, di quando abbiamo bevuto insieme e surfato, insieme. Poi, però, io l'ho baciato. Che cosa mi è saltato in mente? Mi chiedevo e mi schiaffeggiavo mentalmente.
Uscii dalla doccia e in camera trovai Luke vestito di tutto punto. Mi strinsi nell'accappatoio e lanciai un urlo di sorpresa è un fischio di approvazione. "Dove vai, così bello?"
"Ho un appuntamento con Claire." Sorrise.
"Fantastico! La prima volta che hai un appuntamento con qualche ragazza, senza portartela a letto prima, si intende." Scherzai.
"Molto divertente, comunque, visto che non ho intenzione di lasciarti qui da sola con David, per via di ieri sera... A proposito, appena lo vedo gli faccio il culo." Borbottò, "vabbe... Dunque, o vieni con noi, o ti trovi una sistemazione prima che io esca."
"Già vado da Den e mi dispiace per te, ma se non mi avesse già invitato, non avrei mai detto sì alla prima opzione." Arricciai il naso.
"Ti aspetto qui fuori, così usciamo insieme, tu vestiti, intanto." Chiuse la porta alle sue spalle ed io aprii l'armadio, tirando fuori un top rosso e dei jeans attillati neri, il top era dello stesso colore degli stivaletti, presi una giacca di pelle leggera e la infilai sopra. Alle spalle avevo uno zainetto con i costumi e l'asciugamano, per non passare a casa dopo il pranzo. Volevo proprio passare un po' di tempo con Denise, solo noi due.Le aspettative di passare un pranzo tra migliori amiche fallirono miseramente , perché appena entrai in casa, c'era anche Nate. La cosa non mi dispiaceva affatto, ma non parlavamo delle stesse cose quando c'era Nate. Però tutto sommato mi divertii.
"Eccola!" Gridò Nate venendomi ad abbracciare.
"Mia madre ci ha lasciato pronti degli hamburger, mangiamo in fretta, così potremmo venire agli allenamenti anche noi! Mi piace surfare!" Esclamò contenta Denise.
"Pensa se lo sapevi fare..." Commentò facendoci ridere Nate.
Io posai lo zaino e la giacca sul divano. "E dai! Non è poi così male!" La difesi andando in cucina. Ci sedemmo intorno al piccolo tavolo.
"Finalmente qualcuno di intelligente!" Disse Denise andando a prendere gli hamburger e porgendoceli davanti.
"Grazie, Denise, tua madre è bravissima." Annuii con la bocca piena.
"Porca miseria! Perchè non viene a cucinare a casa mia?" Rise Nate.
"Se permetti, ne ho più bisogno io." Feci una smorfia, ma scherzavo.
"Dunque, Nate, questo è il tuo ultimo anno con noi." Den si incupì ed io feci lo stesso. "Ed io rimarrò sola. Tu, Alex, te ne andrai... Nate farà lo stesso... Che mi rimarrà?" Una lacrima scese dalla guancia della mia migliore amica. Vederla così mi faceva male e mi metteva a disagio, non ero brava a consolare le persone.
"Denise, capisci bene la situazione di Alexa. Deve andarsene, se non se ne va la costringerò io e non perché non le voglio bene, anzi, proprio perché gliene voglio tanto. Non può rimanere qui. Ed io... Magari potrei andare alla UCLA , staremo sempre vicini, no?"
"Non sarà la stessa cosa."
"Ragazzi, abbiamo ancora un anno per pensarci." Mi intromisi io, "facciamo sì che questo sia il miglior anno della nostra vita. Facciamo sì che sia indimenticabile. Il prossimo anno Nate andrà al college ed io me ne andrò via da questa merda, perciò questo è il nostro ultimo anno ufficiale insieme, godiamocelo."
"Mi mancherete." Denise scosse la testa e si mise a piangere.
"Anche voi, ragazze." Tutt'e due mi guardavano in attesa di commozione da parte mia. Io sospirai, non ero brava a mostrare le mie emozioni, ma loro erano i miei migliori amici e a pensare che non ci saremmo più visti, mi si stringeva il petto.
"Siete due delle poche persone a cui voglio un bene madornale, lo sapete?"
Nate si alzò trascinando anche Denise con se, e ci stringemmo tutti e tre in un abbraccio. Il nostro abbraccio.
Ci ricomponemmo. "Stasera festa in spiaggia! Da denny's. Mandate più messaggi possibili." Dissi io sedendomi di nuovo a tavola.
Dopo un'ottantina di messaggi ciascuno, finimmo il pranzo e loro mi accompagnarono in spiaggia, dove gli allenamenti in acqua furono estenuanti.
La spiaggia cominciò a riempirsi di ragazzi della scuola e Mike mi lasciò uscire dal mare.
"Bellissima idea! Stanno venendo praticamente tutti." Rise Denise. Andai al bar, chiacchierando e ridendo con Nate e Denise, appena mi sedetti sullo sgabello per ordinare qualcosa, mi ritrovai sotto lo sguardo di Zac. Gli rivolsi un'occhiataccia, sapevo che era stupido, ma ora ce l'avevo con lui ancora di più per averlo baciato, anche se non era per niente colpa sua, ma solo colpa dei miei ormoni.
"Vodka alla ciliegia." Sorrisi al cameriere, nuovo, che avrà avuto più o meno sedici anni.
"Certo." Mi sorrise.
"Ti ha assunto da poco, Denny?" Domandai bevendo il mio cocktail.
"Proprio oggi, mentre tu eri in acqua, cavoli, sei proprio brava." Disse con un sorrisetto in faccia, da cui spuntavano delle adorabili fossette.
"Tu surfi?"
"No, non ho mai provato." Scosse la testa coperta da capelli marroni scuro.
"Beh, potrei insegnarti. Quando non hai nulla da fare, fammi un fischio." Finii la mia vodka, posai il bicchiere sul tavolo, mi leccai le labbra e ammiccai verso di lui. "Quanto ti devo?" Indicai il mio bicchiere vuoto.
"Offre la casa." Lo ringraziai e ammiccai di nuovo. Mi guardò adorante mentre mi girai e scossi i miei capelli bagnati.
"Ti sta fissando il didietro." Rise Denise ed io ghignai.
"Gli occhi sono fatti per guardare, no?" Scoppiai in una sonora risata anche io.
"Nate, non essere geloso, continuamente, tu vai con una ragazza diversa ogni fine settimana, per una volta che lei ha flirtato con un ragazzo, potresti anche non infuriarti." Lo riprese Den, quando lo vide corrucciato.
"Siete come delle sorelle per me, ragazze, non è facile." Scosse la testa.
"Beh, per noi ragazze è facile farsi offrire da bere." Io e Denise scoppiammo di nuovo a ridere.
"Di che cosa ridete, bella e bellissima?" Chiese Chad venendo verso di noi. Io arrossii.
"Nulla." Den si allontanò portando via anche Nate.
"Sai, pensavo, potremmo andare di nuovo a cena fuori, una di queste sere. Ti va?"
"Certo, sarebbe magnifico." Sorrisi.
"Quando sei libera?"
"facciamo anche domani, per me non c'è alcun problema."
"Fantastico! Ti passo a prendere sempre alle sette. Ora, di solito che fate a queste feste in spiaggia?"
"Di solito balliamo tutta la notte, surfiamo, ci tuffiamo dagli scogli.. Cose simili. Vieni, andiamo a chiedere al bar se mettono un po' di musica." Lo presi per mano e mentre andavamo al bar, passammo davanti a Zac e Kimberly, cavolo ora se la faceva anche con lei. Non lo degnai di uno sguardo, mentre lui mi squadrò dalla testa ai piedi. Eravamo tutte in costume, ma io ero l'unica stata in acqua, avendo smesso di surfare da poco ed ero ancora umida.
"Ehi, sei tornata?!" Mi disse il barista.
"Già, io e il mio amico, qui." Indicai Chad, "ci chiedevamo se potresti mettere un po' di musica." Mi appoggiai al banco.
"Certo. Che musica ti piacerebbe?" Domandò con un sorriso stampato in faccia.
"Quello che ti pare. Metti un po' di canzoni che si possono ballare e magari vieni a divertirti un po' anche tu, dopo." Gli sorrisi e appena partì la musica si sentirono urla da tutti i ragazzi in spiaggia. Ballai un po' con Chad, con Nate, con Troy, un amico di Luke, con Denise e con mio fratello, che ci aveva raggiunto con Claire dopo. Mi disse che era andata molto bene la giornata trascorsa con Claire ed io fui felice per lui.
Cinque drink dopo, mi misi a ballare anche con il barman. Si chiamava Andy ed era molto carino. Ballai più tempo con Chad e quando le luci dei lampioni si accesero, ci dirigemmo tutti agli scogli per tuffarci.
"Chi dà il via ai tuffi?" Urlò Troy. Tutte le cheerleader facevano a gara per convincere a saltare insieme a loro Zac, ma lui disse di no a tutte. Loro lo convinsero del fatto che avevano paura a saltare da sole.
"Affari vostri!" Disse, facendomi ridere. Erano proprio patetiche!
"Io proporrei di saltare prima da qui, chi comincia?" Domandò di nuovo Troy. Tutti si guardarono intorno, lo scoglio era abbastanza alto, ma non il più alto che c'era. Visto che nessuno si fece avanti, io alzai una mano, subito dopo anche Zac. Presi la rincorsa con le urla e gli incitamenti di tutti e mi lanciai dalla scoglio. Appena toccai l'acqua mi sentii a casa. Non sapevo perché, ma il mare era la mia casa. L'oceano era parte di me.
Risalita in superficie, notai molti schizzi e con mio grande divertimento vidi che quasi tutti mi avevano seguito e si erano buttati in acqua. Era sempre così, serviva prima qualcosa che li spingesse a credere che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Gli altri risalirono attraverso le scalette, io mi arrampicai sullo scoglio, sotto altri incitamenti da parte dei ragazzi. Zac mi guardava come se fossi matta, e quando misi piede di nuovo sullo scoglio, mi sorrise ed io distolsi lo sguardo.
"Salto da quello più alto." Dissi a Denise.
"Cosa? Sei fuori."
"Si vive una volta sola." Risi. Ero troppo ubriaca. Salii ancora le scalette fino ad arrivare a uno scoglio veramente alto. Guardai in basso. Era solo acqua, era la mia casa.
Gli altri urlavano, applaudivano e alcuni si spaventarono anche. Luke stava salendo per cercare di farmi ragionare, ma io, prima che potesse bloccarmi, mi lanciai. L'avevo già fatto da quello scoglio così alto.
Appena fui in acqua, gli altri urlavano ancora di più e si lanciarono anche loro, ma da scogli più bassi. Zac fu l'unico, oltre a me, ad essere riuscito a buttarsi da quello più alto.
Continuarono i tuffi e una volta che ci fummo stancati, andammo di nuovo in spiaggia e ripartì la musica. Io continuai a ballare un po' con tutti, prima con uno, poi con un altro, poi con un'altra ancora, con uno di nuovo. Mi divertivo moltissimo. Finché non si avvicinò a me Zac.
"Balli?" Domandò.
"Si." Annuii, senza sapere bene cosa stessi facendo. Ero forse impazzita?
Per mia sfortuna partì un lento, feci in tempo a riconoscerlo, era 'all of me' di John Legend, una delle mie canzoni preferite.
"Ti piace la canzone?"
"Si." Risposi secca.
"Ora chi è che risponde a monosillabi?" Rise.
"Senti, non sono qui per discutere con te, non so nemmeno perché ho accettato di ballare!"
"Forse perché sei ubriaca, che dici?" Suggerì sicuro di se, cosa che mi irritò.
"Potrebbe essere così."
Il resto della canzone la ballammo in silenzio, cercavo di far vedere sempre di meno il sorriso che mi compariva sulle labbra ogni volta che incrociavo il suo sguardo magnifico. Mi teneva le mani intorno alla vita ed io le mie sulle sue spalle, quando cominciò l' altra canzone, più movimentata, mi dispiacqui per non essere stata tra le sue braccia in eterno.