Capitolo 5 - Il portavoce del Gran Consiglio

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I passi si fecero sempre più vicini. Il terrore mi pervase in un istante. Cosa avrei dovuto fare? Sarei stato in grado di difendermi? Dalton lo sarebbe stato? I miei film mentali durarono relativamente poco. La porta della cucina si spalancò e un ragazzo entrò, con tanto di maschera sul volto. Aveva in mano una pistola. La sollevò e la punto contro Dalton. Quest'ultimo, indietreggiò, con il coltello sempre alla mano, e si portò acanto a me. L'uomo avanzava, costringendoci a indietreggiare sempre di più.

Poi, l'uomo con la maschera scoppiò a ridere, così come Dalton. Si tolse la maschera e vidi il volto di Jared.

-Bastardi!- urlai, ridendo anche io. Me l'avevano fatta. Ci avevo creduto come uno stupido. Mi rilassai. La porta di casa si aprì ed entrò Caleb, con tanto di valigie.

-Mi aiutate?- urlò, ci precipitammo da lui per prendere le valigie. Porse una lettera a Jared.

-L'ho trovata fuori sullo zerbino- disse. La busta era color latte, con sopra scritto a mano, in corsivo "Al primo Alpha". Jared spalancò gli occhi e si voltò verso Dalton che aveva afferrato una valigia. Quest'ultimo lo guardò stranito, quando lui ruotò leggermente la lettera per fare intravedere anche al capo la dicitura riportata sul retro. Improvvisamente si bloccò, deglutendo, e allungò la mano per afferrare la busta. La tensione nell'aria era palpabile, così Dalton aprì la busta, che non aveva sigillo, ed estrasse la lettera. Poi alzò gli occhi su di noi.

-Filate ora, novellini, non è roba per voi- ci disse, facendo segno a Jared di portarci su. Così fece, lasciandoci nella nostra stanza. Mi sentivo... escluso.

-Non muori dalla voglia di leggere quella lettera?- chiesi a Caleb, che sorrise.

-No, perché l'ho già letta- confessò, io spalancai la bocca, lui piano estrasse il telefono e mi porse una foto fatta prima alla lettera.

-Sei un genio- lo lusingai, cominciando a leggere.

Al primo Alpha della Eta Beta.

Il Gran Consiglio si è riunito oggi a New York. La situazione è critica. Abbiamo motivo di credere che vi sia un Omega in giro. La figura, abolita anni fa, non dovrebbe più esistere. Riteniamo, per tanto, che il Suo compito sia quello di consegnarci il suddetto Omega in modo da permetterci di estirpare, dalla sua mente, gli insegnamenti da lui ricevuti. Raccomandiamo la più assoluta discrezione sulla faccenda. Ci consegni l'Omega e non verrà deposto. Le autorità locali hanno coperto il primo dei tanti omicidi che, senza la Sua collaborazione, avverranno alla Ohio State University.

Restiamo in attesa di una Sua imminente comunicazione.

Il portavoce del Gran Consiglio

Guardai Caleb negli occhi.

-Hai idea di cosa significhi sta roba?- domandai, lui scosse la testa.

-Non lo so ma sembra qualcosa di grosso. Cosa credi che sia il Gran Consiglio?- mi chiese, prendendo il telefono che gli riporsi.

-Credo sia tipo quelle organizzazioni che creano le confraternite, dove vanno quelli che finiscono l'università. Ma, qui parla di omicidi- risposi, sdraiandomi sul comodo letto. Lui digitò qualcosa su internet, poi spense il telefono, sconfitto.

-Non è possibile capire quale Gran Consiglio sia. Dovremmo avere più informazioni!- protestò, evidentemente voglioso di avere novità. Sorrisi. Avevamo qualcosa da scoprire. Il mio cellulare vibrò, lo presi e lessi il messaggio whatsapp: Aula 312 tra mezz'ora.

Il numero era sconosciuto e non potevo vedere l'immagine del profilo. Caleb vide che ero dubbioso, così si sporse per vedere il messaggio.

-Dovrei andare?- chiesi, lui scrollò le spalle.

-Probabilmente è solo Alexis. È nel suo stile- disse, io annuii. Sì, probabilmente era così. Cosa mai mi sarebbe potuto capitare, d'altronde, in un'aula universitaria in pieno giorno?

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