Capitolo 25 - Merda

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Il primo rumore fu quello di vetri rotti. Il secondo rumore fu quello delle cartucce sparate dalla canna di fucile. Il terzo rumore fu il più inquietante: l'urlo disperato di Sebastian.

I rumori cessarono e un suv nero si allontanò di gran carriera dalla confraternita.

Io ero in piedi, pistola alla mano, che correvo in direzione del suv. Questo svoltò non appena raggiunsi l'uscita. Merda, pensai. Rientrai immediatamente nella casa, appena vidi Jared che tentava di arginare la ferita al petto di Sebastian. Merda. Accorsi immediatamente.

-Devi tamponarla dal basso verso l'alto- dissi al ragazzo, che mi fissò di sbieco.

-Sono all'ultimo anno di medicina, genio- disse, continuando a premere sulla ferita, mentre Julian arrivava da dietro con una bottiglia di Whisky.

-Questo farà male- avvisò Jared, per poi aprire la bottiglia e cospargere il corpo di Sebastian, ferita inclusa. Lui urlò, dimenandosi, mentre Dalton lo teneva fermo dalle spalle e io dalle gambe.

-Avete chiamato l'ambulanza?- chiesi, Dalton annuì. Guardai Sebastian in faccia: non sembrava in grado di farcela. Sarebbe, con ogni probabilità, morto prima dell'arrivo dei soccorsi. Jared era sudato, ce la stava mettendo tutta. Io, dal canto mio, dovevo fare il mio lavoro.

-Sebastian, Sebastian! Mi senti?- domandai, lui annuì, scosso dai tremiti. Merda.

-Chi è il tuo complice. Chi ti ha sparato? È stato lui?- chiesi al ragazzo, che mi fece cenno di avvicinarmi. Così feci, lui mi sussurrò all'orecchio con le sue ultime forze.

-Il G...gran Consiglio ha sp...spar...- disse, prima di chiudere gli occhi per sempre. Jared urlò, tentando la rianimazione, quando cominciavano a sentirsi le sirene dell'ambulanza. Merda, non mi aveva detto praticamente un cazzo. Mi alzai, scalciando una sedia e appoggiando una mano al muro. Appoggiai la testa all'intonaco e la sbattei piano, per poi schiaffeggiare la parete e voltarmi, dove Dalton, con le mani piene di sangue, mi fissava.

-Devi trovarli- disse, mi accorsi degli occhi in lacrime –Devi trovare chi ha fatto questo. Stanno uccidendo la mia famiglia. Trovali, arrestali- disse, quando Julian si avvicinò docilmente e lo abbracciò, lasciando che Dalton piangesse le proprie lacrime. Chiusi gli occhi, motivato da tutto ciò. I soccorsi entrarono, quando presentai il distintivo e spiegai velocemente che la morte non doveva essere segnalata alle autorità, diedi il mio numero e lasciai ai paramedici il corpo di Sebastian. Sollevai il telefono, scrissi un SMS a Georgina: Ne è morto un altro.

Ero più motivato di prima. Afferrai Dalton per le spalle, lasciando Julian con Jared, e me lo portai sino alla porta della dispensa, poi lo lasciai.

-Aprila- ordinai, lui estrasse la chiave che sapevo essere in tasca (non l'avevo più trovata sulla mensolina) e la aprì. Appena varcammo la porta della dispensa, ci accorgemmo immediatamente che qualcosa non andava: l'altra porta era aperta. Corsi e notai il particolare piuttosto poco sfuggente: non vi erano i cadaveri di Miguel e Caleb. Merda.

Tornammo nel salotto, quando vidi la polizia del campus ammanettare Julian e Jared.

-Fermi- gridai, loro si voltarono, io mostrai il distintivo.

-FBI, c'è un indagine federale in corso, può chiamare il rettore che confermerà tutto. Non può arrestare nessuno- ordinai, loro si scusarono e lasciarono andare i due ragazzi. Sospirai, mi stavano per portare via Julian, non lo avrei permesso.

Fissai il corpo di Blake, ancora a terra sotto al camino e decisi il da farsi.

Chiamai tutti a raccolta in cucina, dato che in salotto c'era una moltitudine di vetri da pulire. Appena ebbi l'attenzione di tutti, mi schiarii la voce e cominciai.

-È ora di dare spiegazioni. L'assassino della Eta Beta non esiste. A tal proposito ho due teorie che abbracciano la medesima base di partenza: Sebastian era la spalla di qualcuno. Il Gran Consiglio ha dettato la propria legge, ordinando a un soggetto X di uccidere tutta la confraternita tranne un ragazzo, ovvero Sebastian "l'avvocato" Powell. Da qui, si evince la mia teoria, ovvero che questo soggetto, l'omega, abbia, in un certo qual modo, eluso il controllo del Consiglio, fingendo le morti per un qualche motivo che non so. L'assassino non esiste, perché non vi sono delle morti, e vi sarebbero due soggetti ad aver orchestrato il tutto, con alle spalle un Consiglio, perciò chiamiamo questo tipo di attività "cospirazioni premeditate di gruppo a sfondo lobbistico", in questo caso si prevede l'attività di una setta e si può sfociare in un accusa di terrorismo strategico. Ma, ritornando a noi. Il colpevole, l'omega, assassino o presunto tale, secondo le mie indagini, è Caleb. Non vi sono prove, non v'è una singola traccia che avvalori la mia ipotesi ma, sono convinto che Caleb non sia morto- spiegai, facendo sbigottire tutti, Julian compreso. Mentre mi accingevo a parlare, sentii degli applausi alle mie spalle e mi voltai, vedendo Caleb spuntare dal nulla.

-Ma bravo, agente speciale Cooper, ti avevo sottovalutato- disse. Aprii la fondina, rendendomi conto che la mia pistola non era presente. Poi, gliela vidi sventolare sorridente come fosse un trofeo. Merda.

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