La divisa Black-Air-Gun era data in dotazione dall'FBI per le missioni sotto copertura che richiedevano una mimetizzazione massima. Era nera, dotata di cappellino e scomparti per armi. Non c'era ovviamente bisogno di sottolineare la sua comodità. Percorsi il vialetto che mi separava dalla confraternita e mi fermai davanti alla grande porta della casa. Guardai l'orologio: le 3 di notte. Avevo studiato metodicamente le attività di tutti i membri ed avevo capito che c'era solo un'ora in cui tutti sarebbero stati a letto: dalle 3 alle 4. Era l'ideale per infiltrarmi all'interno ed esaminare il cadavere. Sospirai, e mi diressi alla finestra del salotto. Mi arrampicai sulla stessa, raggiungendo il cornicione del primo piano. Afferrai il primo appiglio disponibile e mi tirai su sino alla finestra socchiusa che avevo lasciato nella stanza gentilmente assegnatami precedentemente. Spalancai il vetro ed entrai in casa.
Il silenzio riempiva l'ambiente. Camminavo lentamente per non farmi sentire. Arrivai fino alla scala che dava sul salotto, la percorsi, prestando attenzione ai cigolii che potevano fare i vecchi scalini in legno.
Una volta arrivato al piano terra, mi diressi all'altra scala, quella che conduceva alla taverna. Scesi sino alla dispensa situata accanto alla camera degli ospiti. Tutto procedeva senza intoppi.
Una volta raggiunta la destinazione, mi fermai e poggiai l'orecchio alla porta: nessun movimento dall'interno. Afferrai la maniglia e la abbassai, quando la porta si bloccò.
Maledizione. L'avevano chiusa a chiave. Sospirai. Quella chiave sarebbe potuta essere ovunque. Non appena mi voltai, vidi qualcosa luccicare sulla mensola: una chiave in metallo. O erano veramente stupidi, o era la mia giornata fortunata. La presi, era appesa ad un filo bianco. La inserii nella serratura e, lentamente, rotai la chiave, sentendola scattare. Aprii la porta ed entrai, chiudendomela alle spalle. Accesi la torcia che avevo portato e mi guardai intorno: scaffali di cibo in scatola e una porta sulla destra. Mi diressi da quest'ultima, aprendola facilmente. Il freddo filtrava e usciva dalla stanza. La temperatura era talmente bassa da farmi quasi starnutire. Mi trattenni ed avanzai lentamente. Affagottato al centro c'era un tappeto. Lo srotolai, fin quando non emerse il cadavere di Miguel. Mi misi i guanti in lattice che avevo portato, poi respirai. Il corpo non puzzava, lo stato di decomposizione non era avanzato vista la temperatura di conservazione.
Cercavo di capire come fosse morto. Lo spogliai, non vedendo nessun colpo d'arma da fuoco. Trovai, invece, un segno di siringa sul braccio sinistro. L'avevano avvelenato. Notai qualcosa sul collo, così lo voltai e fissai quella macchia strana. Non capivo cosa fosse, sembrava un numero e un simbolo.
Estrassi l'iphone e fotografai quella singolare parte, per poi fotografare tutta la scena e il cadavere. Lo richiusi, stando attento a non lasciare tracce. Mi tolsi i guanti e uscii dalla stanza, richiudendo la dispensa a chiave e riponendo la stessa sull'apposita mensola.
Salii le scale, intento a uscire dalla porta principale, quando sentii un rumore alle mie spalle. Ebbi appena il tempo di estrarre la pistola che, chiunque fosse, mi fu immediatamente addosso. Ricevetti un colpo all'addome, sferrai una gomitata e scansai il mio aggressore, quando mi voltai, brandendo l'arma.
Il volto di Caleb mi apparse, con gli occhi spalancati nel riconoscermi. Gli feci cenno di stare in silenzio e di seguirmi, lui scosse la testa.
-Sei tu l'assassino?- domandò, sussurrando. Scossi la testa, estraendo il distintivo. Lui spalancò nuovamente gli occhi e, a quel punto, mi seguì all'esterno della casa.
Come uscimmo, lui cominciò a urlare.
-Sei un cazzo di sbirro?- chiese, io risi.
-Non sono uno sbirro, sono un agente addestrato. E sotto copertura- specificai, lui scosse la testa incredulo.
-Julian...- iniziò a dire, lo interruppi.
-Julian lo sa- sentenziai, lui fu ancora più sorpreso. Mi resi conto che avrebbe potuto far saltare la mia copertura, ed ero indeciso su come fare. Potevo usare il bastone o la carota. Optai per il bastone.
-Se fai saltare la mia copertura verrai arrestato con l'accusa di intralcio alle indagini. Rischi dai 3 ai 5 anni. Non ti conviene- dissi, lui sputò a terra.
-Col cazzo che faccio saltare la tua copertura, amico. Porca puttana, conosco un agente dell'FBI, ora sì che ci si diverte. Ti aiuto nelle tue indagini- decise, io scossi la testa.
-No grazie, faccio da solo- risposi, quando mi porse il suo cellulare aperto su una foto. Lo presi.
-Cos'è?- domandai, lui fece la faccia da sbruffone.
-Il mio primo aiuto per te-
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Brotherhood
Mystery / ThrillerLa Eta Beta è la più antica confraternita della Ohio State University. E se, un tempo, era gloriosa e popolare, ora trasuda povertà e sembra trascurata. Ma, dietro alla confraternita, c'è un mistero, qualcosa che nemmeno i membri più anziani sanno...