Capitolo 16 - Decisione irreversibile

1.6K 143 17
                                    

Comunicazioni di servizio: Ringrazio TattooOfLove che ha realizzato questo capitolo. Il capitolo è stato narrato in terza persona, per permettere di comprendere meglio le emozioni di entrambi i personaggi. Questo capitolo contiene scene di sesso gay esplicite.

Le gambe divaricate, la schiena dritta, i muscoli delle braccia che gli si contraevano ad ogni respiro, le mani che si flettevano a pugno, la mascella serrata; tutto in lui gridava "Stammi lontano o ti spacco il culo!". Solo una piccola cosa rovinava la messa in scena della sua posa da duro; i suoi occhi gli urlavano - quasi disparati- di afferrarlo e sbatterlo contro il muro.

E in un certo senso, così fece...

A passo veloce ma leggero Cody gli si avvicinò, tanto che Julian fu costretto ad arretrare fino a sbattere la schiena contro la porta.

-Cody... C-cosa stai f-facendo?- balbettò, il cuore perse un battito.

Lui non sembrò neanche udire le sue parole, lo sguardo fisso sulle sue labbra tremanti. Julian, agitato, vi passò sopra la lingua; a quel gesto Cody trasalì. Lentamente, senza esitazione, si chinò su di lui lanciandogli brevi occhiate ardenti e con le labbra tracciò una scia di baci languidi dalla clavicola fino alla mascella di Julian, che ora non stringeva più in una morsa: poteva dichiararsi letteralmente fottuto.

Il cuore iniziò a battergli all'impazzata e dovette imporsi di non far correre le mani tra i suoi capelli per attirarlo ancora di più a sé. Soppresse un gemito ed ignorò le fitte al basso ventre che lo sguardo e i baci di Cody gli procuravano.

L'agitazione lo pervase, portò furtivamente la mano sul pomello della porta e provò ad aprirla.

Con la coda dell'occhio Cody notò il movimento, gli afferrò il polso e con uno strattone glielo portò dietro alla schiena. Julian cercò goffamente, ma con decisione, di liberarsi da quella stretta d'acciaio. Quando ci riuscì, però, Cody lo afferrò e lo spinse contro la scrivania dall'altro lato della stanza.

Il legno del tavolo gli affondò nella carne soda del sedere.

Cody lo sovrastò con il suo corpo possente, costringendolo ad inarcare la schiena, e i suoi occhi azzurri si scurirono, vibrando dal desiderio.

Julian fu scosso da brividi di piacere e ansimò, bramando di catturare le labbra di Cody. Dischiuse le labbra.

Il desiderio lo bruciava, ma quando l'altro iniziò ad avvicinare il viso al suo, allarmato, lo bloccò, appoggiandogli le mani sull'ampio petto.

-N-Non...- Voleva parlare. Voleva dare almeno una risposta alle mille domande che gli frullavano in testa, ma non riusciva a darvi voce.

Come abbiamo fatto a finire in questa situazione? Cosa ne uscirà fuori? È giusto continuare? Voglio continuare?

Cazzo, sì!

Julian vide Cody esaminarlo e fu quasi certo che avesse notato il suo volto distendersi e liberarsi dall'agitazione. Era comunque teso ma questa volta non fermò Cody dall'avventarsi su di lui e catturargli le labbra per coinvolgerlo in un bacio feroce e travolgente.

Le mani di Julian risalirono lungo la sua schiena e gli graffiarono la pelle. Raggiunse i suoi soffici capelli scuri e li strinse fra le dita. Le braccia di Cody gli circondarono i fianchi e lo strinsero possessivamente. Le labbra si avvinghiarono e le lingue giocarono fra loro, prima nella bocca di uno poi in quella dell'altro. I denti cozzavano e i respiri divenivano sempre più pesanti e ansanti. L'elettricità fra loro era come esplosa in un nano secondo, tutta in una volta.

Le mani di Cody si infilarono sotto la sua maglietta e gli accarezzarono gli addominali. Risalirono fino ai pettorali e gli torturarono dolcemente i capezzoli con i polpastrelli. In un impeto gli afferrò l'orlo della maglietta e gliela sfilò velocemente per poi coinvolgerlo nuovamente in un bacio da togliere il fiato.

Julian tremava sotto il corpo dell'altro, era così bello essere fra le sue braccia forti. Ma non poteva evitare la strana sensazione che gli diceva di allontanarlo e uscire dalla stanza senza voltarsi.

Cody interruppe il bacio con uno schiocco e lo fece voltare.

La schiena di Julian premeva contro il petto dell'altro, che per aumentare il contatto premette l'erezione contro il suo sedere. Nel sentire quell'asta dura contro di lui non riuscì a trattenere un gemito d'estasi. I capelli gli furono strattonati di lato in modo che l'intero collo fosse alla mercé di Cody, che si avventò su di lui, appoggiando le labbra sulla sua clavicola e risalendo lungo il collo. Quando fu vicino all'orecchio aprì la bocca ed iniziò a succhiare.

Lo marchiò. Forte.

Alternando l'assalto a leggere carezze della lingua.

Alla fine, si scostò lentamente e osservò orgoglioso il bellissimo succhiotto violaceo: la prova inconfutabile che ora lo possedeva.

-Rilassati- gli sussurrò Cody all'orecchio -Pensa solo a sentirmi-

Okay. Poteva farcela... Sì... Ma ora, tu, pensa solo a scoparmi!

Strusciò il sedere contro il pene dell'altro, a dividerli ancora troppi vestiti.

Cody spinse il busto di Julian sulla superficie della scrivania e con un gesto deciso gli strattonò jeans e boxer in un unico movimento, e questi si raggomitolarono ai piedi del ragazzo.

Si inginocchiò dietro di lui e gli divaricò le natiche. Non ebbe neanche un attimo di esitazione: vi affondò la faccia e lo penetrò brutalmente con la lingua.

Julian sussultò. Spalancò occhi e bocca trattenendo un sonoro gemito. Si aggrappò alla scrivania, nel vano tentativo di trattenere un urlo di sorpresa, e tutto ciò che vi era sopra cadde rumorosamente a terra. Era in estasi, non riusciva a pensare a nulla che non fosse quel gran figo dell'FBI che gli stava praticamente sfondando il culo con la lingua. Julian allungò una mano dietro di sé e gli afferrò, disperato, i capelli, desideroso di più attenzioni. Il suo corpo si dimenava senza controllo e così Cody gli afferrò i fianchi per immobilizzarlo.

Lo penetrò a fondo e appiattì la lingua. Gli assestò uno schiaffo su una natica, che poi strinse avidamente.

Questa volta Julian tremò sconquassato e cercò di diminuire quella straziante e assolutamente paradisiaca sensazione che gli procurava la lingua di Cody.

Julian voleva disperatamente afferrarsi il cazzo per darsi un minimo di sollievo, ma non osava muoversi per paura che Cody interrompesse quella deliziosa tortura.

All'improvviso l'agente si staccò e trascinò Julian verso il letto di Alexis.

-Ferma... Fermati, Cody-

Quella sensazione negativa che sentiva nello stomaco riusciva comunque a vincere tutto il piacere che Cody gli stava dando e, anche se controvoglia, doveva riuscire a scacciarla, o quantomeno provarci. Ed in un momento di lucidità riuscì a tirare fuori alcune delle parole che più gli vorticavano in testa. Fece un passo indietro per allontanarsi da Cody e gli puntò addosso uno sguardo color caffè.

-Sei sicuro?- sbottò con un tono più aspro di quello che avrebbe voluto

-Insomma, sei etero, e fidanzato- gli fece notare -Io non sono il terzo incomodo né la prima esperienza gay di nessuno-

Ormai non poteva più tornare indietro. Quantomeno la sensazione negativa era scomparsa non appena le parole avevano iniziato a scorrergli fuori dalle labbra.

Lo sguardo di Cody si ammorbidì mentre questi faceva un passo avanti per ritrovarsi nuovamente vicino al corpo fremente di Julian. Si guardarono negli occhi per un momento infinito, interminabile, entrambi speravano che non finisse mai.

Cody gli porse silenziosamente la mano, in una tacita domanda: "Ti fidi di me?".

E Julian andò in frantumi.

Automaticamente la sua mano afferrò saldamente quella tesa dell'altro: "Sì".

BrotherhoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora