Dovevo escogitare un modo per poter spiare ciò che si dicevano. Ma, ovviamente, non potevo, dal momento che mi avevano affidato una balia. Mi voltai verso il mio nuovo compagno di avventure, Julian. Il ragazzo mi stava gentilmente accompagnando ai dormitori, il che era un bel modo di dire che mi stava tenendo d'occhio perché in casa dovevano far sparire un cadavere.
Ci ero così vicino, avevo la possibilità di coglierli sul fatto, ma non dovevo agire frettolosamente. Si sarebbero fidati di me, in un modo o nell'altro. E Julian era la chiave di tutto. Dovevo forzare sulla sua attrazione verso di me per poter avere più dettagli, solo che non sapevo fingere di essere gay. Mi concentrai, voltandomi e facendo gli occhi che avrei fatto se fosse stata una ragazza.
-Perché ti hanno assegnato come mia balia? Non si fidano di te?- domandai, con la voce abbastanza roca da farlo sussultare. Era come una partita a scacchi, primo colpo inflitto perfettamente. Si schiarì la voce.
-Per fare cosa?- rispose, quando sorrisi, facendolo ancora sussultare. 2-0 per me.
-Far sparire il cadavere- decisi di azzardare, lo vidi strabuzzare gli occhi, poi scoppiò a ridere. Ero confuso, il che non accadeva spesso. Mi voltai verso di lui.
-Cosa c'è di divertente?- chiesi poi, guardandolo con un sopracciglio alzato.
-Stai provando a estorcermi informazioni sfruttando la mia omosessualità? Ti informo che, anche se l'agente dell'FBI sei tu, non sono uno stupido. Riconosco un gay da uno che vuole sembrare gay- rispose, a mia volta sorrisi e mi rivoltai verso la strada. 2-1.
-Hai ragione. Però, come hai detto tu, sono un addestrato agente del bureau, per questo mi accorgo quando menti. E so che c'è un cadavere. So anche che tu non sei coinvolto. Sei troppo perfetto per essere un assassino, Julian Murphy. Dimmi cosa sai e io ti aiuterò a non essere il prossimo morto- proposi, cercando di farlo ragionare. Lo vidi pensoso, mentre piano piano stavamo raggiungendo il dormitorio. Il silenzio era calato tra noi, proprio quando pensavo che non avrebbe più risposto, aprì la bocca.
-Ammettiamo che ci sia un cadavere. Ammettiamo che io ne sia a conoscenza, che io abbia persino aiutato nell'occultarlo. Non tradirei mai la fratellanza per questo. Detto da me è strano, dato che ho sempre odiato le confraternite. Ma sai cos'è? Tutti la dentro, mi sono stati vicino. Ho amici finalmente e... sono fottutamente felice. Quindi no, non c'è nessun cadavere e no, non mi serve protezione da un presunto assassino- rispose, io annuii, compiaciuto. Lo avevo sottovalutato e ne pagavo le conseguenze. 2-2, ma la partita non era ancora finita. Svoltammo l'angolo e vidi la strada deserta. Era passato da poco mezzogiorno, era normale.
Mi voltai e presi Julian per un braccio, spingendolo nell'erba con la schiena contro un albero. Ero più alto di lui, perciò non mi fu difficile bloccarlo contro il tronco. Non si dimenava, stranamente. Non pensava potessi fargli qualcosa di male, sapendomi un agente del bureau, ma si sbagliava. Non avevo dei metodi molto convenzionali.
-Ti do un'ultima possibilità- dissi al ragazzo, che mi fissava negli occhi. Nei suoi vidi una profonda tristezza. Una solitudine costante. Il bisogno di sentirsi amato, di amare qualcuno. La voglia di avere amici. La sensazione di essere sbagliato. Vidi gli errori di una vita e le gioie che avrebbe desiderato avere. Mi resi conto di quanto era fragile ma appariva forte. Di quanto non meritasse quello che stava per succedere.
Nella mia testa, mi dissi che quello era lavoro, che era ciò che un buon agente avrebbe dovuto fare. Nel mio cuore, qualcosa non era d'accordo. Mi avvicinai lentamente e poggiai le mie labbra sulle sue, sfiorandole dapprima, per poi impossessarmene. Erano così carnose, erano così belle... era strano baciare un uomo. Ma non era diverso dal baciare una donna.
Il ragazzo mi scansò, per riportarsi sul vialetto a passo veloce. Lo raggiunsi e lo bloccai.
-Cosa hai?- chiesi, lui si voltò, con le lacrime agli occhi.
-Hai usato la mia debolezza contro di me. Mi hai baciato sapendo che sarei stato male, mi hai fatto provare gioia, dolore, tristezza. Cosa vuoi da me? Vuoi che ti dica la verità? Sì, Miguel è morto. Era nel nostro salotto. Sì, lo stanno sistemando nella stanza frigo della dispensa. Non so chi è l'assassino. Sei contento ora? Sei contento che ho tradito gli unici amici che ho? Sei contento di avermi reso la tua puttana? Che cazzo di agente è uno che fa questo? Che cazzo di uomo è uno che sfrutta un ragazzo per la sua debolezza più grande?- urlò, lo lasciai andare, lui corse via da me lasciandomi solo in mezzo al vialetto. Mi appoggiai a un albero e ripensai alle sue parole. Aveva ragione. Che razza di uomo ero? Avevo vinto, ma avevo l'amaro in bocca. Non per il bacio, ma per le sue taglienti parole. Aveva ragione, su tutto. 3-2.
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Brotherhood
Mystery / ThrillerLa Eta Beta è la più antica confraternita della Ohio State University. E se, un tempo, era gloriosa e popolare, ora trasuda povertà e sembra trascurata. Ma, dietro alla confraternita, c'è un mistero, qualcosa che nemmeno i membri più anziani sanno...