Capitolo 3

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Era arrivato febbraio e la scuola era chiusa per via di Carnevale. Ingrid era distesa sul letto, indossava ancora il pigiama e fissava il suo nuovo telefono. Glielo aveva regalato Mirko dopo una solita giornata di studio con Alice e Francesco.

"Ragazza del parco, puoi guardare cosa c'è nel mio zaino? Qualcosa mi da fastidio alla schiena."le aveva detto. Lei si era rifiutata ma poi, vedendo che il ragazzo insisteva decise di guardare:"Non c'è niente, hai solo dei libri.".

"Guarda meglio.".

"Ma non c'è niente! Aspetta, hai una scatola, forse è questa che ti da fastidio?"la ragazza aveva in mano un pacco regalo e lo mostrò a Mirko, che, sorridendo, rispose:"Sì, è questo. Però se lo infili di nuovo nel mio zaino  mi darà ancora fastidio; senti, prenditelo tu, a me non serve.".

"Ma è un regalo!"e, mentre Ingrid si faceva mille domande, il ragazzo le prese la mano e le diede la scatola:"Ci vediamo domani pomeriggio, ragazza del parco.".

Quando ritornò a casa e appoggiò il regalo sulla scrivania in camera sua, la ragazza rimase a fissare il pacchetto per molto tempo e, quando decise di aprirlo, stentò un paio di volte. Fu molto sorpresa quando si ritrovò in mano un telefono, affianco a esso c'era un bigliettino con su scritto:"Cerca di non rompere anche questo, grazie"poi c'era la firma di Mirko.

Adesso, mentre ripensava a questa scena, sorrideva, poi si accorgeva della piega che avevano preso le sue labbra e ritornava seria.

"Mi ha preso la mano!"pensò Ingrid girandosi e rigirandosi sul letto:"No, stai seria. Lui è solo uno sbruffone; lo fa con tutte."si sedette a gambe incrociate e si diede uno schiaffetto alla guancia, poi si guardò la mano:"E' stata come una scossa elettrica.". Era stata la seconda volta che percepiva quella strana sensazione, la prima era avvenuta quando era caduta sopra a Mirko per riprendersi l'auricolare; se ci pensava, riusciva ancora a sentire il respiro e il battito del cuore del ragazzo.

Un brivido le percorse la schiena:"Concentrati! Ora vai a fare i compiti. Anche se la scuola è chiusa non vuol dire che non devo studiare.". Dopo essersi stiracchiata, si guardò un'ultima volta la mano, poi si alzò, si trascinò verso la scrivania e prese un libro.

Passarono due ore e, all'improvviso, Ingrid udì qualcosa vibrare; alzò subito lo sguardo dai libri per guardarsi attorno, ma, non notando niente, riprese a leggere. Quando sentì per la seconda quel rumore, camminò per la stanza con le orecchie tese, cercando di capire la sua fonte.

Arrivò vicino al letto e il suono si fece più evidente, però, subito dopo, si ammutolì, lasciando la stanza immersa nel silenzio.

La ragazza, nonostante ciò, rimase ferma aspettando che quel rumore ricominciasse e così fu. Allora si avvicinò piano piano al rumore e si ritrovò davanti al nuovo telefono.

"E' acceso!"esclamò Ingrid portandosi subito una mano davanti alle labbra. Prese in mano quell'apparecchio che stava vibrando: qualcuno la stava chiamando.

"Pronto?"timidamente rispose alla chiamata.

"Finalmente rispondi! Ragazza del parco, è davvero tanto difficile parlare al telefono?"era una voce molto familiare e Ingrid capì subito di chi si trattasse, ma decise comunque di chiedere chi le stesse parlando.

"Sono Mirko, chi vuoi che sia."fu la risposta.

La ragazza alzò gli occhi al cielo:"Non ti conosco."e mentre stava per chiudere la chiamata il ragazzo disse:"Prima che tu spenga il telefono, perché so che lo farai, dovresti dirmi qualcosa, una parolina magica che inizia con la lettera "g"."il suo tono era furbetto.

La Ragazza Del Parco {in revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora