Capitolo 11

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Davanti alla scuola arrivò il pullman. Tutti gli studenti delle due classi erano molto pimpanti per la gita che li attendeva.

L'insegnante iniziarono a fare l'appello e, man mano che pronunciava dei nomi, gli alunni salivano sul mezzo.

"Ci sediamo vicine, vero?"chiese Alice sorridente.

Ingrid annuì, era poco concentrata, perché stava studiando ogni singolo studente.

La ragazzina catturò la sua attenzione con la mano:"Stai cercando qualcuno?".

"No."rispose la compagna infastidita e cominciò a vagare di nuovo con lo sguardo.

"Se stai cercando Mirko posso dirti che è già salito.".

Ingrid si irrigidì a quel nome:"Non... lo... stavo... cercando...".

"No, certo che no. Non sono stupida, sai?".

Il professore chiamò Alice:"Redaelli!".

"Presente!Sono qui!"esclamò la ragazzina, prima di salire rivolse uno sguardo malizioso all'amica che era rimasta ferma:"Continueremo il discordo dopo, non puoi scappare. Il viaggio sarà molto lungo, moltissimo!".

Quando anche Ingrid montò sul pullman, si sedette accanto ad Alice. Vicino a lei era rimasto un posto occupato semplicemente da uno zaino.

"Di chi è quella borsa?"domandò incuriosita Ingrid mentre si sistemava sulla seduta.

Alice aprì bocca, ma venne bloccata da un ragazzo che si sedette sul posto vuoto:"Buongiorno, ragazza del parco.".

La ragazza si voltò e arrossì bruscamente nel vedere due occhi verdi che la fissavano:"Perché ti sei seduto?".

Mirko ridacchiò:"Anche la mia classe ha vinto il torneo di pallacanestro, non hai visto i risultati?".

"No! Cioè, sì! Ma perché ti sei seduto qui?".

"E perché no?".

Ingrid si ammutolì, poi riprese a parlare a bassa voce:"Non ti imbarazza?".

"Cosa?"chiese normalmente il ragazzo.

"Abbassa la voce."lo rimproverò l'amica ancora rossa in volto; gli fece cenno di avvicinarsi, così da potergli parlare vicino all'orecchio. Mirko ancora confuso si avvicinò e la compagna riprese a sussurrare:"Non ti imbarazza parlare e stare vicino a... me?Insomma, prima del torneo tu...".

Il ragazzo sorrise:"Io?".

"Tu hai detto quella cosa...".

"Cosa?".

"Quella!".

Mirko scoppiò a ridere:"Sei veramente divertente quanto ti senti a disagio, ragazza del parco.".

Ingrid si allontanò arrabbiata:"Sbruffone. Sai solo prendere in giro le persone.".

Quando il ragazzo si calmò, si avvicinò all'orecchio dell'amica e sussurrò:"Non mi sento in imbarazzo, perché so che provi gli stessi sentimenti nei miei confronti, ragazza del parco.".

La ragazza si voltò di scatto: non si aspettava quella frase; però la persona davanti a lei aveva ragione.

Si guardarono negli occhi. Erano molto vicini e Ingrid riusciva a percepire il respiro del ragazzo sulla sua pelle. Un brivido le percorse la schiena, il cuore le batteva forte e le gambe iniziarono a tremarle.

"Cosa state facendo voi due?"chiese pimpante Alice che li stava osservando da molto tempo:"Cosa vi sussurravate all'orecchio? Ingrid, sai che sei rossa come un pomodoro?".

La Ragazza Del Parco {in revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora