La risata e le parole taglienti di Trè continuano a seguirmi per tutto il tragitto di ritorno,mentre lacrime salate non smettono di uscire dai miei occhi.
Come può essere così stronzo?Fino a qualche settimana fa mi implorava di parlare con lui e dirgli cosa avessi,e adesso che ho finalmente deciso di dirgli tutta la verità mi tratta così.
Gli uomini sono così stronzi ed incoerenti.
Presa dalla rabbia,tiro un calcio al primo bidone della spazzatura che mi trovo avanti con tutta la forza che ho in corpo,facendolo abbattere sul marciapiede e facendo spargere tutti i rifiuti sull'asfalto.
Mi porto le mani alla pancia accarezzandola,è diventata quasi un'abitudine ormai.
Bene fagiolino,saremo solo io e te. Spero che tu non abbia gli occhi di tuo padre,mi ricorderebbero troppo lui.
Cammino per le strade solitarie ancora in lacrime, essendo felice di non aver trovato nessun malintenzionato.
Dopotutto chi vorebbe stuprare una ragazza che cammina in mezzo alla strada in lacrime ed incinta?
Dopo un pò arrivo sotto casa di Frank.
Non me la sento di andare a casa mia,Marg e Dan farebbero troppe domande a cui non sono pronta a rispondere,e di sicuro Frank non ne farà. Almeno credo.
Salgo i tre scalini del portico e poi busso alla porta sperando di non interrompere niente a quest'ora,ma dopo qualche minuto un Gerard tutto scapellato e annoiato viene ad aprire la porta.
-Ciao- saluto cercando di non singhiozzare.
Sono sicura al cento per cento che se fosse stata un'altra occasione mi avrebbe mandata a fanculo per averlo disturbato a quest'ora del mattino,ma avrà sicuramente notato la mia faccia sconvolta e disperata e quindi mi fa spazio per entrare.
-Vieni Julia,Frankie è di là- il suo sguardo furioso precedente lascia spazio ad uno sguardo tenero,e mi poggia una mano sulla spalla per consolarmi.
-Gee,chi è alla porta?- urla Frank dal salotto,ma quando mi vede avanti a lui con espressione probabilmente disperata,corre ad abbracciarmi e io inizio a singhiozzare più forte sulla sua spalla.
-I-io vi lascio soli. Vado a dormire- Gerard compare sulla soglia del salotto.
-Ciao Gee- Frank lo saluta e poi mi porta sul divano ancora accoccolata a lui.
Continuo a piangere per più di mezz'ora ancora e Frank mi accarezza dolcemente i capelli,lasciandomi sfogare senza problemi.
Quando ormai sento che le lacrime si sono consumate mi porge un pacco di fazzoletti e asciugo le mie guancie.
-Ha detto che non si prende responsabilità per cose che non vuole. Hai capito? Come se poi io lo avessi voluto,però adesso lo voglio e me ne prenderò cura. Ha detto che mi voleva solo scopare. Non mi è parso che gli dispiacesse quando quella sera mi ha sbattuta per bene.Non me ne frega più un cazzo di lui,basta!È uno stronzo patentato e deve solo andare a farsi fottere. Spero tanto che nessuna troietta più gliela dia,così rimarrà in bianco per sempre. Lo odio,lo odio,lo odio!- urlo prendendo a pugni i cuscini del divano davanti a un Frank confuso,ma che rimane in silenzio aspettando che io finisca.
E così faccio dopo un pò.
-Ho capito che ce l'hai con Trè,ma non ho ben capito il contesto perchè ho un sonno tremendo e sono le due e mezza del mattino.Che ne dici di riparlarne tra qualche ora quando ti sarai calmata e riposata per bene?- mi dice gentilmente,come se fossi una bambina piccola.
-Va bene- annuisco tirando su col naso
-Ti ho bagnato tutta la maglietta-dico
-Fa niente,ne ho altre-fa un mezzo sorriso
-ehm Frank?- lo chiamo
-Si?- risponde
-Potrei dormire qui?- chiedo con occhi dolci
-Ehm...certo- annuisce e si dirige verso le scale,ma prima che le salga lo richiamo.
-Frank?-
-Che c'e?-
-Grazie....e ti voglio bene-
-Ti voglio bene anch'io piccola combinaguai-
Un piccolo sorriso mi sorge spontaneo sulle labbra.
Dopo un pò mi addormento pensando agli occhi azzurri di Trè e il suo sguardo quando gli ho dato la notizia.**************
Qualche ora più tardi mi sveglio con un terribile mal di testa dovuto sicuramente alle lacrime,o al baccano che stanno facendo i due piccioncini in cucina.
Ma è possibile che abbia degli amici che non sanno cucinare in silenzio?
Un odore di pancakes mi arriva dritto alle narici facendo risvegliare il mio stomaco che chiede pietà.
Sbuffo alzandomi di scatto dal divano,provocandomi un fastidioso giramento di testa.
Che palle!
-Hey Jay,ti sei svegliata-Frank arriva in salotto con un enorme sorriso,e mi da un bacio in fronte -come ti senti?-
-Meglio Frank,grazie- faccio un debole sorriso
-Quindi,mi vuoi parlare di quello che è successo?- chiede titubante dopo qualche secondo di silenzio.
Annuisco ed inizio a spiegargli tutto dall'inizio guardando la sua espressione mutare dopo ogni frase crudele a me rivolta.
Ripensando agli avvenimenti di qualche ora prima la testa inizia di nuovo a girarmi.
-Frank,scusa se ti annoio,ma potresti portarmi un bicchiere di acqua e zucchero?Mi gira la testa-gli chiedo cercando di mantenere la calma,mentre inizio a girare insieme alla stanza.
-Jay,Jay,che succede?-Frank con gli occhi sgranati ritorna dalla cucina dopo essere andato a prendere dell'acqua,con un Gerard confuso al suo seguito.
-Hey stai bene?-Gerard si allarma e mi porge il bicchiere di acqua.
-M-mi gira tutto...-biascico cercando di prendere il bicchiere dalle sue mani,prima di vedere il buio.***************
Non saprei dire quanto tempo sia passato di preciso dal mio svenimento,ma deve esserne un bel pò dal momento che quando riapro gli occhi mi ritrovo circondata da Frank,Gerard,Dan e Marg i quali mi guardano a braccia conserte evidentemente arrabbiati.
-Hey,come ti senti?- il mio amico,ormai preferito,mi sorride dolcemente accarezzandomi i capelli.
-Uhm,meglio grazie.D-da quanto tempo sono svenuta?- chiedo
-Circa quaranta minuti.Stavi per prendere il bicchiere di acqua che ti stavo porgendo e sei crollata- mi spiega-sono quasi morto di paura-
-Scusami Frankie,non avevo mangiato nulla. Sarà stato un calo di zuccheri-Frank mi porge un bicchiere di acqua e mi alzo a sedere sul divano,facendo piano per non avere un altro malessere.
Bevo piano sentendo lo sguardo dei miei amici addosso che mi perfora quasi le membra.
-Che ne dici di mangiare qualcosa?-chiede poi Gerard e io annuisco felice,rimandando di un altro pò la conversazione con i due.
Raggiungo la cucina aggrappata al braccio del mio amico,poichè mi sento le gambe molli.
Appena Gerard mi mette avanti un piatto di pancakes,inizio ad ingurgitarli senza neanche gustarli come dovrei data la molta fame.
Dopo aver finito di abbuffarmi ed aver ringraziato i due fidanzati della loro ospitalità e gentilezza e soprattutto essermi scusata per il disturbo,Mag e Dan mi trascinano fuori dalla casa e iniziano con l'interrogatorio mentre ci dirigiamo a piedi verso casa.
-Dove sei stata stanotte?-inizia Marg
-In giro...-rispondo vaga
-In giro comprende Trè?-Dan chiede con tono pungente guardandomi con uno sguardo accusatore.
-Forse...-ammetto con un filo di voce
-Okay non girarci intorno. Dicci che è successo e perchè non sei tornata a casa- Marg mi tira per un braccio e mi ferma
-O-okay- esclamo colta di sprovvista dalla sua schiettezza -ma non qui,andiamo da un'altra parte- mi libero dalla sua presa sul mio braccio e mi incammino verso il parco più vicino.
I miei amici mi seguono in silenzio per tutto il tragitto,anche se di pochi minuti,e non appena mi fermo vicino ad una panchina un po più isolata dalle altre si siedono mentre io rimango in piedi.
-Bene,adesso vi dico tutto-sospiro rassegnata.
-Per farla breve stanotte sono andata da Trè a dirgli tutto e,non vi dico le parole che mi ha rivolto,mi ha detto che non ne vuole sapere niente di me e del bambino- ammetto senza guardarli negli occhi di nuovo strabordanti di lacrime.
-Io lo ammazzo a quel figlio di puttana-
-Dan- sgrano gli occhi
-No Jay,non può fare così. Ci parlo io con quel bastardo- detto questo si alza dalla panchina e senza rivolgerci nessun saluto se ne va arrabbiato.Hola,
Un pò di rktardo eh?Questo capitolo non è un granchè ma dovevo postarvi qualcosa.
Sorry.
Non ho nient'altro da dire.
Al prossimo capitolo.
Baci xx
STAI LEGGENDO
NIGHTLIFE
FanfictionQualche anno fa incontrai Trè Cool. Chi è Trè Cool? Beh,diciamo che eravamo amici. Anzi migliori amici, che bisticciavano spesso e volentieri, ma che si volevano un bene dell'anima. Forse da parte mia era qualcosina in più di una semplice amicizia...