Dei tonfi sordi costringono i miei occhi ad aprirsi di scatto anche senza volere.
Per tutta la notte non sono riuscita a chiudere occhio per colpa di tutti i pensieri che mi occupavano insistentemente il cervello.
Questi pensieri andavo quasi tutti verso il nome Frank Edwin Wright,ossia Trè.
Per quanto ci provi e ci riprovi,lui ha il controllo assoluto della mia mente ed anche del mio cuore e i miei sentimenti.
Ho bisogno di qualcuno che mi salvi prima che diventi pazza del tutto,ho bisogno di aiuto,di conforto,di una persona che sia con me sempre e mi sappia capire e che mi aiuti a ritrovare me stessa.
Non ho bisogno di una persona che pensa solamente a se stessa,che se ne frega dei sentimenti degli altri,che sia arrogante e che non pensa alle conseguenze delle sue azioni,ma purtroppo per quanto io lo continui a ripetere e cerchi di autoconvincermi non riesco a toglierlo dalla mia testa.
Adesso con la consapevolezza che lui si trova nella stanza accanto,mi sono servita di tutto il mio autocontrollo per non andare da lui e stringerlo a me mentre dormiamo come i vecchi tempi.
Altri rumori,questa volta più forti,mi danno la forza di alzarmi e andare a vedere cosa sta succedendo.
Con ancora i vestiti di ieri,adesso tutti stropicciati,e delle occhiaie enormi mi alzo dal letto e mi dirigo verso il salotto.
Appena metto piede il salotto,noto subito il caos che regna in questa stanza: il divano è tutto sfatto,il tavolino è rigirato e tutte le riviste che vi si trovavano sopra sono a terra,per non parlare del resto.
Quando alzo il mio sguardo dal pavimento esso si scontra con un paio di occhi azzurri che mi scrutano e che sembrano avere il fuoco al loro interno.
-Cosa cazzo ci faccio qui?- chiede scandendo le parole arrabbiato,ma senza urlare
-Dovresti dirmelo tu,non credi?- rispondo a tono con un'altra domanda.
-Cosa vuoi dire?- stringe lo sguardo.
-Voglio dire che ieri sera ti sei presentato qui ubriaco,hai iniziato a blaterare cose senza senso,e poi ti sei addormentato sul mio divano. E dato che io a differenza tua un cuore ce l'ho,ti ho fatto rimanere. Adesso ricordi o no?- gli dico alzando di un pò la voce.
-Non ricordo,ma sicuramente stai mentendo- incrocia le braccia e alza il mento,sembrando uno di quei bambini orgogliosi quando credono di avere ragione e questo mi fa ridere.
-Perchè stai ridendo- assottiglia gli occhi scrutandomi.
-Perchè anche se fai la parte del duro e del menefreghista,sei sempre il solito bambino immaturo che non vuole mai avere torto.- gli spiego ridacchiando ancora
-Non sono immaturo,e sono veramente un duro- cerca di fare una faccia minacciosa.
-Sei ridicolo,soprattutto perchè hai fatto la rima- cantileno
-Smettila- urla all'improvviso facendomi sussultare.
-Hey,che cazzo ti prende. Sei bipolare o cosa?- urlo tenendomi la pancia
-Io- si avvicina -non sono bipolare- mi dice guardandomi dritta negli occhi ad un palmo dal naso.
Ad averlo così vicino il mio cuore fa una capriola e a quanto pare anche al mio fagiolino gli viene la voglia di partecipare,dal momento che inizia a muoversi provocandomi delle fitte.
-Ahi- stringo gli occhi e mi piego in due portandomi una mano alla pancia.
-Che hai?- chiede Trè con voce neutra,ma si sente che in realtà è preoccupato.
-Niente- mi avvicino al divano e mi siedo -il piccolo ha deciso che era il momento giusto per muoversi- gli spiego,ma alla parola "piccolo" il suo viso si rabbuia.
-Sai,è normale quando i bambimi stanno nella pancia e sentono la voce dei genitori...-mi faccio scappare e quasi me ne pento.
-Un'altra volta con questa storia?-urla -il bambino è tuo,tu lo porti in grembo,e tu te lo cresci. Non cercare di affibiare ruoli a persone che non c'entrano e non vogliono essere coinvolti chiaro?- mi guarda negli occhi i quali sono senza emozioni.
-Chiaro un corno grandissimo stronzo!- urlo e gli lancio una rivista che riesce a schivare.
-Ho capito che non vuoi questo bambino,ma esiste ed è tuo!Lo sai benissimo ma non vuoi ammetterlo perchè hai paura a maturare un poco- gli punto un indice contro quando cerca di aprire la bocca.
-non provare a negarlo capito? Lo sai tu,come lo so io. Hai sempre cercato di vivere la tua vita fregandotene di tutto e tutti e divertendoti il più possibile tra donne,alcool e canne. Ma la vita non è solo questo! Si deve maturare e tu hai 22 anni cazzo. Non puoi rimanere sempre un ragazzetto di 18 anni che cerca solo esperienze- gli sputo tutto quello che mi sono tenuta dentro e finalmente mi sento liberata da un peso.
-I-io- cerca di parlare ma non sa come ribattere.
All'improvviso mi ritrovo travolta da due braccia forti attorno a me.
Trè mi sta abbracciando.
-Io,scusami Jay. Oddio mi sento così fottutamente stupido ad aver cercato di allontanarti da me- delle lacrime mi bagnano la maglia e io lo stringo di più a me -è che sei tornata così all'improvviso quando finalmente stavo riuscendo a dimenticarti e,oddio poi abbiamo fatto quello che abbiamo fatto. Non è vero che non ricordo nulla,ricordo benissimo. È stata una delle notti più belle della mia vita,io aspettavo da tanto quel momento,poi ero così confuso e tu mi hai detto che eri incinta e cazzo. È stato tutto così incasinato- continua a singhiozzare abbracciato a me e senza accorgermene delle lacrime scendono anche dai miei occhi.
-Trè,io non sono mai stata arrabbiata con te. Sapevo che era un muro che ti stavi costruendo attorno per proteggerti. Ti mentirei se dicessi che non ci sono rimasta male,ma poi ho capito che lo facevi per paura di crescere- lo stacco da me e lo guardo per poi asciugargli le lacrime.
-Mi sei mancato così tanto-Ammetto e lui sorride.
-Anche tu Jay- sposta lo sguardo tra di noi,fissando la mia pancia.
Sorrido e mi porto una mano sopra sentendo altri calcetti dal piccolo.
-Sta scalciando- gli dico e lui mi guarda quasi terrorizzato.
Gli prendo una mano e la appoggio piano sul mio ventre sentendo subito il suo calore.
Le farfalle iniziano a svolazzarmi nello stomaco e penso che questo è un momento perfetto,come una vera famiglia.
Il piccolo sentendo il calore della mano del suo papà, inzia di nuovo a scalciare ancora più forte.
-Oddio- esclama ritirando la mano facendomi ridere.
-Perchè ridi?-Mi guarda strano
-Niente,è che sei buffo- ammetto abbassando lo sguardo
-Io sarei buffo? E perchè scusa?- aggrotta le sopracciglia non capendo.
È troppo dolce in questo momento.
-Vederti così impacciato per dei calcetti- arrossisce subito e cerca di non farsene accorgere.
-Io,è che non sono abituato. Non sono un esperto...di queste cose.- si gratta il collo imbarazzato
-Lo so,lo so. È solo carino...credo- gli do un buffetto sulla guancia.
Per qualche minuto rimaniamo in silenzio,godendocelo.
-Trè,ma quindi adesso? Cosa accadrà?-
-Per adesso viviamo il momento,poi si vedrà- risponde scrollando le spalle.
-Grazie Trè,mi hai resa felice-
-Prego.....ho fame-
Mi batto una mano sulla fronte e scuoto la testa.
È sempre il solito.Hola todos,
Come va?
Spero bene. Eccomi qui con un nuovo capitolo dove le acque sembrano essersi calmate.
Volevo dirvi delle cose.
La prima è:TRA QUALCHE CAPITOLO LA STORIA FINISCE,NON HO ANCORA SCRITTI I CAPITOLI,MA LA STORIA LA DEVO PORTARE AL TERMINE.NON HO MOLTO TEMPO E IDEE PER PORTARLA A LUNGO,MA SPERO COMUNQUE CHE VI SIA PIACIUTA LA TRAMA.
La seconda cosa è: sto lavorando a un nuovo progetto,diverso da questo e spero di farvi avere presto notizie,quindi seguite il mio profilo per avere aggiornamenti.
La terza cosa è: se il capitolo vi piace cliccate stelline e commentate.
Un bacio xx
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NIGHTLIFE
FanfictionQualche anno fa incontrai Trè Cool. Chi è Trè Cool? Beh,diciamo che eravamo amici. Anzi migliori amici, che bisticciavano spesso e volentieri, ma che si volevano un bene dell'anima. Forse da parte mia era qualcosina in più di una semplice amicizia...