POV ANNABETH
Corsi verso Piper, il viso sporco del trucco colato per le lacrime. La trovai che mi veniva incontro e mi gettai fra le sue braccia.
"Voglio andare casa dammi le chiavi della macchina di Jason, non voglio farla a piedi" dissi fra i singhiozzi "Annabeth, sei sicura di poter guidare così?" rispose. Mi staccai per guardarla negli occhi "Certo Piper, niente e nessuno mi impedirà di andare via di qui perciò, volente o dolente mi darai quelle chiavi"
Con riluttanza mi passò le chiavi che aveva nella piccola borsa beige che aveva abbinato con il vestito.
Le presi e corsi velocemente verso l'auto, la gente mi guardava mentre passavo ma non mi importava, volevo solo andare via di lì il più presto possibile. Volevo andare via da Percy soprattutto. Ancora non capivo perchè non avesse detto una parola dopo che io avevo praticamente detto apertamente a tutti i presenti ciò che provavo.
Era evidente che a lui non importasse niente né di me, né di ciò che provavo.
Arrivai di corsa alla macchina di Jason parcheggiata nel cortile della scuola e aprii la portiera. Stavo armeggiando con le chiavi dell'auto per cercare di accenderla, cosa che fu abbastanza difficile dato che le mani mi tremavano per la rabbia e il pianto, decisi di calmarmi un attimo prima di mettermi a guidare.
Appoggiai la schiena al sedile singhiozzando, tenendomi la testa fra le mani. Sarebbe stato tutto più facile se fossi rimasta a San Francisco, se non avessi mai incrociato i suoi occhi verdi. Mi asciugai le lacrime che continuavano a scendere indisturbate e ricominciai ad armeggiare con le chiavi quando sentii la portiera del lato del passeggero aprirsi.
Mi girai di scatto trovandomi davanti quei dannati occhi verdi che mi fissavano, cercai di asciugarmi le lacrime con il palmo della mano.
"Annabeth..."
"Potresti scendere dall'auto grazie vorrei andare a casa"
"Voglio parlare"
"Beh io no perciò..."
"E invece mi ascolti" mi prese per un braccio guardandomi negli occhi, mi liberai da quella presa e volsi lo sguardo sul mio braccio dove comparivano dei piccoli segni rossi dove le dita di Percy avevano stretto la presa.
"Scendi dall'auto"
"Annabeth, scusami, ti prego ascoltami"
"No, non voglio più sentire le tue cazzate e adesso per favore scendi dall'auto"
"Annabeth, ti prego..."
"SCENDI DA QUESTA CAZZO DI AUTO!" urlai talmente forte che la gola mi bruciava. Rivolsi lo sguardo a Percy che stava aprendo la portiera dell'auto.
Quando si girò vidi una il riflesso di una lacrima che solcava la sua guancia "Mi dispiace, per tutto" disse prima di chiudersi la portiera alle spalle.
Premetti il piede sull'accelleratore e partii.
Avevo la vista appannata dalle lacrime e le guance mi bruciavano ma non m'importava.
60 km/h....70 km/h
Le mani erano strette al volante talmente forte da far diventare le nocche bianche
80 km/h...90km/h
Urlai come non mai. Un urlo liberatorio, tutto ciò che mi ero tenuta dentro, mi sentivo svuotata da tutto. Non provavo più niente ormai. Era come se tutto ciò che mi aveva tormentato nelle ultime settimane avesse improvvisamente rinunciato ad occupare la mia mente.
100 km/h....130km/h
Vidi i fanali di un camion che veniva verso di me, piccole luci gialle che si ingrandivano.
STAI LEGGENDO
Best Friends -Percabeth-
RomantizmPercy e Annabeth sono due migliori amici che si sono lasciati dopo che il padre di lei ha ottenuto il trasferimento. Ora suo padre viene ritrasferito a Manhattan, dove vive Percy. E se dopo il loro incontro i due capissero di provare più di una semp...