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"Quindi mi stai dicendo che sei scappata di casa con il temporale perché tua madre non voleva comprarti i biglietti per il concerto dei Queen?

"Si hahahaha." iniziammo a ridere di gusto.

"Che bambina ribelle."disse lui continuando a ridere.

"Tu scherzi,ma devi sapere che nel mio quartiere tutti i bambini avevano paura di me!!" dissi a modi Sassy Queen.

"Oddio hahaha e per quale motivo?" rise ancor di più.

"Sinceramente...non saprei ero sempre in disparte non volevano che giocassi con loro,infatti non andavo mai in cortile,andavo solo quando invitavo i miei compagni di classe...solo che un giorno ero a casa e stavo ballavo e la mamma mi disse:"vai sotto tanto non c'è nessuno e c'è molto più spazio."quindi io scesi e iniziai a ballare con la mia musica,dopo un po ho iniziato a sentire ridere e parlare di me,mi sono girata e vidi il gruppetto di quelle troie che mi prendevano in giro quindi sono andata da loro e ho iniziato a picchiarle..." dissi e Michael sgranò gli occhi.

"Poi un altra volta le menai che era il mio compleanno facevo 10 anni lo festeggiai fuori nel cortile e non ricordo cosa mi dissero,però diciamo che presi dai capelli la "leader" e la buttai a terra e poi la presi a schiaffi o a pugni. Mi ero promessa che non lo avrei fatto più poi all'età di 15 anni mi avevano iniziato a insultare e prendere di mira,diciamo che erano le mie bulle finché non mi hanno fatto incazzare così tanto che le ho prese tutte e tre.Tu non sai quante botte gli ho dato quel giorno,quelle troie di merda che madonna se potessi strozzarle lo farei....comunque da quel giorno non mi dissero più niente anzi le tengono bene le distanze."

Guardai Michael e...
"Ehm...ti ho traumatizzato?" dissi morsicandomi il labbro inferiore.

"...Non saprei..." disse e io gli sorrisi a 32 denti.

"Beh adesso non sono più così...penso..."

Lui rise e poi mi sorrise e mi fece segno di avvicinarmi. A quel punto mi disse: "Anch'io ho picchiato diverse persone da ragazzo."

"Oh che cattivo ragazzo." gli risposi guardandolo negli occhi con poca distanza tra i nostri volti.
Sentii di nuovo quella strana sensazione allo stomaco e quel punto mi alzai in piedi e Michael mi guardò stranito.

"Tutto okey?" chiese.

"Ehm si...forse e meglio se-" il telefono non mi fece finire la frase che iniziò a squillare.

"Pronto?"
"Ciau Paris!"
"Jason come stai?"
"Benissimo!"
"E certo senza tua sorella che ti rompe i coglioni."
"In effetti! Hahhahaha.Sai mamma chiedeva quando potevamo venire a trovarti."
"Beh tesoro alla fine del Primo Trimestre,ma pensavo di venire io."
"Beh tesoro i soldi non li caghi hai idea di quanto costa un biglietto aereo? Non poco." Sembra di parlare con mia madre.

"Va beh...poi ne parlo con mamma ora ti devo salutare che ho da fare."
"Okey...una cosa,posso dipingere la tua stanza di Blu levare tutti i tuoi poster e farci una sala giochi?"
"NO!"
"Grazie!"

"Ma cos..." neanche il tempo di rispondere che mi chiuse il telefono in faccia. Idiota.

"Scusa era mio fratello."

"Hai un fratello?"

"Beh più che altro è il mio fratellastro."

Sorry If I waited your eyes ||m.j||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora