Trentatreesimo capitolo: matrimonio

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Joseph
Prendo un bicchiere di prosecco e lo mando giù velocemente e sono quasi tentato di prenderne un altro. Questo è il terzo in meno di dieci minuti, devo darmi una calmata. Vedo Matty sorridere a mia cugina di secondo grado, non la vedevo da una vita. La ricordo piccola e paffutella invece adesso è alta e di bella presenza, noto subito lo sguardo da cacciatore che fa il mio migliore amico quando vuole flirtare con qualcuna e mi sento un po' invidioso perché vorrei non provare niente, non sentire questo profondo taglio in mezzo al petto che le parole di Cassie mi hanno procurato. Non la immaginavo in altre braccia al di fuori delle mie. Menomale che questo bastardo sia in Italia e non qui, non avrei retto la visione di loro due insieme nemmeno un secondo. Non potevo sopportare altro, era già difficile rendersi conto di averla persa per sempre, di non aver più speranza. Vorrei solo sapere come ha fatto a dimenticarmi così velocemente e soprattutto brucia profondamente non sapere il perché mi ha tolto definitivamente dalla sua vita. Questo è un dubbio che mi perseguita da mesi e non ho avuto nemmeno il coraggio di chiederglielo. Sono un coglione. Mi giro e la cerco con lo sguardo, non posso resistere un altro secondo e quello che vedo mi paralizza. Lei seduta accanto a un altro che la guarda come se esistesse solo lei. Le prende la mano, parlano e lei sorride alla sua affermazione. Sento l'impulso di andare lì e ucciderlo con le mie mani, la gelosia erode ogni cosa e sento solo il bisogno di togliere quella sua mano di merda che la sfiora e mi manda in tilt il cervello. Prendo un altro bicchiere e lo mando giù a una velocità impressionante e poi raggiungo Matty. Devo restare lucido, non posso rovinare il matrimonio dei miei genitori e soprattutto non posso far spaventare mia madre ora che aspetta un bambino, il solo pensiero mi toglie un po' l'odio che provo in ogni singola cellula del mio essere. Ma soltanto un po' perché sono ancora acciecato dalla rabbia.
-Joseph ti vedo strano
Dice Matty quando mi vede di fronte a lui.
-Guarda alla tua sinistra
Stringo i pugni e respiro profondamente, devo assolutamente calmarmi o finirò per scoppiare
-Oh cazzo, cazzo, cazzo...Ho già detto cazzo?
Guardo mio padre avvicinarsi al microfono posto sulla pedana e quando inizia a parlare scende il silenzio.
-Ringrazio ogni singola persona che è venuta oggi per festeggiare il mio secondo matrimonio.. Sfortunatamente con la stessa persona!
Alla sua battuta ridono tutti, io rimango solo a fissarlo. La felicità che emanano i suoi occhi mi riempie il cuore di gioia, non lo vedevo così da una vita.
-A parte gli scherzi, voglio dedicare la poesia di Kahlil Gibran a mia moglie, la donna che mi ha fatto conoscere l'amore e mi ha dato speranza, vita, felicità e soprattutto la benedizione di due figli meravigliosi.
A questa frase noto una lacrima che scende lentamente sul suo viso e mi rendo conto di star piangendo anche io senza essermene accorto.

-Allora Almitra di nuovo parlò e disse:
Che cos'è il Matrimonio, maestro ?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della
morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un l'altro,
ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare
tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe,
ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco,
ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri,
ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto,
benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore,
ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita
può contenere i vostri cuori.

Dal silenzio emergono applausi e mi accorgo che mia madre si sta avvicinando velocemente alla pedana e non riesce a contenere le lacrime. Io sorrido come un stupido e non riesco a fermare l'impulso di guardare Cassie. Noto subito che mi guarda anche lei, ha gli occhi rossi e bagnati e io sento forte il bisogno di baciarla e di proteggerla, di dirle interminabili discorsi e di amarla ogni secondo della mia esistenza. Gira lo sguardo quando si accorge che l'ho sorpresa a fissarmi e guarda fisso dinnanzi a se. Ditemi come si fa a scordare certi occhi, certi sguardi. Dopo un lungo e tenero bacio dei miei, mia madre prende il microfono.
-Anche io sono felice di avervi tutti qui, questa felicità la dedico a mia figlia che oggi la sento così vicina al mio cuore. E a mio figlio che è la persona migliore che io conosca!
Le sorrido e alzo il calice di champagne che ho appena preso dal tavolo. Mio padre riprende il microfono, sembra una furia.
-Scusami amore ma non posso tenermelo dentro! Voglio brindare soprattutto al nostro o alla nostra futura/o bambino/a! Grazie per avermi reso ancora una volta l'uomo più felice del mondo!
Gli applausi ricominciamo e vedo che tutti sono rimasti stupefatti da questa scoperta, soprattutto Cassie che sembra incredula e felice.
-Adesso scateniamoci!
E così dicendo la musica cambia e tutti raggiungono il centro del prato davanti il piccolo palco. Mi sento leggermente brillo.
-Come stai?
Mi chiede Matty mentre mangia un'infinità di aperitivi diversi. Non ho mai capito dove metta tutto questo cibo.
-Triste, felice per i miei, incazzato! Non so ancora di preciso.
-Lasciala perdere, non ti merita J.. Guarda che coglione si è scelta, sembra un burattino vestito dolce e gabbana. Mancano solo i pantaloni cachi e la polo e poi può andare a giocare a golf con gli ultra quarantenni. Ti vogliono tutte cazzo!
Alzo gli occhi al cielo e rido, forse Matty non sa che è prerogativa dell'animo umano desiderare ciò che non possiamo avere, ciò che è difficile. Vorrei che fosse solo desiderio, solo sesso, passione, attrazione fisica.. Purtroppo c'è molto di più, è completa sintonia di anima e corpo.
-Ti dispiace se chiedo a tua cugina di ballare o vuoi ballare tu con me?
Ride e io mi guardo intorno.
-Vai tranquillo, cerco qualcuna e ti raggiungo presto
-Finalmente ti sei svegliato!
Mi da una spallata per scherzo e va dritto alla pista dove mia cugina Sasha sta ballando con suo padre. Osservo bene e noto Cassie che balla con quello sfigato, mi avvicino alla pista e vedo una ragazza seduta sul lato destro. Sta guardando il telefono e sembra leggermente annoiata, non l'ho mai vista, dev'essere la figlia di qualche collega di mio padre. Ha i capelli lunghi e ramati, non si accorge nemmeno che sono di fronte a lei. Prendo una sedia e mi metto accanto a lei.
-Ciao
Dico e lei alza gli occhi dal suo iPhone. Mi sorride incerta
-Ciao
Risponde e mi guarda negli occhi.
-Ti stai annoiando?
Chiedo e le sorrido, un sorriso falso ma pur sempre un sorriso.
-Un po', i miei genitori parlano continuamente di lavoro e io non li sopporto più!
Mi sorride e io indosso il mio sguardo da cacciatore. Non cercavo di abbordare qualcuna da tantissimo tempo e farlo solo per far ingelosire Cassie mi rende meno stronzo. O almeno credo, mi sto auto convincendo. Perché non può essere facile come una volta? Quando ero vuoto e senza sentimenti..
-Vuoi ballare?
Chiedo sfacciato e le tolgo un ciuffo dal viso posizionandolo dietro l'orecchio. Vedo che trattiene il respiro e sbatte le ciglia. Ce l'ho in pugno, la guardo negli occhi e le sorrido.
-Mmh certo.. Cioè si!
Balbetta come risposta e io le prendo la mano e la conduco alla pista. La musica è cambiata ed adesso suona a tutto volume "Sofia" di Alvaro Soler, credo di aver un disprezzo particolare verso questa canzone. Colpa della radio, li chiamano appunto "tormentoni" perché ti tormentano il cervello. Ti frantumano le palle insomma.
-Come ti chiami?
Chiedo nel momento in cui mi ricordo che non so il suo nome.
-Aubeline e tu?
-Joseph
Mi guardo intorno e noto con piacere che Cassie è proprio di fronte a me. Avvicino di più Aubeline e la prendo per i fianchi, lei sembra contenta di questo e non più timida mi mette le braccia al collo avvicinandosi di più a me. Cassie si accorge di avermi proprio davanti e ci guarda mentre balliamo. Quel fesso le prende le mani, li staccherei le dita una per una. La canzone cambia improvvisamente ed iniziano i lenti, da male in peggio penso.
-Portate le vostre dame in pista che iniziamo con i lenti. Ma abbiamo modificato un po' le cose, dalla prossima canzone dovrete prendere la prima ragazza che vi capiti e ballare con lei. Vediamo cosa succederà..
Guardo stupito il dj e mi giro verso Matty, mi fa l'occhiolino e io capisco che questa è la mia occasione. O la va o la spacca. Non posso vivere con il rimpianto di non averlo fatto, proprio non posso. Aubeline mi abbraccia e io ballo un lento con lei mentre fisso per tutta la durata della canzone Cassie e il manichino che ballano un lento. Lei non incrocia il mio sguardo di proposito e io continuo a ballare stretta a quest'estranea inconsapevole di quest'aria diventata d'improvviso elettrica e carica di ultime speranze. Dicono che chi di speranza vive, disperato muore.. Preferisco provarci, addannarmi l'anima piuttosto che vivere con il rimpianto di non averci provato. La canzone cambia e tutti si girano e cercano un'altra persona con cui ballare. Io vado dritto da Cassie e la trovo girata. Il suo accompagnatore è già andato a cercare qualcun'altra e ne sono estremamente contento. Fottuto italiano. Sento l'impulso di abbracciarla da dietro e lo faccio, non voglio sottrarmi alle sensazioni, non voglio privarmi il piacere di sentire il profumo del suo collo, l'odore dello shampoo alla fragola che inebria i suoi capelli. Lei si gira di scatto e mi guarda di traverso, io le sorrido come uno stupido.
-Mi concedi l'onore di questo ballo?
Chiedo garbato e lei non riesce a trattenere un sorriso. L'abbraccio spontaneamente perché ho il bisogno di stringerla a me e non m'importa nemmeno della sua reazione.
-Non ho detto di sì
Mi dice e la sento a malapena tra il chiasso ma il suo tono è scherzoso e per un secondo riesco a non pensare a niente. Non esiste il matrimonio, non esiste la distanza, i mesi lontani, non esistono i suoi silenzi, le risposte che non ho mai ricevuto, non esiste questo ragazzo che ha portato qui, non esistono più i giorni che l'ho pensata così ardentemente da stare male e non esiste più il giorno dove lei se n'è andata. Ci siamo solo io e lei, racchiusi in un secondo che ha il peso di essere eterno, e il resto scompare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2016 ⏰

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