Secondo capitolo Primo giorno

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La mia famiglia ospitante è composta da: una signora che si chiama Nathalie ( la mia host-mum) e suo figlio Joseph di diciotto anni ( un anno più grande di me). Vivono in una città chiamata Ath che dista una trentina di minuti da Bruxelles. Non ho nessuna foto di loro e della loro casa. Ho soltanto una gran voglia di conoscerli e di guardare la mia nuova casa. Accanto all'eccitazione c'è anche la paura, l'ansia.. E se non gli piaccio!? È una vita che non mi sento abbastanza. Sono carina ma non abbastanza. Simpatica ma non abbastanza. Intelligente ma non abbastanza. Come se mi mancasse sempre qualcosa. Cerco di scacciare quei brutti pensieri dalla mia mente, faccio un respiro profondo e guardo fuori dal finestrino, l'aereo sta atterrando. I miei occhi si dilatano alla vista del meraviglioso spettacolo che ho davanti, una distesa di verde e di case, di piscine che da questa distanza sembrano solo piccoli quadratini d'acqua. Il cielo è terso, di un grigio chiaro, sembra promettere pioggia. Spero che non mantenga questa promessa. Dopo pochi minuti atterriamo e tutti applaudono per la bravura del pilota che ha eseguito l'atterraggio perfettamente. Cerco di non far caso al mio cuore che batte frenetico, sembra voler uscire dal petto. "Devi stare calma" dico a me stessa e mi alzo nello stesso momento degli altri. Prendo la mia valigia e mi dirigo al ritiro bagagli, ho ancora pochi minuti prima dell'incontro con la mia nuova famiglia. Penso a tutte le parole di francese che conosco e alle possibili domande che mi faranno. Il francese riesco a capirlo ma ho molta difficoltà nell'esprimermi. Spero di imparare al più presto. Finalmente vedo la mia valigia che arriva lentamente verso di me e con tutta la forza che ho la prendo, quasi mi si stacca un braccio. Faccio un bel respiro e mi dirigo all'uscita, sono pronta.

A pochi metri da me c'è una signora alta, con una coda bionda e vestita molto elegantemente. Indossa un vestito rosso che combacia perfettamente con il rossetto della stessa tonalità di colore, calze nere e un paio di stivaletti neri bassi con pochi brillantini. Ha in mano un cartello con su scritto "Cassie" e un sorriso timido stampato in faccia. Mi avvicino con le mie enormi valigie e le sorrido, a stento trattengo l'emozione. Improvvisamente Nathalie mi abbraccia e io mi sento meno timida. Dopo un po' di secondi ricambio l'abbraccio.

-Benvenuta in Belgio Cassie

Dice in francese, la sua voce è molto dolce.

-Merci

Rispondo a voce bassa e con un sorriso da un orecchio all'altro. Mi aiuta a portare le valigie e dopo pochi secondi entriamo in macchina. Una mini-Cooper decappottabile per l'esattezza. Solo dopo essermi messa la cintura mi accorgo che suo figlio non c'è.

-Com'è andato il viaggio?

Chiede in francese e ci sto circa dieci secondi per capire la domanda.

-Bene, è sembrato durare pochissimo.

La mia voce si ferma ogni cinque secondi e il mio francese fa letteralmente pena.

-Cool! Sono felice di vederti. Joseph è a scuola ed è impegnato con gli amici fino a stasera, lo conoscerai per cena.

Mi sorride e i suoi occhi mostrano tutto il bene incondizionato che prova per suo figlio. Spero che sia simpatico. Avevo sperato fino all'ultimo di non avere fratelli o sorelle ospitanti, senza una motivazione precisa. Ma è andata così. Nathalie guida veloce e sembra una ragazzina, alza la musica e mi sorride. Potrei darle venticinque anni in questo momento, invece ne ha dieci in più. Mi perdo nelle note di quella canzone house trasmessa dalla radio belga e guardo tutti i paesaggi che mi passano davanti. Le case sono meravigliose, tutte di pietra e circondate da piccoli o grandi giardini. Quasi tutte sono sul rosso, grigio o arancione e hanno due o tre piani. Le macchine sono tutte parcheggiate sul vialetto davanti casa. Mi sembra di essere in un film americano. Dopo un'ora di viaggio arriviamo a destinazione. Guardo la mia nuova casa cercando di contenere l'eccitazione. È magnifica ed enorme. Ha tre piani ed è fatta interamente di pietre rosse e grigie, disposte in modo perfetto. Il giardino circonda l'intera casa e noto con interesse una piscina di medie dimensione sul retro della casa, circondata da fiori tendenti al rosso e numerose sdraio. C'è anche una tenda enorme, un gazebo e una piccola casa di legno sull'albero. Nathalie mi da le mie nuove chiavi di casa e mi scatta una foto mentre apro la porta. Non smetto di sorridere. Davanti a me c'è il salone con un divano di dimensioni enormi, un camino, una televisione a schermo piatto e un sacco di tappeti. Noto che è tutto in stile moderno e che i colori del piano terra vanno quasi tutti sul viola chiaro e sul bianco. C'è anche la cucina, la sala da pranzo e un bagno molto accogliente.

-Guardala da cima a fondo, questa è casa tua.

Dice improvvisamente Nathalie, sempre con il sorriso stampato in viso. -Okay.

Rispondo sorridendole e salgo al secondo piano con una curiosità mai avuta prima, non vedo l'ora di vedere la mia stanza. Ci sono quattro tre porte abbastanza vicine, apro la prima. La stanza è molto spaziosa, c'è un letto matrimoniale al centro con un lenzuolo della Juve abbinato ai cuscini. Un grande armadio, una televisione e la playstation 3 con accanto tutti i giochi maschili possibili e inimmaginabili. A destra c'è un divano bianco con accanto una chitarra e sul muro sono appesi i poster dei Beatles, di Stromae e di altri cantanti che non conosco. La cosa più affascinante è la libreria che è posta a sinistra e che contiene un numero altissimo di romanzi, thriller e libri fantascientifici. All'angolo splende il computer della Apple e sul muro sopra il letto noto tantissime foto, incollate a piacimento. Guardo Joseph in foto scattate in Spagna, in Italia, Dubai, Parigi, New York, Danimarca.. Ha gli occhi azzurri, quasi trasparenti. Molto simili a quelli della madre. I capelli biondissimi come le sue sopracciglia e denti bianchi perfetti. Ci sono foto con tante ragazze e ragazzi. All'improvviso mi accorgo di essere rimasta fin troppo tempo nella sua stanza, che ha un odore di menta e di profumo "iceberg", e mi catapulto immediatamente fuori. Mi sono persa nel guardare i dettagli, come sempre. Mi sembra di aver violato la sua privacy. Apro la porta accanto, è un bagno in stile moderno con due lavandini e una vasca grande quanto la mia stanza in Italia. Rimango sbalordita da tanta ricchezza. Tutte le case sono così?

Accanto al bagno c'è la mia stanza che ha soltanto mobili vuoti ma moderni e un letto grande quanto quello di Joseph. Solo quando vidi il resto del secondo piano capii con disperazione che avremmo diviso il bagno e che la mia stanza era quasi accanto alla sua. Ti prego fa che sia simpatico, fa che sia simpatico! E pulito! E che non mi faccia trovare i suoi peli sul lavandino!

Non avevo mai avuto un fratello ma le mie amiche si. Mi raccontavano di come fossero così disordinati, arroganti e irrispettosi..

Dalle foto Joseph sembra un tipo apposto, circondato da amici e con molta voglia di scoprire nuovi posti. Guardo l'ora, sono quasi le otto. Decido di farmi una bella doccia veloce e di sistemarmi per scendere a cena. Solo dopo pochi secondi che sono entrata in bagno sento la porta di casa aprirsi e una voce dire:

-Mamma sono a casa, è già arrivata l'ospite non gradita?

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