Relax

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Alla fine ho ceduto.
Nonostante fossi contraria a rimanere a casa dal lavoro, ho fatto un patto con Isabelle. Finché non mi riparano la macchina starò a casa, con mia figlia.
«Mamma, giochi?» mi chiede, spuntando sul divano, con un sorriso stampato in viso.
«Certo cucciola, a cosa vuoi giocare?» Ho avvertito Olivia che sarei rimasta a casa per un paio di giorni e, stranamente, Gregg mi ha scritto per chiedermi come stavo. Non è mai stato così premuroso e, anche se sono passati anni, mi sembra strano che sia cambiato in modo così radicale.
Mi alzo dal divano e seguo Jane in giardino; ha preparato le Barbie e i pupazzi sparsi per il piccolo giardino, come se fossero spettatori.
«Buongiorno a tuti, oggi vi faremo vedere uno belisimo spettacolo con me e la mia bellissima mamma che io ballerò e mia mamma canterà solo per voi!» eslcama, entusiasta, facendo una giravolta.
Rido osservando la sua spensieratezza e, a malincuore, non posso fare a meno di pensare che vorrei tornare ad avere la sua età. «Eco a voi la mia mamma!» Faccio la mia entrata salutando tutti i miei amati spettatori e iniziando a cantare qualche canzone del momento, mentre Jane si muove a ritmo.
Stare a casa mi sta facendo proprio bene, mi mancava passare del sano tempo con la mia gioia.



Giovedì arriva abbastanza in fretta insieme ai primi di giugno, dando il via al mese successivo.
Gregg mi aveva detto che ci avrebbe pensato lui ad avvisare suo padre del mio stato di salute e lo ringraziai tantissimo per la sua gentilezza; anche se ancora non capivo perché lo facesse. Magari quando mi aveva detto che era costretto a portarmi rispetto non stava scherzando.
Una vibrazione attira la mia attenzione sul telefono. Nuovo messaggio.

- Amanda, non ti fai mai sentire, mi spiace averti offesa in qualche modo -

Non che lui si sia fatto vivo in questo periodo.
Dopo che la conversazione si era chiusa, la domenica sera, non mi aveva più scritto e io avevo fin troppe cose per la testa.

- Scusami, periodo molto stressante! Tu, tutto a posto? -

- Sì, grazie. Stressante per cosa? +

- Lavoro, mia figlia, un po' per la salute... -

- Oh, cavolo, mi spiace, ti va se ci vediamo? Magari al parco -

Abbozzo un sorriso e scuoto leggermente la testa, incredula.
Dopo che neanche ci sentiamo per più di una settimana, si fa vivo e mi chiede una specie di appuntamento?
«Jane, amore, vuoi andare al parco?» le chiedo, attraversando il salotto per arrivare nella sua cameretta.
«No!» esclama, alzandosi dal pavimento dove sono sparse tutte le sue Barbie.
«Perché no?» Entro e mi siedo sul letto.
«Non ho voglia! Stanca!» Sbuffa iniziando a camminare per la stanza, piantando i piedi per terra. Ridacchio per i suoi modi e rispondo a Rick.

- Non credo si possa fare. Mia figlia si rifiuta categoricamente di uscire! -

- Prova a dirle che ci sarà Kevin! -

«Non verresti neanche se ci fosse qualche amico?» provo a chiederle. Lei subito si blocca, guardandomi.
«Clare? Fancy?» Scuoto la testa, ridendo.
«No, Kevin. Il bambino che avevamo incontrato la settimana scorsa, ti ricordi?»
«Cativo! Non mi piace! Via!» urla imbronciandosi.
Sbarro gli occhi, trattenendomi a stento dallo scoppiare a ridere e la osservo mentre scuote la testa in modo frenetico.
«Va bene, va bene, allora niente parco, che peccato, avevo proprio voglia di un gelato bello fresco!» Mi alzo e raggiungo la porta.
«Gelato!» Sento un peso aggrapparsi alla mia gamba e osservo mia figlia che mi guarda con occhi colmi di desiderio.
«Allora andiamo al parco?» le chiedo di nuovo.
«No parco! Gelato!» Si imbroncia di nuovo, rimanendo però attaccata alla mia gamba.
«Per andare a prendere il gelato dobbiamo passare dal parco» osservo. La sua espressione è seria e impassibile, mentre mi scruta.
«Okay» si arrende, staccandosi dalla gamba e trascinandosi sul letto, mogia mogia.
«Non vuoi davvero andarci?» Increspo le labbra una smorfia di incertezza. Lei scuote la testa e sospira, girandosi poi verso di me.
«Non voglio vedere quel bambino che mi ha fato la bua» piagnucola, imbronciandosi di nuovo.
«Va bene, va bene, allora gelato senza parco.» Sorrido e anche lei si riprende, facendo incurvare le labbra in un sorriso felice. A cosa mi serve vedere Rick quando ho questa meraviglia tutta per me?



One Chance [Sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora