Sposto lo sguardo da Luke a mia madre con fare sconvolto.
Che ci fa qui?
«Tesoro, dovresti... parlarci...» dice mia madre.
Mi avvicino alla porta, mentre la figura di Luke mi appare sempre più distinta: è appoggiato allo stipite della porta con fare stanco.
«Tu... tu sei una...» borbotta qualcosa che non capisco e quando vedo il luccichio dei suoi occhi, misto ad uno strano rossore, non ho dubbi: è ubriaco.
«Mamma... io...» Non so cosa fare. Non posso di certo farlo entrare in quelle condizioni, ma neanche mandarlo via.
«Vai tesoro, alle bimbe ci penso io...» Mi appoggia una mano sulla spalla e mi guarda con comprensione, allontanandosi poi in cucina.
Vedo che fa fatica a reggersi in piedi, ma ancora non capisco come abbia fatto ad arrivare qua. Mi sporgo fuori dalla porta, non vedendo nessun mezzo di trasporto, quindi o è venuto a piedi (molto improbabile) o in taxi.
Si stacca dal suo appoggio e cerca di stare in equilibrio, ma è davvero molto instabile.
Dobbiamo andarcene da qui, prima che qualcuna delle bambine lo veda.
Prendo il telefono e le chiavi della macchina, avviso mia madre che esco e torno da lui che sta ancora tentando di stare in piedi senza appoggio.
«Doppiamo parlare...» Aggrotto la fronte. Non riesce neanche a esprimersi come si deve, è più ubriaco di quanto pensassi.
«Andiamo!» dico tra i denti, cercando di trascinarlo con me alla macchina, ma dato che non si regge in piedi ci mettiamo un po' di più, continuando ad appoggiarsi a me. «Ora ti porto da Gregg e poi me ne trono a casa!» Sbatto la sua portiera e vado al posto del guidatore.
Come si permette di presentarsi a casa mia ubriaco fradicio?
Avvio il motore della macchina e faccio retromarcia, uscendo dal vialetto, mentre lui continua a lamentarsi con parole disconnesse.
«Tronza... Utana... Dei moire!» Inizia a dimenarsi sul sedile, passandosi le mani sul viso.
«Smettila! Stai fermo!» lo rimprovero, dandogli uno schiaffo sul braccio.
«Non voglio tonare da Egg!» Sbuffo irritata, riuscendo a decifrare le sue parole. Sembra mia figlia tra poco. Deglutisco per il mio stesso pensiero e cerco di cancellare l'immagine di lui e Jane insieme.
Mi concentro per portare Luke da Gregg.
Un momento.
Dove cavolo abita Gregg?
Perfetto, non so neanche dove portarlo e lui di certo non me lo dirà (sempre che ne sia in grado). Di certo non posso tornare a casa e in un bar col cavolo che lo faccio entrare.
L'unica cosa che mi viene in mente è l'ufficio.
Non ho altre vie d'uscita.
Giro a sinistra per andare verso l'edificio, accelero un po', mentre lui continua a imprecare parole senza senso.
Mi tocca fargli da balia, ma scherziamo?
Appena arriveremo chiamerò Gregg e se lo verrà a prendere, fine della discussione.
Parcheggio nel primo posto che trovo e scendo dalla macchina, andando a prelevare anche lui.
«Forza, scendi.» Lo aiuto nonostante le sue lamentele, ma appena è in piedi, barcolla e sono costretta e sorreggerlo con tutta la forza che ho. Sbuffo e provo a dirigermi verso la porta, ma appena ci sono davanti mi rendo conto che non ho le chiavi.
Bene, l'universo mi odia.
«Dove mi potti?» chiede, con una vocina infantile.
«A fanculo ti vorrei portare» rispondo nervosa, riprendendo a camminare verso il retro dell'azienda; almeno lì c'è un parco e potrò farlo sedere, soprattutto per fargli prendere un po' d'aria e fargli passare la sbornia.
Lui ride mentre mi segue con passi disconnessi.
«Sei sipatica... Mi piaci...» Ride ancora e si appoggia maggiormente a me. Mannaggia a lui e mannaggia a me per non averlo abbandonato da qualche parte. Sospiro: non l'avrei mai fatto.
Finalmente mi libero di lui, scaricandolo sulla panchina. Prendo il telefono e vado nella rubrica, cercando il numero di Gregg.
«Che tai fasedo?» chiede.
«Chiamo il tuo amico Gregg, così ti viene a prendere e posso tornarmene a casa dalla mia famiglia...»
«Quela che hai vuto tradendomi?» Alza la voce e mi blocco, deglutendo. Alzo lo sguardo e vedo i suoi occhi fissi nei miei, arrabbiati. Ho scelto una panchina abbastanza illuminata, quindi lo vedo molto bene, purtroppo.
Aveva giurato che non glielo avrebbe detto.
«Non so di cosa parli.» Sento il cuore che comincia a battermi all'impazzata e le dita mi tremano. Improvvisamente il telefono mi viene strappato dalle mani e mi ritrovo seduta in braccio a lui.
«Devo diti dele cose...» Respira velocemente e mi intrappola con le braccia, circondandomi il corpo. Il suo viso è molto vicino al mio, tanto che sento il pungente odore di alcol.
«Non adesso, sei ubriaco...»
«Taci!» Sobbalzo per il suo tono e rabbrividisco, rimanendo immobile. Non so cosa fare. Di certo non riesco a liberarmi, è troppo forte. Deglutisco e non replico nulla, per evitare che si arrabbi ulteriormente, devo solo riprendere il telefono e chiamare Gregg. «Sei una ro... tronza... ti vevo dato il mi cuore... e tu mi hai tadito...» Riprende fiato. Credo si sia sforzato per dire queste cose e dirle in un inglese (più o meno) corretto. «Ti... ti amavo...» Appoggia la fronte alla mia e chiude gli occhi, respirando piano. Invece il mio respiro accelera di colpo, insieme al mio cuore.
Non può averlo detto e soprattutto pensarlo davvero. È ubriaco, non sa cosa dice.
«Luke, sei ub...» Non mi lascia terminare che mi tappa la bocca con la mano, lasciandomi libero un fianco. Il mio telefono e poco distante da me, se mi sporgo un po' riuscirò a recuperarlo.
«Non ho fiito... da quando sono qui... quando ti ho vita la prima vota... prima di pesare quanto ti odiasi... ho pesato quanto fosi belisima... e mi odio per queto... dovrei odiarti, con tuto il cuore, ma non rieco...» Riprende ancora fiato, stringendo il braccio attorno alla mia vita. «Poi sono venuto a sapere che ti sei scopata un altro...» La sua pronuncia sta migliorando. «E sai cosa è suceso dopo? Lo sai?!» Stringe la presa, alzando la voce.
«No, non lo so...» sussurro, deglutendo.
«Mio pade ha avuto un altro ifarto... capisci? Sta moendo e io non sono ancora adato da lui!» La sua voce si incrina e piega il viso in avanti, iniziando a singhiozzare. Rimango paralizzata. La sua presa si allenta e con uno scatto potrei afferrare il telefono e chiamare Gregg, liberarmi di lui e tornare a casa; ma l'unica cosa che riesco a fare è accarezzargli la guancia per poi abbracciarlo. Non so neanche io che sto facendo, non so perché non me ne vado seduta stante, so solo che non ci riesco, non dopo quello che mi ha detto.
Mi amava.
«Mi dispiace Luke, mi dispiace così tanto...» Gli accarezzo i capelli e sento il suo respiro sul collo diventare sempre più intenso, mentre il suo corpo è scosso dai singhiozzi. Ha il viso appoggiato sul mio petto, il braccio sinistro che mi stringe e quello destro si sta muovendo sulla mia gamba, salendo fino al mio fianco. Deglutisco riuscendo a sentire il mio cuore che batte e i nostri respiri. La sua mano si ferma sulla schiena e mi tira verso di sé, facendomi salire meglio sulle sue gambe; stringo le braccia attorno alle sue spalle, per tenermi.
Andarmene ora significherebbe abbandonarlo di nuovo e se davvero sta soffrendo per ciò che gli ho fatto, non credo sia una buona idea farlo ancora.
Continuo ad accarezzargli i capelli e lo sento rilassarsi contro di me, allentando la presa dal mio corpo. Quando si sarà addormentato chiamerò il suo amico e verrà a riprenderselo.
«Perché mi hai tradito?» La sua domanda spezza il silenzio e anche il mio cuore. Perché ho dovuto dire una cazzata del genere a Gregg sperando che non la dicesse a lui? Ma dirgli la verità sarebbe stato peggio, no? Se fosse venuto a sapere di avere una figlia chissà come avrebbe reagito. «Rispondi...» continua, facendomi sospirare.
«È stato uno sba...» Mi blocco. Perché dovrei mentire ancora? Che spiegazione falsa dovrei dare ancora? Che senso ha? «Non ti ho mai tradito, Luke, non lo farei mai, non lo avrei mai fatto.» Chiudo gli occhi, sentendo ancora il suo respiro sul collo.
«Bugiadda... me lo ha deto Gegg... sei anche rimasta icinta... e sei scapata, via da me...» La sua presa si fa ancora stretta, mentre muove il viso sulla mia pelle, provocandomi un brivido.
«Non è il momento di parlarne, ti prego...»
«Tanto non ricoderò niete, sono ubiaco maccio...» Ridacchia strofinando il naso sul mio collo. Mi mordo il labbro e mi stacco un po' da lui; alza il viso e mi guarda. Ha gli occhi lucidi e rossi.
«Non ti ho tradito, va bene? Non l'avrei fatto neanche volendo. Stavo bene con te, non hai idea di quanto stessi bene... non ti avrei lasciato se non fosse stato necessario... per te...» Una lacrima mi scivola sulla guancia e lui continua a guardarmi impassibile. Vorrei dirgli le cose come stanno, tanto per liberarmi da un peso, ma non posso essere sicura che non si ricorderà nulla domani.
«Sei una bugiarda, stronza e troia.» Ha detto tutto perfettamente. Wow, forse non è vero che non riesce ad odiarmi.
«Allora dovresti tornare a casa...» Mi dimeno per liberarmi e scendere dalle sue gambe, mentre le lacrime minacciano di uscire.
«No.» Con uno strattone mi porta ancora più vicino a lui, facendo aderire i nostri corpi. Ho il suo viso a pochissimi centimetri dal mio e i suoi occhi fissi nei miei.
«Luke, lasciami...» dico a voce bassa, deglutendo.
«No, no, no... no.» Abbassa la voce, appoggiando ancora la fronte alla mia. Il suo respiro mi colpisce le labbra e il suo naso sfiora il mio. Deglutisco perché non posso fare a meno di pensare a quanto sia bello.
No, non posso.
«Tu mi odi» decreto, sperando che mi lasci andare.
«No, non ti odio...»
«Sì, Luke, lasciami...» Sento che deglutisce e stacca la fronte dalla mia. Le sue mani si muovono ancora, accarezzandomi le braccia e finendo sulle mie guance.
«Vorei odiarti... vorei tanto...» Respira piano e muove il pollice sulla mia pelle, facendo scatenare l'Inferno nel mio stomaco.
«Allora odiami...» Il mio respiro continua ad aumentare. Non dovrebbe andare così, non dovrebbe regalarmi certe emozioni, non dovrebbe farmi sentire vulnerabile, non dovrebbe farmi sentire così bene.
«Non posso...» Mi ritrovo il suo viso ancora più vicino, troppo vicino. Deglutisco e mi mordo il labbro, chiudendo gli occhi per non doverlo guardare. Le sue mani si spostano dal mio viso e scendono di nuovo verso la mia schiena. Il mio corpo trema, scosso da centinaia di brividi e sussulto quando sento il suo naso accarezzarmi la guancia sinistra.
«Basta...» sussurro, ma non ne sono sicura neanche io.
«Fallo...» Apro gli occhi e lo trovo a fissarmi.
«Cosa?» chiedo, sussurrando ancora.
«Baciami...» Trattengo il respiro e sbarro gli occhi, mentre il cuore esplode in un ritmo impazzito. Non può averlo detto davvero.
«Luke, cos...»
«Sssh... fallo...» mi interrompe, avvicinando le labbra alle mie. Non posso. Non deve andare così. Deglutisco di nuovo e apro la bocca per fermarlo, ma è lui a fermare me, sfiorandomi le labbra con le sue. Chiudo gli occhi, rimanendo immobile. Le sue labbra premono un po' di più sulle mie, permettendomi di sentire quanto siano morbide. Si stacca da me e quando penso che tutto questo sia finito, lo sento baciarmi ancora, muovendo le labbra dolcemente. Mi allontano, con il cuore che fa le capriole e lo stomaco che si attorciglia.
No. È stato uno sbaglio.
«Luke, no, sei ubriaco!» Cerco di staccarmi dalla sua presa e stavolta non me lo impedisce. Prendo il telefono e chiamo Gregg con le mani che mi tremano.
«Amanda, hai qualche novità?» È preoccupato.
«Sì, è con me...» Lo guardo, seduto sulla panchina che si passa le mani sul viso. «Siamo al parco dietro l'azienda... non fare domande e muoviti.» Chiudo la chiamata e rimango in piedi a qualche passo da lui. Non posso crederci che sia successo davvero.
Ora sì che sono nei guai.~
Sarò sincera.
Non doveva essere proprio così il capitolo, lo ammetto, ma ho voluto inserire questo pseudo bacio perché, come ben sapete, amo i casini.
Ora la domanda è: Luke si ricorderà o no di tutto quello che è successo?
Spero che non sia stata affrettata questa scelta, posso solo dire che siamo ancora lontani dalla fine, quindi niente panico. Devono ancora succedere tanti di quei casini ahahaha
Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate.Inoltre vi lascio un fotomontaggio che ho fatto (ne ho a decine, ma ssh), vorrei sapere cosa ne pensate (non sono una grafica, quindi so che fa abbastanza pena).
Un grande bacio a tutti :*
~*revisionato*
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One Chance [Sequel]
FanfictionSEQUEL di Changes. |Completa| ⚠️È fortemente consigliata la lettura della prima storia - che potete trovare sul mio profilo - per comprendere lo svolgimento di questa.⚠️ ... Ormai sono passati quattro anni da quando Amanda è partita per trasferirsi...